Orienteranno le decisioni di lungo periodo, «anche quando non popolari», con priorità «ai giovani e a chi deve ancora nascere». Antifascismo e inclusione tra i principi ispiratori. Moratoria sui grandi centri commerciali e introduzione di zone 30

La sindaca Silvia Salis ha presentato in Consiglio Comunale il documento programmatico del quinquennio che sarà discusso e votato nelle prossime riunioni del consiglio stesso. L’Amministrazione pone al centro una visione di città che coniughi crescita economica e giustizia sociale, dichiarando di voler perseguire il programma votato senza inseguire il consenso, ma assumendo scelte coerenti e lungimiranti. Il lavoro di qualità è il primo collante civico: attrazione di investimenti, filiere innovative, sostegno a PMI e artigianato, parità di genere e sicurezza sul lavoro. Il welfare viene ripensato in chiave universalistica e di prossimità, con municipi rafforzati, integrazione socio-sanitaria, politiche per anziani, disabilità, famiglie e giovani. La qualità della vita si costruisce con la “città dei 15 minuti”, spazi pubblici curati, sport e cultura diffusa, sicurezza partecipata e manutenzioni efficaci. La mobilità punta su integrazione ferro-gomma, TPL accessibile, ciclopedonalità e impianti verticali, mentre Genova si afferma come città universitaria e della ricerca con residenze, servizi e legami impresa-atenei. Sul fronte casa, si privilegiano rigenerazione dell’esistente, social housing diffuso e contrasto agli squilibri degli affitti brevi. Il rapporto porto-città viene riallineato con pianificazione congiunta PUC-PRP, mitigazioni ambientali e infrastrutture utili alla comunità. La transizione ecologica attraversa tutte le politiche: consumo di suolo zero, economia circolare, qualità di aria e acque, comunità energetiche. Infine, partecipazione, trasparenza e diritti diventano architravi della governance: municipi più forti, dati aperti, democrazia digitale, legalità negli appalti e tutela delle pari opportunità.

Il documento
PREMESSA Il presente documento definisce le linee guida dell’azione amministrativa per il mandato 2025-2030 della Sindaca Silvia Salis. Il programma di governo della città ha come obiettivo rilanciare Genova come una Città per tutte e tutti, giusta, sostenibile, coesa e democratica, offrendo alla città un’idea di futuro che sia al contempo ambiziosa e realistica, basata sullo sviluppo dei suoi punti di forza attuali. Puntiamo a una crescita economica e sociale a cui tutte le cittadine e tutti i cittadini possano sentirsi parte. I valori fondamentali Un’idea di città è definita dal sistema di valori che si traduce concretamente nell’azione amministrativa. La visione di Genova che ci guida si fonda sui principi di uguaglianza, libero accesso ai servizi, qualità della vita, inclusività e socialità, rifiuto di ogni tipo di discriminazione. Diamo valore ai beni comuni e agli spazi pubblici e condivisi, dove la ricchezza generata rimane nel territorio e vengono premiate l’iniziativa e la creatività, a discapito della speculazione e delle rendite di posizione. Questa visione è saldamente ancorata ai valori costituzionali dell’antifascismo, poiché nessuna azione amministrativa può considerarsi neutrale rispetto a tali valori. L’obiettivo è riabitare Genova portando nuove persone e imprese, non semplicemente riempiendo i vuoti, ma disegnando una città con reti interconnesse e relazioni tra istituzioni, persone e territorio. In questa ottica sarà elaborato il nuovo Piano Urbanistico Comunale, come uno strumento che non si limita a determinare la destinazione degli spazi, ma che individua un modello di sviluppo basato sulla qualità della vita delle persone. Il Piano sarà costruito partecipando attivamente alla vita della città, valorizzando il sapere di chi la vive quotidianamente, attraverso ascolto e confronto. Il Comune intende, inoltre, promuovere un impegno forte per la pace e la diplomazia delle città, contribuendo alla costruzione di reti che, attraverso la cooperazione e la cultura, favoriscano la prevenzione dei conflitti e il dialogo internazionale. Per raggiungere questo scopo, abbiamo individuato dieci dimensioni strategiche chiave sulle quali costruiremo insieme alla cittadinanza una Genova più giusta, aperta e democratica.
GENOVA DEL BUON LAVORO – Il lavoro rappresenta il principale collante sociale e ciò che rende una città il luogo in cui costruire il proprio futuro. In questa prospettiva, l’Amministrazione comunale intende esercitare appieno il proprio ruolo istituzionale per promuovere un’occupazione stabile, dignitosa e qualificata. Lavoreremo pertanto per favorire un’economia dinamica e aperta che non lasci indietro nessuno, valorizzi le eccellenze presenti sul territorio, favorisca l’insediamento di nuove imprese e sostenga le filiere strategiche dei settori digitale, energia, cantieristica, artigianato e servizi innovativi per creare buoni posti di lavoro e offrire opportunità di occupazione qualificata ai giovani. A fianco dei settori consolidati, come la logistica e il turismo – che continueranno a rappresentare assi portanti dell’economia genovese e il cui sviluppo dovrà proseguire secondo criteri di modernizzazione, sostenibilità ambientale e innovazione tecnologica – sarà indispensabile promuovere una nuova stagione di reindustrializzazione sostenibile, da intendersi in senso ampio come sviluppo dei comparti manifatturiero, energetico e dei servizi ad alta intensità di conoscenza. La presenza in città di eccellenze imprenditoriali in settori strategici e innovativi ad alto potenziale di sviluppo, ad oggi non sufficientemente valorizzate, costituisce un punto di partenza solido per una nuova stagione di crescita. Per favorire il consolidamento e la crescita, anche dimensionale, delle imprese del territorio, l’attrazione di nuovi investimenti e la diffusione di buone pratiche manageriali nel tessuto economico locale sarà fondamentale valorizzare gli asset strategici del territorio, a partire dalla qualità del contesto urbano e dalla disponibilità di beni pubblici a supporto del sistema produttivo: semplificazione e velocizzazione degli iter autorizzativi, servizi di consulenza e accompagnamento per le imprese, iniziative di formazione tecnica e professionale, spazi dedicati al coworking e all’innovazione (in particolare per startup e PMI), politiche abitative orientate a contrastare il caro affitti. In coerenza con questa visione, l’Amministrazione comunale metterà in atto diverse azioni: Un Patto per il Lavoro e la Sicurezza Promuoveremo un Tavolo permanente con le parti sociali che possa stilare protocolli d’intesa che definiscano l’unità di intenti tra l’amministrazione e le OO.SS. e un Patto per il Lavoro che includerà una Carta del Lavoro Comunale prevedendo un salario minimo e criteri premianti per gli appalti pubblici incentrati su qualità, sicurezza sul lavoro, welfare aziendale, diritti, reinserimento lavorativo e parità di genere. Verrà introdotto un salario minimo orario nei contratti comunali e potenziate le clausole sociali. Legalità e qualità del lavoro Lo sviluppo economico deve fondarsi su lavoro sicuro, regolare e dignitoso, in tutti i territori. o Osservatorio comunale su appalti e lavoro, con monitoraggio delle clausole sociali; o Prevenzione del lavoro nero e dumping contrattuale, con attenzione anche ai settori diffusi nelle periferie (artigianato, edilizia minuta, servizi); o Diffusione di buone pratiche su sicurezza, welfare e parità. Tavolo per lo Sviluppo e la Competitività. Consapevole delle sfide economiche e ambientali che caratterizzano il contesto urbano e metropolitano, l’Amministrazione intende promuovere una sede stabile di confronto e co-programmazione denominata Tavolo per lo Sviluppo e la Competitività. Il Tavolo ha l’obiettivo di consolidare il ruolo di Genova come polo di innovazione, logistica, turismo, cultura e sostenibilità, creando un punto di raccordo tra istituzioni, imprese, università, associazioni di categoria e organizzazioni sindacali, per definire strategie condivise e orientare gli investimenti verso una crescita equilibrata e duratura. Giovani e Lavoro, nuove opportunità e flessibilità La città deve offrire ai giovani non solo formazione, ma opportunità reali di occupazione stabile e qualificata, anche nelle periferie e nelle vallate. o Sostegno a startup e imprese innovative giovanili attraverso incubatori diffusi anche nelle vallate, coworking municipali e accesso agevolato al credito. o Promozione di formule di lavoro flessibile e smart working, con sviluppo della rete internet veloce, creazione di spazi pubblici adibiti a coworking e sostegno a una rete diffusa di luoghi per il lavoro a distanza nei quartieri e nell’entroterra. Marketing territoriale e attrazione di Imprese Verranno potenziate le funzioni di marketing territoriale per attrarre l’insediamento di nuove imprese, a partire da una mappatura puntuale delle aree industriali dismesse o sottoutilizzate che, ove possibile, saranno bonificate e rese disponibili, con criteri chiari e trasparenti, per attività industriali o a servizi innovativi. Un ruolo strategico sarà rivestito, in questo senso, dal Piano Urbanistico Comunale (PUC), che sarà riformulato con un focus centrale sullo sviluppo sostenibile, garantendo stabilità e certezza alle politiche urbanistiche. La revisione del PUC avverrà con la massima partecipazione, avviando una serie di confronti con i municipi al fine di poter progettare una città che rappresenti tutte le esigenze del territorio. Una Smart City oltre la tecnologia: competenze, accessibilità e lavoro. Lo sviluppo digitale della città sarà promosso capitalizzando le competenze locali nei settori digitali e dei big data, presenti sia nel settore imprenditoriale che nella ricerca, con l’obiettivo di creare una rete d’azione digitale che integri gli investimenti delle public utility. La strategia Smart City sarà orientata non solo all’implementazione tecnologica, ma anche alla diffusione delle competenze digitali tra pubblica amministrazione, cittadini e imprese. Centrale sarà il tema della accessibilità delle competenze digitali e della formazione e riconversione professionale, per accompagnare i lavoratori nelle trasformazioni del mercato. Strategie territoriali e poli produttivi Per crescere in modo equilibrato occorre definire una mappa delle vocazioni produttive dei diversi territori, che valorizzi anche le aree periferiche e l’entroterra: o High-tech e ricerca a Erzelli, in sinergia con Università e imprese innovative; o Val Polcevera e Val Bisagno come poli di rinascita manifatturiera e artigianale, con rigenerazione dei capannoni dismessi e incentivi per nuove imprese; o Entroterra come laboratorio di economia verde e turismo sostenibile, con sinergie produttive tra città e comuni confinanti. Partecipazione attiva nel dialogo con grandi imprese Il Comune assumerà un ruolo attivo e propositivo nei Tavoli di crisi riguardanti grandi imprese locali, assicurando il proprio coinvolgimento nelle riorganizzazioni e nelle decisioni strategiche che impattano sull’occupazione e