La gestione dei conti pubblici, la prossima manovra finanziaria, le crisi geopolitiche in corso. Al termine dell’incontro ad Aosta con i candidati della Lega alle elezioni regionali e comunali di fine mese, oltre che con maestri di sci, guide alpine e il direttore dell’Inps locale, il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, traccia un quadro della complessa situazione internazionale e un bilancio dei primi tre anni del governo Meloni.
I conti pubblici, dice il titolare dell’Economia, sono stati “messi in sicurezza”, con “scelte che hanno messo fine alla stagione, non più sostenibile, dei bonus e dei sussidi”. E che producono “risparmi sul fronte degli interessi” sul debito.
E se la definizione dell’ammontare della manovra di bilancio per il 2026 è complicata dalle previsioni sull’andamento dell’economia, incerte a causa delle numerose crisi internazionali, prima fra tutte l’Ucraina, la priorità del governo è di “aiutare famiglie e lavoratori”, alleggerendo la pressione fiscale in particolare sui redditi medi.
Anche se, avverte Giorgetti, il “quadro di sicurezza che c’era” sul fronte della cosiddetta rottamazione delle cartelle esattoriali e della riduzione delle aliquote fiscali per il ceto medio si è complicato a causa “delle vicende che a livello internazionale sono divampate e che non dipendono dal governo”.
Sull’estensione anche alla Valle d’Aosta della Zes, la Zona Economica speciale, che garantisce alle imprese locali agevolazioni fiscali e semplificazioni amministrative per attrarre investimenti e promuovere lo sviluppo, il ministro dell’Economia apre, senza sbilanciarsi. L’intervista al ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.
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