“Forte l’impegno delle nostre imprese nella transizione verde, accelerare gli investimenti nelle energie rinnovabili aumenta la stabilità finanziaria e riduce i costi aziendali a medio termine”. Così Paolo Govoni, vice presidente della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna. In questi ultimi anni la nostra economia punta con decisione in questa direzione. Una conferma arriva anche dai dati della Camera di commercio, sulla base dell’ultimo Rapporto di Fondazione Symbola e Unioncamere. rapporto incentrato proprio sulla green economy italiana.
La domanda di competenze green, tra l’altro, coinvolgerà trasversalmente la maggioranza dei lavoratori che saranno ricercati dai settori dell’agricoltura, dell’industria e dei servizi (inclusa anche la pubblica amministrazione). Si conferma, dunque, un fattore strategico per la nostra provincia. Alla green economy si deve poco meno del 10% del valore aggiunto del Pil provinciale, ed oltre il 18% delle assunzioni previste dalle imprese per i prossimi mesi riguarderà figure professionali legate alla sostenibilità, ossia occupati che applicano competenze ‘verdi’. Tra le professioni più richieste dalle aziende, l’installatore di impianti termici a basso impatto, l’ingegnere energetico, l’auditor esperto in emissioni di gas serra in atmosfera, lo statistico ambientale, l’operatore marketing delle produzioni agroalimentari biologiche, il risk manager ambientale, l’ingegnere dell’emergenza, il progettista di architetture sostenibili, l’esperto in demolizione per il recupero dei materiali, l’esperto del restauro urbano storico, il serramentista sostenibile e l’esperto nella commercializzazione dei prodotti di riciclo.
Govoni sottolinea poi un altro aspetto: “Grazie a un trend di investimenti aziendali nella direzione della sostenibilità ambientale che non si è arrestato neanche nei periodi di maggiori difficoltà – come quelli legati alla crisi pandemica e ai conflitti mondiali – da anni Ferrara è tra i territori eco leader in Italia. Non sempre però le nostre imprese sono messe nelle condizioni di operare al loro meglio. È il caso del tema delle energie rinnovabili, fondamentali per una riduzione delle importazioni di energia del nostro paese e per una stabilizzazione dei prezzi, la cui crescita è spesso rallentata da ostacoli burocratici”.
Le aziende green ferraresi – sottolinea la Camera di commercio – hanno un dinamismo sui mercati esteri nettamente superiore al resto del sistema produttivo: esportano nel 38% dei casi, a fronte del 26% di quelle che non investono nel verde. Nella manifattura, il 46% contro il 23%. E sono più presenti nei mercati extra-europei. Ancora, le imprese green innovano di più delle altre: il 26% ha sviluppato nuovi prodotti o servizi, contro il 9% delle non investitrici. Spinto da export e innovazione, il fatturato è aumentato, fra il 2023 e il 2024, in più del 50% delle imprese che investono green, contro il 37% delle altre.
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