sull’economia genovese e promuovendo un confronto costante con le parti sociali e Confindustria a tutela degli interessi della città non sempre necessariamente coincidenti con quelli nazionali. Valorizzazione dell’Artigianato e del Piccolo Commercio Il settore dell’artigianato va valorizzato per il potenziale di crescita che offre, in particolare, alle imprese femminili e giovanili che puntano sull’innovazione. L’artigianato e il piccolo commercio possono integrarsi e rafforzarsi reciprocamente, con il lavoro artigianale spesso legato ai settori culturale e creativo. Promuovere questa dimensione, in una logica di collaborazione e filiera, contribuirà significativamente alla riqualificazione del tessuto urbano e alla riattivazione di reti sociali, contrastando in questo senso gli effetti negativi dell’e-commerce. Politiche di Conciliazione e Partecipazione Femminile al Lavoro Per sostenere la crescita della partecipazione femminile al mercato del lavoro le politiche di conciliazione devono assumere un ruolo centrale nell’azione dell’Amministrazione comunale: è perciò essenziale incrementare l’offerta di posti negli asili nido a rette sostenibili e nei centri estivi, quali strumenti fondamentali per supportare la conciliazione tra vita professionale e familiare. L’Amministrazione si impegna, inoltre, a promuovere, d’intesa con sindacati e organizzazioni datoriali, corsi di formazione e riqualificazione per donne che per ragioni familiari e personali sono rimaste a lungo fuori dal lavoro. Qualificazione del Comparto Turistico Il comparto turistico deve consolidarsi e orientarsi verso una crescita qualitativa, che generi valore reale per il territorio, favorisca una permanenza media più lunga dei visitatori in città, distribuisca i benefici lungo tutto l’anno e nei diversi quartieri, e al contempo eviti fenomeni di overtourism che producono effetti negativi sulla vivibilità. Lo sviluppo turistico deve superare la concentrazione sul centro, portando opportunità anche nelle vallate e nei comuni metropolitani, prevedendo: o Itinerari turistici nei borghi collinari e nelle valli; o Eventi diffusi che portino benefici anche alle zone periferiche, generando indotto per piccole imprese e artigianato. Va superata la passata frammentarietà delle politiche turistiche comunali, spesso incentrate su singoli “grandi eventi” slegati da una visione strategica unitaria, a favore di uno sviluppo coordinato del comparto che valorizzi l’intera offerta cittadina, procedendo su diverse direttrici: o rendere pienamente operativo il Destination Management Organization, coinvolgendo attivamente gli operatori privati del settore, come nelle migliori esperienze italiane. o aumentare la trasparenza e la condivisione con gli stakeholder nella gestione degli introiti derivanti dalla tassa di soggiorno, impegnandosi ad accrescere la quota destinata al miglioramento della qualità urbana, elemento chiave per l’attrattività complessiva di Genova. o valutare in modo rigoroso l’impatto effettivo, non solo economico, del turismo sulla città; in particolare per quanto riguarda la mobilità, gli accessi e le soste dei bus turistici, e cercando un’intesa con le società armatrici per scandire diversamente gli orari di partenza e arrivo di traghetti e navi da crociera in porto nei periodi di punta turistica. Riforma del Commercio Gli interventi in questo ambito mireranno a promuovere uno sviluppo più armonioso delle diverse forme di commercio, valorizzando il ruolo cruciale del commercio di prossimità non solo come parte del sistema economico, ma anche come presidio sociale, di sicurezza e di interrelazioni, che contribuisce a rendere le strade cittadine vive e operose. Si procederà a: o sviluppare una pianificazione che garantisca uno sviluppo equilibrato delle diverse forme distributive, in particolare tra piccole e grandi strutture, in coerenza con i principi posti alla base della revisione del Piano Urbanistico Comunale. Nelle more, si valuterà una moratoria sull’insediamento di nuovi complessi della Grande Distribuzione Organizzata (GDO). o rilanciare il Tavolo dei Centri Integrati di Via (CIV), che tornerà a essere un luogo stabile di dialogo con le Associazioni di categoria, i CIV stessi e gli imprenditori, anche per rafforzare gli eventi cittadini e la promozione turistica. o affrontare il problema logistica urbana, a partire dalle aree di carico e scarico merci e ai relativi parcheggi, per risolvere la problematica del congestionamento e dell’invasione di spazi pubblici. Si valuterà inoltre il rafforzamento della presenza di parcheggi a corona. o promuovere una maggiore integrazione tra commercio, artigianato e turismo, valorizzando i negozi storici, i mercati rionali coperti e i tradizionali mercati settimanali di merci varie, i percorsi gastronomici e le produzioni locali all’interno dell’offerta turistica ufficiale. o rafforzare le azioni per la sicurezza e la lotta all’abusivismo commerciale, temi particolarmente sentiti dagli operatori del settore che devono trovare risposte efficaci attraverso un maggior presidio del territorio e un’adeguata regolamentazione. Relazioni e Cooperazione Internazionale L’amministrazione comunale intende rafforzare il proprio impegno nello sviluppo delle relazioni internazionali, convinta che la dimensione globale sia parte imprescindibile dello sviluppo locale. Per questo le relazioni internazionali devono essere pensate come parte integrante della strategia urbana: non attività occasionali, ma un’architettura stabile di partenariati, progettazione europea e scambi che rafforzi la resilienza, l’innovazione e la qualità della vita dei genovesi In questa prospettiva si lavorerà per rilanciare il ruolo di Genova nel contesto mediterraneo, riaffermandone la storica vocazione di ponte tra Europa, Nord Africa e Medio Oriente e affermarla come hub europeo della Blue Economy. A questa visione si affianca un’attenzione all’area mitteleuropea, come completamento strategico che arricchisce e moltiplica le occasioni di scambio e di relazione. Per tradurre visione e priorità in azioni concrete, l’amministrazione intende dotarsi di strumenti operativi chiari e condivisi. Le modalità trasversali di lavoro mirano a garantire continuità, efficacia e trasparenza nella gestione delle relazioni internazionali, favorendo il coinvolgimento degli attori locali e l’allineamento con le migliori pratiche europee.
GENOVA INCLUSIVA Genova ha bisogno di un nuovo modello di welfare, capace di affrontare i cambiamenti sociali, demografici ed economici che hanno profondamente trasformato la città negli ultimi decenni, partendo da un assunto di fondo: il welfare non è un costo, ma un investimento, e rappresenta una delle funzioni principali e insostituibili del Comune. La riforma del welfare cittadino sarà ispirata ad una concezione universalistica, che vede l’accessibilità e l’appropriatezza di questi servizi come un diritto, e a criteri di co-programmazione e co-progettazione con il Terzo Settore, muovendo da un’accurata analisi dei bisogni. Il nuovo sistema di welfare, inclusivo e adeguato alle necessità di ciascuno, sarà orientato alla prevenzione e all’integrazione, attraverso presidi diffusi e il rilancio del ruolo dei Municipi come presidi sociali di prossimità e interfaccia diretta tra cittadino e istituzioni, per rispondere ai bisogni complessi, anche territorialmente differenziati, costruendo servizi più vicini ai reali bisogni delle persone. Oltre a svolgere funzioni amministrative, i Municipi diventeranno veri e propri punti di ascolto e attivazione delle reti sociali e istituzionali. Per guidare questa riforma, verrà istituita una cabina di regia, strumento di un patto di collaborazione e corresponsabilità con associazioni, istituzioni territoriali, imprese, fondazioni ed enti del Terzo Settore, che opereranno con funzioni consultive e propositive per la programmazione dei servizi. Parallelamente, verrà potenziata la gestione dei fondi nazionali e il supporto al Terzo Settore e si chiederanno al Governo parametri di personale differenziati per le grandi città, essenziali per la gestione dei fondi destinati a servizi chiave come il Codice Rosso e i Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali (LEPS). Il Comune si impegnerà inoltre a garantire condizioni economiche e contrattuali dignitose per le lavoratrici e i lavoratori occupati nei servizi appaltati o accreditati. Riconoscendo che le città del futuro saranno comunità multiculturali, l’implementazione dei servizi di mediazione culturale e il sostegno all’insegnamento dell’italiano saranno tra le prime azioni volte a promuovere inclusione, fiducia e crescita reciproca con la popolazione con background migratorio. Sarà fondamentale: – Potenziare la capacità di individuare filoni di finanziamento finalizzato e di presentare con successo le relative progettualità, semplificando le procedure e le modalità di rendicontazione, a favore di servizi ed interventi utili alla città; – Promuovere, sviluppare e consolidare le reti di prossimità e progetti di comunità, elementi essenziali del tessuto sociale e promotori di azioni di protezione sociale diffusa, in grado di migliorare la percezione della qualità di vita nei diversi Municipi e sentinelle per le situazioni di fragilità; Un progetto di comunità in ogni Municipio, con regia municipale; – Promuovere e rafforzare la capacità di realizzare percorsi di co-programmazione e co-progettazione con Enti del Terzo Settore, per contrastare l’impoverimento e le dinamiche di esclusione attraverso un sistema di protezione sociale e di sviluppo di pari opportunità. Costituzione di un Tavolo permanente di co-programmazione a livello cittadino; – Consolidare ed ampliare le azioni integrate sociosanitarie per lo sviluppo di un sistema di supporto e cura al cittadino, che metta la persona al centro e faccia convergere i servizi e gli interventi di Enti ed Istituzioni, con il concorso di Enti del terzo Settore e rappresentativi di categoria, a partire dalla sperimentazione di punti unitari di accesso (PUA), quali garanzia della semplificazione della fase di accesso a servizi ed interventi; – Potenziare il nuovo Servizio di Segretariato Sociale professionale per l’informazione, l’orientamento e la consulenza professionale da parte di un assistente sociale dedicato presso le sedi dei servizi sociali territoriali – Consolidare i rapporti con l’Autorità Giudiziaria per il miglioramento delle azioni di tutela a favore di persone minorenni, con disabilità o anziane in situazioni di rischio e pregiudizio, al fine di migliorare l’azione sinergica delle istituzioni e dei servizi sociali, sanitari e sociosanitari. Anziani e persone che partecipano alla loro vita Genova è la città con la più alta età media d’Europa. Per questo occorre ripensare la città come uno spazio in cui l’età avanzata non significa marginalità, ma partecipazione attiva, autonomia e qualità della vita. Per queste finalità è necessario sviluppare una rete di prossimità e un piano che integri azioni concrete: – implementazione dell’assistenza domiciliare evitando che si