Una rete di botteghe-scuola per formare i giovani e trasmettere le competenze artigiane alle nuove generazioni: è questa l’iniziativa lanciata dalla Regione Puglia, che ha pubblicato nei giorni scorsi la delibera ufficiale per disciplinare i requisiti di accreditamento delle strutture formative. Si tratta di un passo decisivo per rafforzare la transizione generazionale nelle piccole imprese locali, offrendo un modello concreto di formazione non convenzionale, ma radicata nei mestieri del saper fare.
Grazie all’accreditamento, i Maestri Artigiani riconosciuti dalla Regione – secondo quanto previsto dalla legge del 2018 – potranno attivare percorsi formativi autonomi, anche senza necessità di un contratto di lavoro formale con gli allievi. L’obiettivo è coinvolgere i più giovani in esperienze dirette di apprendimento, favorendo orientamento precoce, sviluppo di nuove imprese artigiane e riduzione dell’emigrazione dei talenti.
Un modello per il futuro del lavoro
Il progetto delle botteghe-scuola arriva in un momento cruciale per il tessuto produttivo pugliese. Come evidenzia il Sistema Informativo Excelsior (Unioncamere–Ministero del Lavoro), nel 2024 quasi 840.000 nuovi ingressi nel mercato del lavoro hanno riguardato operai specializzati, ma in oltre il 63% dei casi le imprese hanno incontrato difficoltà nel reperirli, con tempi medi di selezione che superano i cinque mesi.
In Puglia, la carenza di competenze tecniche è aggravata da una situazione demografica critica, con migliaia di lavoratori prossimi al pensionamento e scarse opportunità per i giovani di inserirsi in percorsi formativi qualificanti e radicati sul territorio.
“La trasmissione delle competenze e il ricambio generazionale non sono un’opzione culturale, ma una necessità per la sopravvivenza del nostro sistema produttivo”, ha dichiarato Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia, esprimendo piena soddisfazione per l’avvio del progetto.
Le botteghe come motore del Made in Italy
Confartigianato ha sostenuto l’iniziativa fin dalle sue prime fasi. “Il sistema regionale delle botteghe-scuola non è il vezzo di una categoria, ma una risposta concreta alle esigenze reali del mercato del lavoro”, ha sottolineato Sgherza, rimarcando il valore del modello di apprendimento diretto tra Maestro e discente, alla base dell’eccellenza artigiana che ha fatto grande il Made in Italy.
La speranza è che la Regione accompagni questa fase con avvisi pubblici mirati e il pieno utilizzo dei fondi comunitari disponibili, per rendere operativo il sistema in tempi brevi. Confartigianato ha confermato il proprio impegno nell’assistenza tecnica e formativa alle imprese, attraverso enti accreditati e il Centro di assistenza tecnica (CATA).
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