Al via il Piano per l’industria cyber nazionale: focus su innovazione, PMI e competenze


L’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) ha ufficialmente varato il Piano per l’industria cyber nazionale, un documento strategico che definisce per la prima volta un approccio sistemico allo sviluppo del settore. Il piano mette a sistema le competenze e le risorse dell’ACN, del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, del Ministero dell’Università e della Ricerca, del Ministero degli Affari Esteri e del Commercio Internazionale e del Dipartimento per la Trasformazione Digitale. L’obiettivo? Trasformare un tessuto industriale frammentato in un ecosistema coeso, innovativo e competitivo su scala globale.

Il documento delinea una politica industriale che poggia su tre pilastri interconnessi, disegnati per agire sull’intera catena del valore: dalla ricerca di base allo sviluppo di mercato, passando per la crescita delle imprese e la formazione di capitale umano specializzato. Si tratta di un’architettura complessa che mobilita strumenti e fondi, sia nazionali che europei, con una logica di filiera.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Il Piano per l’industria cyber e la Strategia Nazionale di Cybersicurezza

Il piano per l’industria cyber nazionale rappresenta uno dei tasselli fondamentali del più ampio mosaico delineato dalla Strategia Nazionale di Cybersicurezza 2022-2026. Quest’ultima, attraverso un piano di implementazione che conta 82 misure, mira a innalzare la resilienza del sistema-Paese di fronte alle minacce cyber, proteggere gli asset strategici nazionali e contribuire all’autonomia strategica digitale, anche in ambito europeo. Gli obiettivi spaziano dal potenziamento delle capacità di monitoraggio, prevenzione e risposta agli incidenti, alla lotta alla disinformazione online, fino al sostegno di una filiera industriale e tecnologica nazionale, ambito in cui si inserisce specificamente la misura #51 a cui il Piano per l’industria cyber nazionale dà attuazione.

Vediamo ora i tre assi su cui si articola il Piano per l’industria cyber: innovazione e collaborazione tra ricerca e industria; sviluppo di start-up e PMI, anche in ottica di internazionalizzazione; sviluppo di nuove competenze professionali

Dall’accademia al mercato: l’asse per l’innovazione

Il primo asse di intervento affronta una delle sfide storiche del sistema Italia: il trasferimento tecnologico.

Il piano punta a irrobustire il ponte tra il mondo della ricerca e l’industria. Strumento chiave di questa strategia è l’estensione del Cyber Innovation Network (CIN), promosso da ACN, ai soggetti della ricerca come i Technology Transfer Offices (TTO) e gli Industrial Liaison Offices (ILO). L’obiettivo è accelerare i processi di trasferimento tecnologico, innalzando il TRL (Technology Readiness Level) delle scoperte scientifiche per renderle pronte per il mercato.

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

A questa iniziativa si affiancano investimenti infrastrutturali finanziati in larga parte con fondi del PNRR. Tra questi spicca il Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing, gestito dalla Fondazione ICSC, che fornirà la potenza di calcolo necessaria per la simulazione e l’analisi di dati complessi, fondamentali per lo sviluppo di soluzioni cyber avanzate. Un altro tassello fondamentale è il partenariato esteso “SEcurity and Rights in the CyberSpace (SERICS)”, che riunisce università, centri di ricerca e aziende per finanziare progetti di ricerca di base su tecnologie affidabili e comportamenti umani responsabili.

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy interviene con strumenti consolidati come gli Accordi per l’innovazione, destinati a progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale superiori ai 5 milioni di euro. Negli ultimi tre anni il Ministero ha già finanziato 15 accordi in ambito cybersecurity per un valore di 88 milioni di euro, erogando circa 40 milioni di agevolazioni. Il piano stima un fabbisogno di altri 50 milioni di euro per il biennio 2025-2026, a testimonianza di un impegno finanziario continuo. A completare il quadro misure come “Brevetti +” e “Proof of concept” (PoC) mirano a valorizzare economicamente la proprietà intellettuale, aiutando PMI e centri di ricerca a trasformare le invenzioni in prodotti.

Sostenere la crescita: focus su startup, pmi e mercati esteri

Il secondo asse è dedicato a uno dei principali asset per l’innovazione del tessuto produttivo: lo sviluppo di startup e PMI innovative. La componente industriale del Cyber Innovation Network di ACN supporterà le giovani imprese nelle fasi critiche di validazione tecnica e di mercato, fino allo scale-up. Sul fronte finanziario un ruolo centrale è affidato a CDP Venture Capital SGR con il Fondo Nazionale Innovazione, che identifica la cybersecurity come una verticale di investimento strategica.

L’orizzonte, tuttavia, non è solo nazionale. Il piano riconosce che la crescita passa necessariamente dai mercati internazionali. L’ACN, in qualità di Centro Nazionale di Coordinamento (NCC-IT), è il gateway per l’accesso ai cospicui fondi europei dei programmi Digital Europe e Horizon Europe. Per il biennio 2023-2024 questi programmi hanno messo a disposizione rispettivamente 375 e 119 milioni di euro per bandi specifici sulla cybersecurity.

In questo contesto l’azione del Ministero degli Affari Esteri e del Commercio Internazionale diventa determinante per l’internazionalizzazione. Il piano prevede un programma strutturato di accompagnamento per le imprese, che include la partecipazione a fiere internazionali, iniziative di market access e il supporto del Centro di Innovazione Italiano a San Francisco.

Il Global Start Up Program, promosso dalla Farnesina e realizzato dall’ICE, offre percorsi integrati all’estero per le startup più promettenti, facilitando l’incontro con investitori e partner industriali. Si tratta di una diplomazia economica mirata, finalizzata non solo ad aumentare le esportazioni ma anche ad acquisire nuove competenze e attrarre capitali.

Il fattore umano: costruire le competenze del futuro

Nessuna strategia industriale può avere successo senza il capitale umano adeguato. Il terzo asse del piano è interamente dedicato allo sviluppo di nuove competenze professionali, un ambito dove la domanda supera ampiamente l’offerta. Per formare la prossima generazione di ricercatori e professionisti altamente qualificati l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, in coordinamento con il Ministero dell’Università e della Ricerca, promuoverà e finanzierà borse di dottorato di ricerca su temi specifici, allineati con l’Agenda di Ricerca e Innovazione per la Cybersicurezza 2023-2026.

La formazione specialistica sarà erogata alle PMI attraverso la rete capillare dei centri di trasferimento tecnologico, che include i Centri di competenza ad alta specializzazione e gli European Digital Innovation Hub. Questa azione garantisce che l’aggiornamento delle competenze non sia un privilegio delle grandi aziende, ma un’opportunità diffusa su tutto il territorio nazionale.

Assistenza e consulenza

per acquisto in asta

 

Il decreto direttoriale del 6 agosto 2025

Piano-per-lindustria-cyber-nazionale_2025



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Microcredito

per le aziende