debba ricorrere a ricoveri inappropriati in residenze (RSA), sostenendo le rette là dove il ricovero in residenza appaia necessario, lavorando perché la famiglia sia sostenuta, ma autonoma nelle scelte; – potenziamento dei centri diurni; – sostegno economico per affrontare il costo delle strutture residenziali alle famiglie che lo necessitano per motivi reddituali; – soluzioni abitative innovative, come i condomini solidali e le residenze di comunità, dove vivere in autonomia senza essere soli; – sviluppo dell’autonomia digitale degli anziani, con formazione e strumenti semplici per accedere ai servizi e partecipare alla vita cittadina; – servizi a sostegno dei caregiver; – tutela del lavoro di cura attraverso azioni contro il lavoro nero, formazione e regolarizzazione degli assistenti familiari, in collaborazione con le associazioni del settore; – programmi di prevenzione e promozione di corretti stili di vita, per l’invecchiamento attivo e per la realizzazione di servizi innovativi di welfare a favore delle persone anziane più fragili. Saranno sviluppai progetti che coinvolgano tutta la comunità per una città “amica” degli anziani, per contrastare la solitudine e favorendo il sostegno reciproco. Un approccio life long term, ossia per tutto il percorso della vita, fino al supporto alla partecipazione attiva nelle comunità di riferimento; – migliorare la gestione delle misure per la non autosufficienza, in collaborazione con Regione Liguria, anche attraverso la semplificazione dei processi e per il minor onere organizzativo per famiglie e servizi – promuovere il coordinamento tra servizi sociali e servizi sanitari, garantendo servizi modulati sul bisogno, la flessibilità e la sostenibilità degli interventi di cura e assistenza a lungo termine a favore di anziani non autosufficienti e loro famiglie, valorizzando una gestione sociosanitaria congiunta quale base del nuovo approccio alla non autosufficienza. Salute, Spazi Sociali e Sport Sarà promosso un approccio integrato alle determinanti sociali della salute attraverso servizi di prossimità, promozione di stili di vita sani, in collaborazione con scuole, associazioni e centri sportivi, e riconoscimento del diritto allo sport (Art. 33 Cost.) per tutte le fasce di età, includendo quindi anche programmi dedicati anche alla terza età. Verranno rafforzate le politiche sportive comunali e rilanciata la Consulta Cittadina dello Sport per supportare le Associazioni Sportive Dilettantistiche e le Società Sportive Dilettantistiche. L’impegno a rendere lo sport parte integrante della vita pubblica, accessibile a ogni cittadino e leva di attrazione del turismo sportivo, sarà alla base della strategia di rilancio e riqualificazione degli impianti sportivi, concepiti non solo come luoghi per la pratica sportiva, ma come vere e proprie infrastrutture strategiche, capaci di generare impatti positivi duraturi sul tessuto sociale, economico e urbano della città. Gli investimenti sugli impianti sportivi saranno particolarmente orientati a valorizzarne la funzione di strutture polifunzionali, attrezzate ad ospitare attività sportive, culturali e sociali con ricadute significative sull’inclusione sociale, sul benessere collettivo e sull’indotto economico locale, rafforzandone così il ruolo come centri vitali per i quartieri e l’intero territorio. A sostegno dello sport di quartiere avvieremo interventi per rigenerare campetti, palestre scolastiche e spazi all’aperto nelle periferie e nei quartieri più fragili. Inoltre, in collaborazione con le Istituzioni Scolastiche genovesi, lavoreremo per ampliare le opportunità di utilizzo degli impianti sportivi scolastici da parte delle associazioni sportive cittadine in orario extrascolastico, con l’obiettivo di potenziare l’offerta di spazi dedicati allo sport diffuso e accessibile a tutte e tutti. In tale contesto, troveranno realizzazione anche interventi di grande impatto: oltre all’indispensabile intervento sullo stadio “Luigi Ferraris” l’Amministrazione si impegnerà in un’opera di restyling dell’impiantistica sportiva a partire dallo stadio “Carlini”, per renderla una struttura moderna, accessibile e adatta ad accogliere diverse discipline sportive, rispondendo così alle esigenze di atleti, associazioni e collettività. Sul tema della salute mentale si interverrà attraverso spazi di ascolto e prevenzione nei quartieri e promuovendo una più efficace integrazione tra servizi sanitari e sociali. Riguardo alla disponibilità e all’offerta degli spazi sociali della città, ci impegniamo a valorizzare i luoghi già esistenti e crearne di nuovi recuperando e riqualificando siti attualmente inutilizzati o chiusi, che potrebbero essere destinati al benessere collettivo. Autonomia di Vita per le Persone con Disabilità Ogni persona deve poter costruire il proprio progetto di vita in base alle proprie potenzialità e desideri, anche in presenza di disabilità. Nella convinzione che l’autonomia per chi vive una condizione di disabilità non sia solo un diritto ma anche un obiettivo che una buona amministrazione deve perseguire, attraverso politiche attive, servizi integrati e cultura inclusiva, si opererà per: – Dare piena attuazione alle proposte della Consulta per l’Handicap, trasformandole in azioni concrete; – Applicare in modo puntuale le leggi per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, contrastando ogni forma di discriminazione; – Favorire soluzioni abitative indipendenti, come il co-housing e l’abitare assistito, per promuovere inclusione e autodeterminazione; – Potenziare il sistema integrato atto ad affrontare il tema delle disabilità a partire dalla valorizzazione delle abilità, attraverso il rafforzamento del sistema di servizi domiciliari e il consolidamento dei progetti volti all’acquisizione di competenze utili alla vita autonoma, presso soluzioni di coabitazione, anche temporanea, e la frequenza di percorsi per l’autonomia abitativa, di formazione, addestramento – presso la rete ampia dei laboratori territoriali – e per inclusione socio lavorativa; – Promuovere progetti individualizzati e partecipati (livello essenziale delle prestazioni sociali LEPS), redatti dalla persona interessata con i servizi sociali e sanitari di riferimento, per promuovere percorsi di emancipazione e di autonomia (DM 62/2024), favorendo la continuità di interventi e servizi al fine di sostenere la persona con disabilità nella realizzazione del proprio progetto di vita; – Promuovere con altri Enti ed Istituzioni (Area Metropolitana e Regione Liguria) soluzioni utili al supporto alla mobilità, quale servizio pubblico essenziale utile a garantire l’effettiva partecipazione alla vita sociale, economica e culturale delle persone con disabilità; – Promuovere un sistema di reti dedicato alle diverse abilità, necessario per garantire l’effettiva partecipazione alla vita sociale, economica e culturale delle persone con disabilità a partire dall’ascolto e dalla partecipazione delle stesse nella co-costruzione di una comunità aperta alle diversità, orientata al rispetto delle pari opportunità ed inclusiva; – Promuovere e valorizzare il Disability Pride; – Adoperarsi per favorire il diritto al così detto “fine vita” oltre a garantire più luoghi per i funerali laici; – Implementare e rafforzare, per quanto di competenza comunale, il programma regionale “Dopo di noi”, che prevede assistenza abitativa per le persone con disabilità dopo la morte dei genitori. Agevolazioni familiari e Contrasto alle Disuguaglianze e alla Violenza di Genere Una città equa è una città che rimuove gli ostacoli che limitano le donne nella vita quotidiana. Il potenziamento di nidi e servizi per l’infanzia risponde all’esigenza di garantire libertà di scelta e di lavoro alle donne e rimuovere gli ostacoli alla conciliazione vita-lavoro. Le donne in condizione di fragilità saranno sostenute con strumenti economici e percorsi di autonomia, rilanciando il ruolo dei consultori e introducendo il Bilancio di Genere per orientare le politiche pubbliche. Ci impegniamo per la parità retributiva, la medicina di genere, la formazione e la carriera, valorizzando la diversità. Sarà fornito maggiore sostegno ai centri antiviolenza, integrando le risorse ministeriali con quelle comunali. Una Città a Misura di Giovane Per contrastare l’abbandono della città da parte dei giovani dobbiamo offrire loro opportunità vere di accessibilità allo studio, di lavoro qualificato e di crescita personale e professionale, affinché Genova diventi il luogo dove costruire il proprio futuro, senza essere costretti a cercarlo altrove. Le politiche giovanili del Comune di Genova saranno, pertanto, orientate da un approccio partecipativo e inclusivo, che valorizzi il contributo diretto dei giovani e favorisca un dialogo costruttivo con le realtà associative e con gli stakeholders giovanili. L’obiettivo è quello di costruire strumenti, spazi e progettualità che non siano calati dall’alto, ma co-definiti insieme ai giovani, così da rispondere in modo concreto e innovativo ai loro bisogni e alle loro aspirazioni. Lavoreremo, in particolare, per promuovere: – Diritto allo studio garantito attraverso servizi educativi e universitari accessibili; – Tirocini retribuiti e incentivi all’assunzione stabile; – Spazi culturali e ricreativi pubblici aperti e gratuiti per favorire l’espressione creativa, la socializzazione e l’aggregazione; – Politiche per l’innovazione e lo sviluppo locale. Sarà rilanciato InformaGiovani come punto di riferimento per l’informazione, l’orientamento e la partecipazione attiva dei giovani (14-35 anni), ubicandolo in una sede accessibile e riconoscibile nel centro cittadino. Il servizio sarà strutturato in una modalità integrata front office/back office, con sportelli tematici dedicati (lavoro, formazione, mobilità, cultura, tempo libero), spazi di co-working e co-studying. Informagiovani rappresenterà inoltre un centro propulsore di eventi e iniziative, in grado di promuovere attività di formazione, percorsi di orientamento al lavoro e occasioni di cittadinanza attiva, in collaborazione con enti, associazioni e realtà del territorio. Sarà potenziata la capacità complessiva di programmazione e progettazione delle politiche giovanili, promuovendo un’attività sinergica con enti pubblici, privati e terzo settore per l’attivazione di iniziative di ampio respiro e forte impatto. Particolare attenzione sarà dedicata al reperimento di risorse attraverso opportunità di finanziamento europee, nazionali e regionali, garantendo la sostenibilità economica degli interventi e delle politiche dedicate ai giovani. Saranno inoltre promossi laboratori di coprogettazione diffusi sul territorio, per offrire supporto tecnico alle realtà associative e ai gruppi giovanili. Sarà sviluppata una rete diffusa di spazi giovanili nei diversi Municipi, modellata sul concetto di Case delle Associazioni, quali luoghi di aggregazione culturale, sociale e ricreativa. La gestione degli spazi sarà affidata tramite bandi pubblici, secondo patti di collaborazione con enti del terzo settore e associazioni giovanili. Gli spazi, concepiti