Il credito alle famiglie non si ferma. Report Abi


A dispetto dei venti di burrasca che soffiano in Francia, ad agosto 2025, l’ammontare dei prestiti a imprese e famiglie è cresciuto dell’1,4% rispetto a un anno prima, in lieve accelerazione rispetto al +1,3% del mese precedente

13/09/2025

Investi nel futuro

scopri le aste immobiliari

 

Più credito a famiglie e imprese in Italia, a dispetto dei venti di burrasca che soffiano in Francia. Ad agosto 2025, l’ammontare dei prestiti a imprese e famiglie è cresciuto dell’1,4% rispetto a un anno prima, in lieve accelerazione rispetto al +1,3% del mese precedente. A luglio 2025 i prestiti alle famiglie, ha scritto l’Abi nell’ultimo bollettino, erano cresciuti del 2% e quelli alle imprese dello 0,7%.

Per le famiglie è l’ottavo mese consecutivo in cui si registra un incremento e per le imprese è il secondo mese consecutivo in cui crescono i finanziamenti, come ha sottolineato in un briefing con la stampa il vice direttore generale vicario dell’Abi, Gianfranco Torriero. Ad agosto 2025, il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è sceso al 3,42% dal 3,50% del mese precedente e dal 5,45% di dicembre 2023, mentre il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è stato il 3,31% (3,20% nel mese precedente; 4,42% a dicembre 2023).

Sul versante dei tassi, che danno la cifra del costo del denaro, nei primi 11 giorni di settembre 2025, il tasso Euribor (il tasso legato al denaro che le banche si prestano, ndr) a 3 mesi è stato in media del 2,05%, in aumento di 7 punti base rispetto al livello minimo registrato a giugno 2025 (1,98%). Il tasso lordo dei Bot, titoli di Stato, a sei mesi è stato in media del 2% in aumento di 7 punti base rispetto al livello minimo registrato a giugno 2025 (1,93%). Il tasso Irs a 10 anni è stato in media del 2,67% in aumento di 44 punti base rispetto a dicembre 2024 (2,23%), quando aveva toccato il livello minimo. Il tasso lordo dei BTP a 10 anni è stato in media del 3,57% superiore di 23 punti base rispetto a dicembre 2024 (3,34%). “Tutti e quattro i tassi presentano un certo segnale di rialzo rispetto ai valori minimi”, ha commentato Torriero.

Infine, le sofferenze, ovvero il tasso di crediti difficilmente rimborsabili. A luglio 2025 i crediti deteriorati netti (cioè l’insieme delle sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinanti calcolato al netto delle svalutazioni e degli accantonamenti già effettuati dalle banche) sono leggermente diminuiti a 29,5 miliardi di euro, da 30,2 miliardi di marzo 2025 (31,3 miliardi a dicembre 2024). Rispetto al loro livello massimo, 196,3 miliardi raggiunti nel 2015, sono in calo di circa 167 miliardi.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

La tua casa è in procedura esecutiva?

sospendi la procedura con la legge sul sovraindebitamento