MANTOVA – Le imprese artigiane del comparto agroalimentare sono sempre più in difficoltà, strette tra una burocrazia complessa e una concorrenza internazionale spesso sleale. A lanciare l’allarme è CNA Agroalimentare, che denuncia una situazione critica per un settore che rappresenta il cuore pulsante dell’economia locale e nazionale.
Nel solo territorio mantovano operano circa mille imprese artigiane, parte di un tessuto produttivo che costituisce il 90% delle aziende agroalimentari italiane. Eppure, secondo la direttrice Elisa Rodighiero, il quadro normativo e amministrativo appare sempre più pensato per le grandi imprese, lasciando le realtà artigiane a dover rincorrere regole che spesso non tengono conto delle loro specificità. “Una complessità eccessiva – afferma – che rischia di compromettere la sopravvivenza stessa di molte attività.”
A pesare ulteriormente è il crescente protezionismo internazionale, con dazi imposti da diversi Paesi, tra cui gli Stati Uniti, che penalizzano le esportazioni italiane. Ma la preoccupazione maggiore riguarda la scarsa tutela del Made in Italy da parte delle istituzioni sovranazionali, in primis l’Unione Europea.
Secondo CNA, la mancanza di una difesa efficace sta favorendo fenomeni come l’Italian Sounding, ovvero l’uso ingannevole di nomi, marchi e immagini che evocano l’Italia per vendere prodotti che italiani non sono. “È una forma di contraffazione che danneggia gravemente le nostre imprese – conclude Rodighiero – e che va contrastata con decisione, perché dietro ogni prodotto autentico c’è lavoro, tradizione e qualità che meritano rispetto e protezione.”
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