anche in chiave di coworking, favoriranno la nascita di reti, progettualità condivise e nuove forme di partecipazione territoriale. L’Amministrazione intende promuovere strumenti stabili di partecipazione giovanile, rafforzando il ruolo della Consulta dei Giovani come organismo autonomo di confronto e proposta. Saranno inoltre organizzati eventi partecipativi diffusi nei Municipi, momenti di ascolto e dialogo con i giovani, e percorsi di promozione dell’impegno civico e del volontariato, rivolti anche agli studenti delle scuole e dell’università, in collaborazione con associazioni e realtà del territorio. Un’emergenza silenziosa che va affrontata anche a livello comunale è l’aumento del disagio psicologico tra ragazze e ragazzi. Non possiamo più ignorare dati allarmanti, che vedono alcune aree della città, come la Valpolcevera, in condizioni particolarmente critiche. Pur non avendo competenza diretta in questo ambito, il Comune può attivare alcuni interventi mirati, diffusi e articolati, che, in una logica di prevenzione, permettano di contenere il fenomeno: • campagne di informazione nelle scuole per aumentare la consapevolezza sul tema; • supporto psicologico rivolto ai ragazzi in età scolare; • spazi di ascolto e prevenzione, in contesti informali, non medicalizzati; • introduzione di indicatori territoriali per calibrare gli interventi sui quartieri con maggiore incidenza del disagio. Le politiche giovanili del Comune di Genova saranno orientate da un approccio partecipativo e inclusivo, che valorizzi il contributo diretto dei giovani e favorisca un dialogo costruttivo con le realtà associative e con gli stakeholders giovanili. L’obiettivo è quello di costruire strumenti, spazi e progettualità che non siano calati dall’alto, ma co-definiti insieme ai giovani, così da rispondere in modo concreto e innovativo ai loro bisogni e alle loro aspirazioni. Supporto alle Famiglie e Tutela dei Minori Il potenziamento dei servizi per la prima infanzia è fondamentale per sostenere la genitorialità e conciliare tempi di cura e lavoro ma soprattutto per la funzione educativa e per la rilevanza che il nido presenta per lo sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale dei bambini. L’obiettivo primario è ampliare i posti negli asili comunali per annullare le liste d’attesa e, a lungo termine, rendere il servizio 0-3 anni accessibile per tutti, trasformandolo in un servizio pubblico essenziale. Per contrastare la povertà educativa e la dispersione scolastica costruiremo una rete educativa diffusa e integrata con la scuola primaria e secondaria, con servizi extrascolastici accessibili, scuole e centri estivi come centri civici aperti alla comunità. Soluzioni migliorative saranno ricercate anche per il servizio di ristorazione scolastica traguardando la realizzazione di centri di cottura decentrati sul territorio per la distribuzione dei pasti nelle scuole di prossimità. Si opererà per: – Potenziare e consolidare le attività a favore di tutte le famiglie, in particolare quelle di nuova costituzione, per la sensibilizzazione, l’informazione ed il supporto, in particolare attraverso la costituzione e lo sviluppo del Centro per la Famiglia, come previsto dal Piano Nazionale dei Servizi e degli Interventi sociali 2021-2023; – Potenziare i sostegni alla genitorialità e per la prevenzione della vulnerabilità delle famiglie e dei bambini, attraverso interventi educativi specifici per gli adulti/genitori finalizzati al superamento degli elementi di fragilità e per garantire la piena espressione di relazioni familiari sufficientemente rispondenti ai bisogni dei bambini (PIPPI_LEPS) e per prevenire il rischio di istitutizzazione; – lavorare sul sistema dei servizi diurni quale alternativa all’inserimento in Comunità – consolidare l’approccio multidisciplinare della rete di servizi socio educativo-sanitari e la conseguente “presa in carico” globale della famiglia, dalla gravidanza al secondo anno di vita del bambino, anche attraverso il progetto “Crescere Insieme” in un contesto di integrazione sociosanitaria; – Potenziare la promozione dell’affido familiare, attivando occasioni di diffusione informativa e di sensibilizzazione, per l’ampliamento del numero delle famiglie accoglienti disponibili al sostegno dei bambini e delle loro famiglie d’origine e per il supporto alle famiglie già affidatarie; – Promuovere un sistema differenziato di accoglienza, residenziale e a ciclo diurno, a favore di minorenni e di genitori con i propri bambini, anche per temporanei momenti di difficoltà che possano comportare rischio o pregiudizio per i bambini, per garantire la miglior personalizzazione degli interventi e ottimizzare l’utilizzo delle risorse – governare il sistema per accentuare il lavoro con la famiglia di origine al fine di limitare la permanenza in comunità, promuovere le soluzioni diurne e/o flessibili (es. CET) – Promuovere percorsi di autonomia abitativa, socio-lavorativa per giovani adulti in uscita da percorsi di accoglienza residenziale (careleavers), in particolare attraverso la collaborazione con Enti del Terzo Settore al progetto CAP 18-35; – Potenziare l’azione educativa attraverso lo sport, motore e veicolo di principi di sane relazioni interpersonali e strumento di sperimentazione dello spirito di collaborazione e di squadra, in particolare per l’inclusione delle persone in quanto tali al di là di specifiche condizioni ed etichette sociali, con particolare attenzione agli sport del mare ed alle possibili evoluzioni degli stessi. Povertà e Contrasto alla Grave Marginalità Per approcciare correttamente il tema della grave marginalità occorre superare la logica emergenziale promuovendo un approccio strutturale fondato sulla dignità delle persone e sulla piena accessibilità ai diritti fondamentali. Sulla base di questa premessa intendiamo ampliare l’offerta di posti letto per le persone senza dimora, promuovendo modelli come l’housing first quale strumento di accesso stabile alla residenza e primo passo verso l’autonomia personale e l’integrazione. Sarà garantito il diritto alla residenza fittizia per l’accesso ai servizi, saranno realizzati servizi igienici pubblici attrezzati e attivati percorsi di inclusione lavorativa. Le problematiche legate alle dipendenze saranno affrontate sostenendo un approccio di riduzione del danno tramite unità di strada, spazi di consumo sicuro e supporto psicologico, promuovendo percorsi di cura e reinserimento che coinvolgano il privato sociale e le comunità locali. Accoglienza e Inclusione dei Migranti L’integrazione delle donne e degli uomini con background migratorio passa attraverso il riconoscimento della loro identità, della loro storia e del loro potenziale come risorsa sociale, culturale ed economica per la città. Promuoveremo una Consulta comunale per l’inclusione e un Osservatorio metropolitano, un sistema di accoglienza diffuso e rispettoso dei diritti, percorsi di alfabetizzazione linguistica e civica, formazione, inclusione lavorativa e abitativa. Vogliamo tutelare i diritti, accelerare i tempi burocratici e valorizzare competenze e talenti. I minori stranieri non accompagnati (MSNA) devono essere accolti in strutture adeguate, con figure di riferimento e percorsi educativi e formativi su misura, rafforzando la mediazione culturale e garantendo continuità del supporto anche dopo i 18 anni. L’investimento nei giovani migranti come cittadini a pieno titolo potrà generare ricadute positive per la tenuta demografica e del mercato del lavoro, con particolare riferimento ai settori in sofferenza di offerta occupazionale. Sarà fondamentale sviluppare progettualità che coinvolgano il sistema di accoglienza prefettizio per superare l’attuale asimmetria che penalizza i percorsi di inclusione. L’Amministrazione comunale si farà inoltre parte attiva per sollecitare una revisione normativa e organizzativa presso gli organi competenti. Giustizia Riparativa e Persone Detenute In coerenza con i principi costituzionali, l’Amministrazione intende promuovere un modello di giustizia che non si limiti a punire ma favorisca percorsi di responsabilizzazione e reinserimento attivo nella comunità, risanando il legame con la società. A tal fine saranno promossi percorsi di messa alla prova, comunità riparative, reinserimento lavorativo e sociale, sostegno alle famiglie dei detenuti e monitoraggio del rispetto dei diritti, offrendo una seconda opportunità per tutti. Politiche del Cibo Partendo dal garantire accesso a cibo sano e sostenibile a tutti e tutte e favorire una transizione verso sistemi agroecologici sostenibili, la pubblica amministrazione si impegnerà nell’ambito delle politiche del cibo attraverso 4 azioni: 1. Mense scolastiche: o Obiettivo: ampliare il significato di salute, sostenibilità e inclusione del momento del pasto a scuola, trasformare le mense scolastiche in strumenti di salute, sostenibilità e inclusione sociale. o Azioni chiave: ▪ Nuovi bandi che rispettino i CAM. ▪ Ridurre lo spreco con sistemi di monitoraggio e recupero pasti. ▪ Promuovere ulteriormente l’educazione alimentare già parte integrante del percorso formativo. ▪ Un modello virtuoso già esistente in altri comuni che questa amministrazione vuole studiare è il Distretto della Biodiversità per costruire una rete con le realtà esistenti e valorizzare i prodotti del nostro territorio. 2. Osservatorio sullo spreco o Obiettivo: prevenire e ridurre gli sprechi lungo tutta la filiera alimentare. o Azioni chiave: ▪ Creare un osservatorio permanente con funzioni di monitoraggio, ricerca e proposta normativa. ▪ Coordinare le iniziative locali, valorizzando le buone pratiche già esistenti. ▪ Incentivare la logistica del recupero e la redistribuzione di eccedenze alimentari a favore di mense sociali e famiglie vulnerabili. ▪ Collaborazione pubblico–privato per innovazioni contro lo spreco. ▪ Sarà fondamentale il confronto con tutti i comuni italiani in cui esiste la delega sulle Politiche del Cibo per la costruzione di una rete nazionale. 3. Contrasto alla povertà alimentare – Modello integrato o Obiettivo: garantire a tutti l’accesso a un’alimentazione sana e sostenibile, affrontando al tempo stesso le radici della povertà. o Azioni chiave: ▪ Coordinamento mense sociali e servizi di distribuzione più efficiente e funzionale. ▪ Strutturare filiere di approvvigionamento in sinergia con la grande distribuzione, i mercati locali e il settore privato. ▪ Favorire nuovi spazi per empori di comunità e favorire il confronto includendo le voci competenti nel nostro territorio. 4. Integrazione di un percorso culturale nel programma politico, sviluppando una strategia di food policy cittadina condivisa con gli stakeholder pubblici e privati. L’Amministrazione costruirà un Manifesto locale per le politiche del cibo di Genova ponendosi come obiettivo l’analisi di produzione, distribuzione e consumo di cibo nella città includendo i temi principali legati a questa tematica: ambiente, inquinamento, spreco e produzione, educazione, giustizia sociale, salute e qualità dei prodotti, sfruttamento delle risorse e povertà alimentare.
