Nonostante le difficoltà dovute all’instabilità del contesto economico attuale ed alla incertezza geopolitica globale, le PMI italiane – che rappresentano oltre il 90% del totale delle imprese in Italia e impiegano più del 70% della forza lavoro – si confermano motore essenziale dell’economia nazionale.
Dopo la crisi pandemica, le PMI hanno affrontato nuove sfide: rincari delle materie prime, difficoltà di accesso al credito e carenza di manodopera qualificata. Eppure, proprio in questo scenario complesso, molte imprese hanno riscoperto i valori fondanti del fare impresa in Italia: radicamento territoriale, flessibilità operativa e cultura della qualità. La resilienza si è manifestata nella capacità di reinventarsi: investimenti in digitalizzazione, riorganizzazione delle filiere e spinta verso l’export sono oggi strategie comuni, anche tra le realtà più piccole.
Se ne è parlato al convegno nazionale organizzato da FenImprese, associazione datoriale presente a Parma dal 2022, in collaborazione con Grifo Holding e Asfalia Private Business Solution, presso la Sala Congressi di Cassa Padana.
Dopo i saluti di Francesco De Vanna, assessore alla legalità e lavori pubblici del Comune di Parma, Marco Abbruzzese, consigliere provinciale di FenImprese e Alessandro Lerose, direttore di FenImprese Parma, ha aperto i lavori Domenico Iembo, presidente di FenImprese Parma.
Oggi non si tratta più soltanto di tutelare i rischi – ha ricordato Iembo – ma di accompagnare le imprese in percorsi di sviluppo solido, resiliente e sostenibile, tramite strumenti finanziari e assicurativi che devono diventare parte integrante della visione d’impresa.
Chiamato ad intervenire sui temi dell’espansione e miglioramento organizzativo delle PMI, il dott. Paolo Biagioni, executive advisor M&A, ha illustrato le leve su cui le imprese possono agire per affrontare i nuovi scenari di mercato con strumenti solidi e visione di lungo termine.
Le imprese – ha precisato Biagioni – devono prepararsi a crescere affrontando la sfida dei nuovi mercati, non solo sul piano commerciale, ma anche sul fronte della pianificazione e della provvista finanziaria, tramite fondi d’investimento e l’utilizzo strategico di strumenti gestionali come budgeting e forecasting, oggi fondamentali per sostenere piani di sviluppo credibili.
† E Gesù disse: “Voi siete Dio in Dio” [dal Vangelo secondo Andrea] (di Andrea Marsiletti)
In un contesto economico sempre più incerto e competitivo, le assicurazioni aziendali rappresentano uno strumento strategico imprescindibile per la sopravvivenza e la crescita di qualsiasi impresa.
Dal punto di vista finanziario, ha spiegato Antonio Fazio, Area Manager di Grifo Holding, una copertura assicurativa ben calibrata consente all’impresa di affrontare eventi imprevisti senza mettere a repentaglio la propria continuità. Le polizze assicurative – ha aggiunto Fazio – permettono infatti di trasformare perdite potenzialmente devastanti in costi sostenibili, offrendo una forma di protezione del capitale e garantendo la liquidità necessaria per affrontare le emergenze.
Anche sotto il profilo della copertura “all risk”, ha precisato Giuseppe Giunta, Area Manager di Grifo Holding intervenuto all’incontro, le assicurazioni moderne offrono soluzioni sempre più complete e personalizzabili. Questa formula protegge l’azienda da tutti i rischi non esplicitamente esclusi, coprendo quindi una vasta gamma di eventualità, dalle calamità naturali ai danni tecnologici, dagli errori umani agli attacchi informatici. Un approccio globale che si rivela particolarmente efficace in un mondo dove le minacce evolvono rapidamente.
Per Giuseppe G. Luciani, avvocato e docente universitario, la gestione del debito e il sistema delle segnalazioni alle centrali rischi è vessatoria e obsoleta e necessita di una urgente riforma perché non tiene conto dell’attuale dinamicità dei mercati, rischiando di incidere in modo fortemente negativo sull’accesso al credito delle PMI e sulla vita degli imprenditori.
La possibilità, consentita ora dalla direttiva SDM – ha proseguito Luciani – di permettere a soggetti non bancari, come fondi di investimento, società veicolo e operatori corporate, di acquistare liberamente NPL (attualmente lo stock di NPE in Italia si attesta intorno ai 290 – 305 miliardi di euro – ndr) ha avuto l’effetto di aggravare la condizione dei debitori, i quali, con sempre maggiore difficoltà riescono a svicolarsi a condizioni eque.
Gli scenari non sono positivi. La circolazione compulsiva delle posizioni debitorie, con la prospettiva di realizzare un facile lucro, sta generando un nuovo mercato degli schiavi, ha avvertito Luciani; peraltro, il più delle volte – ha ricordato – non si considera che dietro la compravendita di un credito insoluto si trova comunque il sacrificio e il lavoro degli imprenditori e che con la compravendita dei crediti si vende anche la vita delle persone e delle imprese.
In un’epoca in cui la resilienza è diventata una parola chiave – ha concluso Antonio Fazio – le assicurazioni aziendali si confermano un alleato fondamentale per affrontare il futuro con maggiore serenità e solidità.
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