GENOVA DELLA QUALITA’ E DELLA SICUREZZA DELLA VITA La qualità della vita, pur rappresentando una dimensione complessa di non agevole misurazione, in quanto influenzata da molteplici fattori materiali e immateriali, rappresenta sempre più un elemento determinante per le scelte individuali e familiari e per l’attrattività del territorio. L’obiettivo dell’Amministrazione è collocare Genova tra le realtà urbane italiane con i più alti standard in termini di vivibilità, recuperando significativamente rispetto all’attuale posizionamento nella fascia bassa delle principali classifiche nazionali. La qualità della vita in ambito urbano è strettamente connessa alla qualità dell’ambiente urbano e alla qualità e all’accessibilità dei servizi pubblici, e alla capacità di attuare interventi concreti e coordinati, in grado di far sentire le persone a proprio agio e sicure. Garantire sicurezza non significa solo contrastare l’illegalità, ma ridurre i fattori di incertezza nella vita quotidiana, e ancor più nei momenti di crisi e di difficoltà, e assicurare ai cittadini punti di riferimento affidabili e accessibili. Significa rendere i servizi essenziali – sanitari, educativi, sociali, sportivi e culturali – pienamente fruibili, diffusi sul territorio e di qualità adeguata, senza imporre spostamenti onerosi o disagi evitabili. Significa, infine, assicurare uno spazio urbano ordinato e inclusivo, dove pulizia, manutenzione, verde pubblico, aree attrezzate e luoghi di socialità siano effettivamente presenti a poca distanza e accessibili a tutti, indipendentemente dalla condizione personale o sociale. Per affermare Genova come riferimento a livello nazionale in termini di qualità della vita e della sicurezza urbana diffusa, l’Amministrazione adotterà un approccio fondato sul dialogo costante con la cittadinanza, le realtà territoriali e gli attori istituzionali, orientato alla costruzione condivisa di politiche pubbliche, a partire da alcune direttrici prioritarie: 1. Genova deve diventare una città dei 15 minuti, in cui ogni cittadino possa accedere ai servizi essenziali e alle attività quotidiane entro un quarto d’ora dalla propria abitazione. In questa prospettiva vogliamo sostenere e rilanciare il piccolo commercio e l’artigianato, invertendo la tendenza di questi anni, attraverso un Piano del Commercio, definito insieme ai rappresentanti della categoria, e sostenere la realizzazione e la cura di spazi pubblici, diffusi e di qualità, progettati con i cittadini e le associazioni. La visione della “città dei 15 minuti” deve comprendere anche le vallate e i quartieri collinari: – creazione di poli di prossimità (sportelli, spazi sociali, aree sportive e culturali) in collaborazione con i Municipi; – avvio di progetti di rigenerazione urbana diffusa nelle aree periferiche, per restituire alla comunità spazi abbandonati o sottoutilizzati; 2. si promuoverà la realizzazione e riqualificazione di spazi pubblici diffusi e di qualità, mediante progettazione partecipata con cittadini, associazioni e reti territoriali, evitando approcci meramente commerciali. Particolare attenzione sarà data agli spazi di socialità e inclusione, come le aree gioco e i giardini con finalità educativa e terapeutica, nonché alla valorizzazione delle aree oggi non fruibili. Sull’esempio di esperienze di eccellenza, quali i Luzzati o Prà Viva, sarà promossa la realizzazione di spazi di gestione pubblica e collettiva ed esteso il modello delle Case di Quartiere; 3. verranno incrementate e rinnovate le alberature e le aree verdi, con interventi mirati alla riduzione delle isole di calore e alla gestione sostenibile delle risorse idriche. 4. la promozione di spazi di socialità riguarderà anche il mare, con cui Genova ha un rapporto diretto e quotidiano, che deve essere riavvicinato alla città e alle persone, anche tramite interventi di rinaturalizzazione e collaborazione con associazioni e professionisti del settore; 5. in ogni quartiere verranno attivati spazi di coworking e co-studying al fine di contrastare l’isolamento sociale, accentuato in seguito alla pandemia, e favorire forme di aggregazione; 6. saranno individuati e valorizzati spazi pubblici da destinare a playground urbani. Contestualmente, si procederà a una mappatura sistematica degli impianti sportivi esistenti, con l’obiettivo di verificarne lo stato manutentivo, potenziare l’utilizzo, programmare interventi straordinari, ove necessario, e valutare le modalità di assegnazione e gestione, a partire da quelli scolastici. Particolare attenzione sarà riservata alla gestione degli spazi dedicati agli sport indoor; 7. sarà programmato un intervento ad ampio spettro per la manutenzione e riqualificazione dei cimiteri, a partire dalle realtà più degradate, anche rafforzando il ruolo dei Municipi. Il benessere degli animali Particolare attenzione verrà riservata al benessere animale a cui saranno dedicate specifiche misure: 1. verranno riqualificati la struttura e gli spazi del canile di Monte Contessa, sarà valorizzato il ruolo delle associazioni animaliste prevedendo forme di collaborazione strutturata nella gestione, con un forte presidio da parte del Comune; 2. sarà realizzato un gattile comunale e saranno sviluppati interventi per la gestione delle colonie feline presenti sul territorio; 3. saranno estese le aree di sgambatura dedicate ai cani ed individuate soluzioni più immediate per la localizzazione di spazi adeguati per il benessere dei cani ed in risposta alle esigenze dei loro proprietari; 4. saranno studiate forme di sostegno sociale alle persone in difficoltà che detengono animali per prevenire situazioni di disagio e sofferenza. Si agirà inoltre per contrastare con fermezza qualunque forma di sfruttamento o mercificazione degli animali. La scuola infrastruttura sociale primaria La scuola è infrastruttura sociale primaria e come tale fondamentale fattore di inclusione e parità, strumento educativo per la formazione delle bambine e dei bambini nella costruzione della loro identità culturale e di futuri cittadini di questa città. Essa sarà pertanto posta al centro delle politiche del Comune, che ne promuove competenze e servizi, sia per la fascia di età 0-6 anni di diretta pertinenza, sia per i servizi di sostegno, OSA e OSE, forniti non solo ai propri ambiti educativi ma anche agli istituti comprensivi statali e alle scuole paritarie. Il patrimonio scolastico comunale, composto da circa 200 edifici, molti dei quali vetusti e non originariamente destinati a finalità educative, richiede un intervento urgente di messa in sicurezza, abbattimento delle barriere architettoniche e adeguamento funzionale. Per garantire spazi scolastici accessibili e di qualità, quale fattore cruciale per il successo educativo e veicolo per la rigenerazione urbana dei quartieri, sarà varato un piano pluriennale di edilizia scolastica, messo a punto con il coinvolgimento di competenze urbanistiche, sociali ed educativo-formative che preveda la messa in sicurezza degli edifici, le necessarie manutenzioni straordinarie, l’abbattimento delle barriere architettoniche, l’efficientamento energetico e il superamento delle strutture più inadeguate. Rigenerazione urbana nata dalla collaborazione con i Municipi nell’individuazione di spazi adeguati, valutando tutte le criticità urbanistiche, di mobilità e di accessibilità presenti. La principale missione sarà quella di implementare il servizio 0-3 anni con la costruzione di nuovi nidi e l’individuazione di spazi che possano ospitare questi servizi. Sarà inoltre rafforzato il rapporto con le Istituzioni Scolastiche, valorizzando la Conferenza delle Istituzioni Scolastiche Autonome quale strumento di partecipazione e condivisione. Il Comune assumerà un ruolo di regia e coordinamento delle politiche educative, promuovendo patti di comunità e valorizzando le risorse territoriali per sviluppare spazi e momenti aggregativi extrascolastici attraverso la collaborazione con enti, associazioni e aziende. Verranno potenziati i patti educativi nei quartieri più fragili della nostra città e coinvolte tutte le realtà che costituiscono la comunità educante, migliorati la capacità di mediazione culturale e linguistica in supporto alla scuola e il sostegno scolastico pedagogico e psicologico alle studentesse e agli studenti. Saranno inoltre potenziati gli interventi per l’inclusione sociale per tutti coloro che necessitano di supporto all’inserimento scolastico provenendo da paesi extraeuropei, minori stranieri non accompagnati e comunità straniere, al fine di valorizzare la pluralità culturale come risorsa per la comunità educativa. Un nuovo modello di sicurezza urbana La sicurezza urbana è determinante per la qualità della vita in città ma riteniamo richieda un nuovo paradigma basato sul coinvolgimento della comunità e sulla prevenzione, superando un approccio esclusivamente repressivo che rischia di generare effetti opposti a quelli attesi. Le politiche di sicurezza saranno, pertanto, caratterizzate da un’integrazione multidimensionale che includa controllo del territorio, prevenzione della criminalità, qualità degli spazi urbani e presidio sociale, culturale e commerciale secondo un approccio di progettazione ambientale integrata (Crime Prevention Through Environmental Design – CPTED) adottato in maniera sistemica nelle operazioni di rigenerazione urbana. Con il coinvolgimento dei Municipi, insieme a scuole, associazioni, gruppi di vicinato, saranno sostenuti progetti di sicurezza partecipata quali gruppi di vicinato, assistenti civici e cittadinanza attiva, al fine di promuovere l’educazione alla convivenza, il rispetto della legalità, la mediazione dei conflitti, inclusione sociale e la diffusione del servizio di polizia di prossimità. In questa nuova visione, particolare attenzione potrà essere dedicata alla formazione della Polizia Municipale, con l’obiettivo di valorizzare competenze e strumenti utili a supportare il nuovo modello di sicurezza urbana. Sarà inoltre fondamentale una cabina di regia interistituzionale per garantire una più efficace integrazione tra Stato, Regione, Enti locali e altri soggetti istituzionali. Sicurezza e lavoro La sicurezza si estende anche alla tutela dei luoghi di lavoro, intesi come spazi in cui garantire l’esercizio sicuro dei diritti dei lavoratori. Qualità manutentiva e illuminazione pubblica Prioritari saranno inoltre gli interventi volti a migliorare gli standard del servizio di illuminazione pubblica nonché la realizzazione di un piano straordinario di manutenzioni urbane con il coinvolgimento attivo dei Municipi per assicurare elevati livelli di qualità e decoro. Un turismo che dia valore al territorio e non lo “consumi” Intendiamo promuovere una gestione sostenibile del turismo, contrastando fenomeni di overtourism e regolamentando gli affitti brevi per mitigare i loro effetti negativi sul territorio, valorizzando l’offerta culturale e aggregativa come volano per un turismo di qualità e per favorire la permanenza in una città in cui si vorrà tornare e voler venire a vivere. Un nuovo Patto per e con il Centro Storico Sarà avviato un percorso di dialogo partecipativo e continuativo finalizzato alla definizione di un nuovo Patto per il Centro Storico per affrontare in modo organico e condiviso le sfide e le potenzialità di questa parte essenziale della città come luogo identitario da rendere sempre più vivibile, sicuro e attrattivo, tanto per chi vi abita quanto per chi la frequenta ogni giorno. Sarà, innanzitutto, un patto con il Centro Storico – con le sue comunità residenti, le attività culturali, economiche e sociali che lo animano, e con tutti coloro che lo vivono e lo attraversano quotidianamente – un patto fondato su un processo di ascolto e coprogettazione dal basso, inclusivo e trasparente, finalizzato a raccogliere bisogni, idee e proposte provenienti dalla cittadinanza, dalle realtà associative, dagli operatori culturali e commerciali, coinvolgendo attivamente le istituzioni e le risorse municipali, al fine di costruire soluzioni condivise e sostenibili capaci di orientare le politiche pubbliche e guidare le scelte amministrative. Le leve gestionali su cui intendiamo prioritariamente agire per facilitare l’attuazione delle politiche volte a migliorare la qualità e la sicurezza della vita sono: • un significativo investimento nella qualificazione e valorizzazione del personale comunale, coinvolto nelle scelte amministrative; • l’implementazione di strumenti di misurazione e valutazione della qualità dei servizi pubblici, in collaborazione con i Municipi, al fine di assicurare trasparenza e miglioramento continuo, rendendo accessibili ai cittadini le informazioni sui risultati ottenuti. In questo modo si può dare alla cittadinanza non solo una risposta sulla sicurezza ma anche la possibilità di disporre di tutti gli elementi utili a favorire una partecipazione attiva.
GENOVA DELLA CULTURA DIFFUSA L’obiettivo prioritario delle politiche culturali è favorire una cultura diffusa, presente in tutti i quartieri della città, che non si esaurisca nei grandi eventi o nei festival consolidati, né si limiti alla sola fruizione passiva da parte del pubblico. Da un lato, infatti, la cultura deve essere sostenuta anche come produzione artistica e culturale, come espressione della creatività locale, individuale e collettiva, e come generatrice di connessioni che arricchiscono il territorio, creano opportunità di lavoro qualificato nei settori artigianali e digitali – come il design, la scenotecnica e le produzioni collegate al mondo dello spettacolo e delle professioni culturali di alta qualificazione (divulgazione scientifica, ricerca, management culturale). Dall’altro, le ricadute del settore culturale non possono misurarsi solo in termini quantitativi, economici o di presenze, ma devono potersi apprezzare anche e soprattutto per gli effetti di rivitalizzazione degli spazi pubblici, rafforzamento della coesione sociale e rafforzamento dell’identità cittadina. Questo obiettivo, fondamentale, deve essere perseguito con una sistematica valutazione dell’impatto delle attività culturali, tenendo conto di tutti i fattori in gioco, dall’impatto sociale a quello economico sul territorio. L’accesso alla cultura è un diritto fondamentale dei cittadini, sancito dalla Costituzione: la conservazione del patrimonio culturale, non da intendersi come “giacimento” da sfruttare e consumare, bensì come investimento sul futuro della città, deve essere garantito come presidio per la formazione, l’inclusione, la sostenibilità e lo sviluppo delle potenzialità innovative che in esso trovino concreta attuazione. L’investimento in cultura rappresenta la concreta possibilità di generare percorsi partecipati per lo sviluppo di un benessere diffuso e accessibile a tutti i cittadini, così come dalla conservazione passa necessariamente lo sviluppo del futuro: Genova deve diventare una città che produce e comunica cultura contemporanea, che investe nelle nuove generazioni e che sviluppa sinergie di livello internazionale. In questo scenario, le eccellenze culturali già presenti sul territorio – quali il Teatro Nazionale, il Teatro Carlo Felice, Palazzo Ducale, il sistema museale cittadino, il sistema bibliotecario urbano (tra i più consistenti e capillari del Nord Italia), il Sito UNESCO Genova: le Strade Nuove e il Sistema dei Palazzi dei Rolli, il patrimonio storico-naturalistico dei parchi, le scuole artistiche in particolare nel settore dello spettacolo e della musica d’autore e le tradizioni artistiche e i festival “storici” – saranno valorizzate per diventare nodi connettivi capaci di generare esperienze e progettualità diffuse, così come le grandi imprese fungono da volano per l’intero sistema nel suo complesso. La presenza di un Assessorato alla Cultura consentirà un coordinamento efficace tra le principali realtà culturali cittadine, favorendo una governance trasparente e partecipata del sistema culturale genovese. L’azione amministrativa si muoverà su tre assi prioritari: incentivare la produzione culturale, rendere i luoghi della cultura aperti alla progettazione diretta dei cittadini, sviluppare dinamiche generative partendo dai poli di eccellenza. A sostegno di questa impostazione sarà adottato il Piano Triennale della Cultura, strumento di pianificazione pluriennale che, individuando tematismi annuali attraverso i quali le istituzioni territoriali progettino e si confrontino in modo sinergico, potrà offrire condizioni di continuità e certezza operativa agli operatori del settore e nel quale troveranno coerenza ed efficienza anche i contributi di Fondazioni Bancarie, Enti e sponsor. L’Assessorato assumerà la regia di interventi in diversi ambiti: o Creazione e promozione dell’istituzione di spazi culturali collettivi e gratuiti per la creatività favorendo la realizzazione di case per la scrittura e le arti visive (sul modello del coworking), con supporto di Comune e i Municipi per dotazioni strumentali in condivisione. o Realizzazione, in collaborazione con partner pubblici e privati, di una rete cittadina di sale prove per la musica, accessibili a costi sostenibili. o Valorizzazione del sistema delle biblioteche e dei Centri Civici, anche in accordo con l’associazionismo e il sistema scolastico, ampliando l’offerta culturale e per tempo libero (es. teatro, audiovisivo, videogiochi); o Valorizzazione dei piccoli teatri e delle scuole di recitazione, anche come fattore di integrazione, anche incentivando il teatro urbano; o Utilizzo degli spazi dismessi e degli immobili comunali inutilizzati per creare laboratori, atelier, sale prove, archivi partecipati; o Promozione di attività culturali eco-sostenibili, a basso impatto ambientale e con attenzione al territorio: rifiuti zero, energia rinnovabile, mobilità dolce; o Realizzazione di un piano di ammodernamento strutturale e gestionale del sistema museale, per attrarre pubblici nuovi e rendere i musei luoghi di esperienze culturali integrate con il tessuto urbano, in rete con i parchi storici. Per accompagnare e sostenere questo disegno sarà necessario rafforzare capacità di programmazione e di fundraising, dotando di adeguate forme di autonomia gestionale le principali istituzioni culturali. Ulteriori interventi riguarderanno la revisione delle politiche tariffarie, con particolare attenzione ai giovani e alla socialità, per bilanciare accessibilità con la sostenibilità economica, e il rilancio dei musei di rilievo che, pur rappresentando potenziali eccellenze non sono stati finora adeguatamente valorizzati. o Revisione del regolamento per gli artisti di strada (buskers), in collaborazione con Municipi e associazioni, valorizzando questa forma di espressione artistica quale risorsa della città; o Proporre modelli inclusivi di fruizione delle istituzioni culturali, valorizzando la pluralità, adottando modalità e specifici linguaggi che favoriscano l’accessibilità non soltanto fisica dei luoghi della cultura, favorendo il protagonismo delle associazioni e degli enti attivi sul territorio in questo campo per il tramite della stipula di convenzioni e protocolli d’intesa; o Valorizzare e promuovere l’offerta digitale, costituendo le Biblioteche – al contempo – come veri e propri hub per il longlife learning, volto allo sviluppo di competenze digitali in tutte le diverse fasce generazionali; o Sostegno e rilancio dell’arte contemporanea, con un ripensamento delle funzioni e degli spazi ad essa dedicati, sia espositivi sia per attività documentali e residenze d’artista, specialmente indirizzate ai giovani autori e ricercatori, in grado di ospitare giovani artisti emergenti. o Sostenere e promuovere l’innovazione digitale: creazione di hub per le industrie culturali e creative, archivi digitali, attività culturali dedicati al gaming e all’audiovisivo, utilizzo delle nuove tecnologie anche nelle proposte didattiche museali e valorizzazione del cinema indipendente e del videomaking. La cultura digitale dovrà far parte integrante della realtà culturale di Genova e rappresenta un asset capace di attrarre giovani talenti e connettersi con reti internazionali. o Si organizzeranno una volta all’anno, per rendere più partecipativo e trasparente il percorso di costruzione culturale, gli Stati Generali della Cultura, preceduti da un coinvolgimento costruttivo con tutti gli stakeholders ed i cittadini.
GENOVA CHE SI MUOVE SOSTENIBILMENTE La mobilità urbana è un fattore decisivo per la qualità della vita di una città ma non può essere ridotta a un mero elenco di opere infrastrutturali, spesso progettate senza una visione d’insieme e con impatti negativi sul territorio. Va invece concepita come un “sistema socio tecnico” complesso da riprogettare integralmente all’interno di una visione urbanistica coerente e attenta alle concrete esigenze dei cittadini. Genova presenta caratteristiche morfologiche, urbanistiche e infrastrutturali peculiari, che richiedono interventi organici in un’ottica di rete, traguardando un sistema unico capace di essere attrattivo in favore di modalità di trasporto sostenibili – tra cui, in primo luogo, il trasporto pubblico locale – di ridurre e rendere certi i tempi di percorrenza, di garantire politiche tariffarie adeguate, e di semplice accesso grazie all’innovazione tecnologica. Nonostante l’elevato tasso di utilizzo del trasporto pubblico e la presenza di tre linee ferroviarie urbane, Genova, date le caratteristiche orografiche e urbanistiche del territorio, presenta ancora una mobilità sbilanciata verso il mezzo privato, una forte congestione del traffico e un uso intensivo dello spazio pubblico per la sosta. La strategia prioritaria dell’Amministrazione verso una mobilità urbana sostenibile si fonda in primo luogo sul rilancio e consolidamento dell’integrazione ferro-gomma sia sul piano della governance delle tariffe, che degli interventi urbanistici che della collaborazione industriale. Il sistema di mobilità pubblica deve essere sviluppato non su sistemi concorrenti ma su un sistema unitario, tanto più in vista del completamento del nodo ferroviario. Le azioni principali che intendiamo sviluppare saranno: 1. implementazione di un nuovo sistema tariffario per il TPL che ne incentivi l’utilizzo e sia sostenibile per AMT introducendo la bigliettazione elettronica, come già avviene da tempo in diverse città europee, e una tariffazione integrata che consenta anche l’inclusione di altre modalità di trasporto sostenibili quali, ad esempio, car e bike sharing; 2. 3. AMT si conferma pubblica e al servizio del bacino metropolitano; rinegoziazione dell’accordo tra AMT e Trenitalia per garantire un servizio integrato, fondamentale, in particolare, per i collegamenti lungo l’asse ponente-levante; 4. integrazione della politica della sosta in una logica di sistema con il trasporto pubblico e il piano della mobilità, a partire dal potenziamento dei parcheggi di interscambio in particolare in prossimità delle uscite autostradali e dei principali nodi intermodali (es. stazioni ferroviarie e metropolitana) con l’obiettivo di favorire il cambio di mezzo di trasporto. Saranno promossi investimenti in parcheggi in struttura per liberare spazio pubblico in superficie, specialmente nelle aree residenziali e lungo le direttrici principali; 5. valorizzazione dei servizi a chiamata e del trasporto in sharing: sarà promosso un dialogo strutturato con le rappresentanze dei taxisti per una maggiore integrazione dei servizi a chiamata. Saranno inoltre potenziati i servizi di sharing di mezzi elettrici, in particolare biciclette e scooter, con apposite aree di sosta nei nodi di interscambio e nei pressi delle aree a vocazione pedonale; 6. elaborazione di un nuovo piano per la mobilità alternativa e ciclopedonale, sviluppato in coprogettazione con associazioni e utenti, per garantire sicurezza e funzionalità dei percorsi; 7. incentivazione di progetti scolastici come Pedibus e Bicibus, in linea con le indicazioni di salute pubblica fornite da ASL 3, per ridurre i mezzi circolanti in prossimità delle scuole; 8. progettazione e realizzazione, in accordo con i Municipi, i cittadini e le realtà commerciali, di nuove Zone a Traffico Limitato e aree pedonali, promuovendo la vivibilità e il commercio di prossimità; 9. Creazione, possibilmente in una zona baricentrica tra la Stazione Principe e la Stazione Marittima, di una vera stazione, dotata di servizi, per i bus a lunga percorrenza, divenuti un mezzo di trasporto nazionale e internazionale sempre più utilizzato dai genovesi e dai viaggiatori in genere, superando la situazione precaria attuale nell’area di via Fanti d’Italia; 10. Dotare i cittadini di uno strumento tecnologico unico per la gestione di tutte le modalità di trasporto sostenibile, seguendo la filosofia del “Mobility as a Service”; 11. Sviluppo di pratiche di urbanismo tattico per sperimentare soluzioni agili e partecipate di riqualificazione urbana, con attenzione particolare alla creazione di nuove piazze, spazi di incontro e aree pedonali; 12. Riduzione barriere architettoniche; 13. Promozione di politiche di pedonalizzazione progressiva e di riduzione del traffico veicolare, al fine di restituire spazi pubblici alla socialità, alla mobilità attiva e alla sicurezza delle persone più vulnerabili. Sotto il profilo dell’infrastrutturazione, riteniamo strategico intervenire in relazione a: 1. Accelerazione e gestione del prolungamento della metropolitana fino a Rivarolo e il prolungamento sino a San Martino e programmare le future estensioni in ottica sistemica all’interno di tutto il sistema di mobilità che sarà descritto nel nuovo PUMS; 2. Superamento del progetto Skymetro in Valbisagno, valutando una diversa modalità di trasporto più compatibile con il contesto urbanistico e ambientale e con le esigenze del territorio; 3. Estensione degli impianti verticali (ascensori e funicolari), con particolare riferimento alla funicolare degli Erzelli, strategica per il collegamento del polo tecnologico; 4. Riapertura del Tavolo con Gruppo FS per l’attivazione delle nuove stazioni ferroviarie previste dal PUC vigente e l’ammodernamento del parco rotabile indispensabile per la trasformazione metropolitana delle linee ferroviarie; 5. Valutazione urbanistica del futuro della Sopraelevata, una volta completato il tunnel sub-portuale, attraverso un percorso partecipativo e azione di presidio riguardo alle criticità connesse al progetto del tunnel, in particolare per quanto concerne l’impatto dell’uscita sulla viabilità della Foce. Per ridurre l’attuale alto tasso di incidentalità e mortalità stradale, anche attraverso adeguati strumenti di pianificazione e regolazione, interverremo su tre direttrici: • Rinnovo della segnaletica stradale, nell’ambito del piano delle manutenzioni, sfruttando tecnologie innovative e dando priorità agli attraversamenti pedonali; • Istituzione di “Zone 30”, in particolare in prossimità di scuole, ospedali, parchi e aree aggregative frequentate da minori; • Potenziamento delle misure di prevenzione, con un approccio fortemente orientato a contrastare comportamenti scorretti e pericolosi.
GENOVA A MISURA DI STUDENTI E RICERCATORI Lo sviluppo di una economia della conoscenza costituisce una leva strategica fondamentale per invertire il declino economico e demografico della Città. La vitalità dell’Università e dei Centri di Ricerca, pubblici (IIT, CNR, INFM, Centro di Competenza Start 4.0) e privati, presenti sul territorio non può non essere oggetto delle politiche del Comune, costituendo il perno su cui basare la crescita dell’economia genovese. L’interazione e la sinergia tra eccellenze locali della ricerca, istituzioni accademiche (Università e ITS in primis), grandi players cittadini attivi nei settori dell’energia, della logistica, della manifattura e dei servizi high-tech, incubatori di impresa, Parco Scientifico Tecnologico degli Erzelli, e mondo studentesco, può, infatti, generare opportunità di occupazione qualificata, sia per diplomati che per laureati, contrastando l’abbandono della città da parte dei giovani e contribuendo così a contrastare il declino demografico. Queste connessioni possono inoltre rappresentare il fondamento per un ecosistema urbano della conoscenza e dell’innovazione con ricadute positive in termini di produttività e di sostenibilità anche per settori più tradizionali e per la crescita, anche dimensionale, la competitività e l’internazionalizzazione delle PMI. In una economia fondata sulla conoscenza la formazione universitaria svolge pertanto un ruolo centrale, anche per attrarre giovani da altre aree; Genova va ripensata come città universitaria, rilanciando l’ateneo cittadino anche come elemento cardine dello sviluppo economico urbanistico, sociale e culturale. Dobbiamo ricordare infatti che l’Università, peraltro, può costituire uno straordinario fattore di riqualificazione urbanistica come le esperienze della facoltà di Architettura e di Economia hanno dimostrato nel recente passato. In questa prospettiva occorre cooperare affinché il trasferimento di Ingegneria ad Erzelli, da grande opportunità per la città e l’Ateneo, non rischi, invece, di risultare, se non adeguatamente supportato in chiave infrastrutturale, un’operazione sconnessa dal territorio; occorrerà perciò attivare rapidamente gli investimenti trasportistici necessari a garantirne il successo. Lavoreremo in sinergia con l’Università e con il mondo delle imprese high-tech per: • il potenziamento dell’attrattività e della vocazione internazionale dell’Ateneo attraverso: – sostegno alla realizzazione di strutture residenziali per studenti per rispondere al fabbisogno abitativo stimato in circa 9.000 posti letto; – integrare l’Ateneo nelle strategie di marketing territoriale; – attivare un “Welcome Office” comunale per studenti internazionali, con servizi di orientamento (permessi, sanità, lingua, mobilità, welfare); – promuovere pacchetti integrati (alloggio, trasporti, cultura, sport); – organizzare Career Days rivolti a studenti stranieri, favorendo l’inserimento nel mercato del lavoro locale post-laurea; • l’introduzione di agevolazioni per la mobilità studentesca basate su criteri ISEE per studenti universitari, anche pendolari, mediante accordi con AMT, Trenitalia e altre aziende regionali di trasporto, per garantire abbonamenti integrati a condizioni accessibili; • l’istituzione, in collaborazione con fondazioni attive sul territorio e imprese private, di cattedre di eccellenza (sul modello European Research Council) in ambito STEM (Science, Technology, Engineering e Mathematics), al fine di rafforzare i gruppi di ricerca di eccellenza presenti in Ateneo; • lo sviluppo e il consolidamento, in un’ottica di partenariato pubblico-privato, di reti sinergiche tra eccellenze della ricerca genovesi e grandi imprese ad alta intensità di conoscenza e high tech, coinvolgendo le PMI operanti nelle filiere delle grandi imprese, favorendo la costruzione di un ecosistema per l’innovazione e il trasferimento tecnologico che fornisca alle startup e alla PMI servizi di counseling, di supporto per la partecipazione a bandi europei, di formazione professionale e spazi per il co-working; • la valorizzazione del sistema scolastico, agevolando percorsi formativi innovativi e maggiormente aderenti alla crescita personale dei giovani, con particolare attenzione alle aree più periferiche e ai soggetti più esposti al rischio di dispersione scolastica. Il Comune deve quindi tornare ad investire nel sistema educativo e scolastico, valorizzandone il ruolo delle scuole quali distretti della conoscenza, leva di rigenerazione urbana, ambientale e sociale dei quartieri e punto di riferimento di una comunità educante allargata.
GENOVA DELL’ABITARE SOSTENIBILE Genova ha bisogno di una nuova politica abitativa e di un rilancio dell’edilizia residenziale pubblica, volta a garantire il diritto alla casa quale elemento essenziale di inclusione sociale, coesione territoriale e sostenibilità urbana attraverso la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e la valorizzazione del concetto di “costruire sul costruito” su cui si basa il Piano Urbanistico Comunale in vigore. Riuscire a garantire il diritto all’abitare per i cittadini indica nel contempo una città più sicura e più attrattiva e capace di trattenere giovani, studenti e famiglie, contrastando lo spopolamento e stimolando nuove forme di vitalità sociale ed economica. Il contesto urbano genovese soffre, infatti, una condizione paradossale: pur registrando, da una parte, un perdurante e progressivo calo demografico, e un’alta percentuale di abitazioni vuote e inutilizzate (15,6% secondo ISTAT 2019), dall’altra, la città affronta una crescente emergenza abitativa, che incide in particolare sui giovani e sulle famiglie con redditi medio-bassi. Il tema della casa deve essere letto anche in relazione alle nuove fragilità urbane: studenti fuori sede, lavoratori temporanei, anziani soli, famiglie monogenitoriali, migranti. Politiche abitative inclusive dimostrano risposte concrete a questi nuovi bisogni. Le dinamiche distorsive del mercato delle locazioni immobiliari, acuite dall’espansione del fenomeno degli affitti brevi a fini turistici, hanno ridotto drasticamente la disponibilità di alloggi a canoni sostenibili, soprattutto nelle aree del centro e limitrofe, generando tensioni abitative simili a quelle registrate in contesti urbani ad alta pressione, sebbene non si riscontrino le condizioni di vivacità economica e demografica che altrove possono giustificare tali squilibri. In tale contesto, ritenendo che il diritto all’abitare non possa essere interamente demandato al mercato, il Comune intende rafforzare il proprio ruolo attivo nella programmazione e nell’attuazione di politiche abitative, in sinergia con i processi di rigenerazione urbana diffusa, promuovendo un modello di sviluppo urbano sostenibile, inclusivo e resiliente, in cui il recupero dell’esistente prevalga sulla nuova edificazione, valorizzando le risorse già presenti nel tessuto urbano e contribuendo a contrastare fenomeni di abbandono, degrado e dispersione territoriale. La politica abitativa sarà integrata con le strategie di mobilità sostenibile, con la transizione ecologica e con le nuove forme di welfare di comunità, per garantire quartieri vivi, accessibili e solidali. Al fine di affrontare in modo strutturale le criticità del sistema abitativo urbano e di attuare una politica pubblica coerente con i principi di equità sociale, sostenibilità territoriale e valorizzazione del patrimonio esistente, si definiscono i seguenti indirizzi operativi: 1) avviare progetti di rigenerazione urbana anche mediante l’acquisizione di immobili in stato di abbandono o degrado, al fine di procedere, nel rispetto del tessuto storico, alla loro demolizione, con l’obiettivo di rinaturalizzare e riqualificare le aree urbane, e promuovere interventi di edilizia di qualità, accessibile e sostenibile, che contengano il consumo di suolo e favoriscano la socialità; 2) costituzione dell’Osservatorio sul fabbisogno abitativo, funzionale alla raccolta e alla elaborazione dei dati sul disagio abitativo, e di un Tavolo permanente assieme a Sindacati degli inquilini e Associazione dei proprietari, società pubbliche (ARTE e SPIM) e tutti i soggetti istituzionali coinvolti, per la condivisione delle scelte strategiche in tema di politiche abitative; 3) promuovere la ricerca di finanziamenti pubblici nazionali ed europei per implementare significativamente la ristrutturazione di immobili del patrimonio ERP attualmente non disponibile, anche attraverso operatori specializzati e di concerto con ARTE Liguria, per consentire la successiva assegnazione in locazione tramite sistema della graduatoria pubblica; 4) promuovere un modello di social housing innovativo attraverso l’acquisizione, da parte del Comune o di soggetti strumentali, di singole unità immobiliari inserite in edifici condominiali già esistenti e distribuiti in diverse aree della città, da destinare alla locazione a canone calmierato o ad altre forme di utilizzo sociale; il modello, ispirato a buone pratiche già consolidate in diversi contesti europei, realizza una distribuzione diffusa e inclusiva secondo principi di integrazione e prevenzione di fenomeni di marginalizzazione; 5) rafforzare il ruolo operativo di SPIM S.p.A affinché possa intervenire nella gestione di immobili sfitti, curandone la ristrutturazione e l’inserimento nel mercato della locazione a condizioni accessibili; 6) effettuare una ricognizione analitica sul fenomeno delle locazioni brevi nelle zone soggette a maggiore pressione turistica, al fine di valutare eventuali misure regolative volte a tutelare l’equilibrio tra funzioni residenziali e ricettive nel centro urbano e nei quartieri limitrofi, anche al fine di promuovere, nel dialogo con ANCI, una nuova normazione nazionale sulla regolamentazione delle locazioni brevi; 7) rilanciare l’Agenzia Sociale per la Casa con l’obiettivo di aumentare il numero dei contratti di locazione a canone concordato e garantire un’attività di intermediazione istituzionale stabile tra domanda abitativa e offerta immobiliare; 8) stipulare accordi con le associazioni di categoria del settore edilizio e immobiliare, volti a promuovere la riqualificazione energetica e ambientale degli edifici, l’adozione di soluzioni tecnologiche innovative (domotica, efficienza energetica) e a contrastare fenomeni di povertà energetica, anche attraverso incentivi e agevolazioni dedicate; 9) attivare misure di sostegno economico al pagamento dei canoni di locazione per nuclei familiari in situazione di temporanea difficoltà, al fine di prevenire condizioni di morosità incolpevole e promuovere la continuità e la sicurezza abitativa. Il Comune intende inoltre favorire sperimentazioni di cohousing e abitare collaborativo, soprattutto rivolte a giovani e anziani, come strumenti di inclusione sociale e di condivisione solidale delle risorse.
GENOVA, UNA CITTÀ, UN PORTO, UN SISTEMA INFRASTRUTTURALE Il Porto riveste un ruolo centrale per la città di Genova, e per tale motivo deve crescere insieme alla città stessa e non in contrapposizione con gli interessi della città e dei suoi abitanti. È pertanto necessario che Comune e Autorità di Sistema Portuale lavorino insieme allo sviluppo del Porto come perno importante di una economia locale che sia però anche diversificata. Il Porto rappresenta un asset strategico per la città di Genova; per questo motivo, la sua crescita deve avvenire in coerenza con gli interessi della comunità locale, in un rapporto di integrazione e non di contrapposizione. È pertanto fondamentale che il Comune e l’Autorità di Sistema Portuale collaborino in modo stabile e strutturato alla definizione di uno sviluppo portuale che sappia far fronte alle nuove esigenze, ai nuovi rischi, e alle nuove opportunità che si presenteranno nei prossimi anni e sia in grado di generare ricadute positive per l’economia locale, in un quadro di diversificazione produttiva e valorizzazione del tessuto urbano capace di generare benefici diffusi per l’intera collettività. La relazione porto-città deve perciò essere ridefinita in termini di sviluppo equilibrato tra iniziativa imprenditoriale, occupazione e territori affinché cresca la ricchezza effettivamente restituita localmente; ciò è possibile promuovendo forme di pianificazione integrata che valorizzino il porto quale nodo economico strategico, senza compromettere la vivibilità, l’equilibrio ambientale e l’accessibilità territoriale. In tal senso assume un ruolo strategico la redazione del nuovo Piano Urbanistico Comunale (PUC) congiuntamente a quella del Piano Regolatore Portuale (PRP), in un processo coordinato fondato su una visione condivisa che armonizzi lo sviluppo urbano e quello portuale, e sia capace di bilanciare le esigenze del sistema logistico-produttivo con quelle del territorio e delle comunità residenti. Nello specifico, diversi temi da affrontare sono: 1) rilocalizzare i depositi chimici: la nuova localizzazione deve tener conto dell’equilibrio tra esigenze operative del porto e istanze della cittadinanza; la rilocalizzazione da Multedo è necessaria ma l’area di Ponte Somalia non è un’alternativa idonea; la soluzione dovrà essere individuata nell’ambito del nuovo Piano Regolatore Portuale; 2) favorire l’insediamento di attività industriali che traggano un vantaggio diretto dall’installare i propri impianti in area portuale, evitando una destinazione esclusiva o prevalente delle aree alla logistica tradizionale; 3) favorire, in accordo con Autorità di Sistema Portuale, la creazione di nuovi spazi per centri di rifornimento di navi di nuova generazione, in un’ottica di innovazione, transizione energetica e sicurezza; 4) confermare gli accordi assunti riguardo all’esclusione di ulteriori riempimenti o estensioni del porto di Prà verso Voltri o Pegli; 5) tutelare lo sviluppo della cantieristica, della riparazione navale e della nautica, salvaguardando le aree destinate a queste attività di riconosciuto valore in termini di occupazione qualificata e capacità produttiva, garantendo certezze localizzative per prevenire processi di delocalizzazione; tali attività dovranno garantire la sostenibilità ambientale attraverso un confronto costante con le comunità residenti; la programmazione portuale dovrà assumere un ruolo centrale nell’organizzazione razionale degli spazi disponibili, evitando estensioni del Waterfront verso Ponente che possano compromettere la permanenza di attività produttive strategiche per lo sviluppo multifunzionale del porto e ad alta valenza occupazionale; 6) attivare percorsi di partecipazione e mitigazione degli impatti: l’Amministrazione richiederà ad AdSP l’attivazione di Tavoli di confronto con i territori interessati per la definizione di misure strutturali di riduzione delle esternalità negative (inquinamento atmosferico, congestione viaria), con priorità al completamento degli impianti di cold ironing; in quest’ottica l’Amministrazione si impegna a favorire lo sviluppo del porto come hub energetico, in grado di produrre energia rinnovabile al servizio della città; 7) cogliere le opportunità derivanti dalla recente attivazione della ZLS (Zona Logistica Semplificata), orientando l’attrazione di investimenti verso attività produttive a elevato valore aggiunto e radicamento territoriale; 8) valorizzare il turismo crocieristico e la crescita del comparto crociere in sinergia attraverso una strategia turistica comunale integrata, finalizzata a incrementare la permanenza e la spesa media dei visitatori, promuovendo una migliore distribuzione territoriale dei flussi; 9) rilanciare l’Aeroporto Cristoforo Colombo impegnandosi a individuare un partner industriale di settore in grado di favorire l’espansione delle destinazioni servite, non solo in un’ottica di sviluppo turistico ma anche di servizio al sistema imprenditoriale; 10) individuare un’area idonea in cui realizzare un autoparco per il parcheggio di mezzi pesanti, al fine di alleggerire la pressione sulla viabilità urbana e restituire spazi pubblici alla cittadinanza; 11) Nuova Diga Foranea: riconoscendone la strategicità a livello locale e nazionale, si esprime la necessità di vigilare sul rispetto dei tempi, dei costi, dei vincoli ambientali e dei criteri di trasparenza nella realizzazione e nella gestione dell’opera, anche alla luce delle elevate complessità ingegneristiche che caratterizzano il progetto. Il porto di Genova rappresenta il fulcro di un sistema infrastrutturale strategico a livello nazionale. In tale contesto, lo sviluppo infrastrutturale deve essere orientato non solo a garantire la connessione con il sistema logistico nazionale ed europeo, ma anche a rispondere efficacemente ai bisogni dell’area urbana e metropolitana. Le infrastrutture devono essere progettate in funzione della loro utilità e coerenza con le esigenze del territorio, superando approcci emergenziali o straordinari. In tema di mobilità urbana, l’Amministrazione conferma la propria contrarietà alla realizzazione di interventi non coerenti con gli obiettivi di sostenibilità territoriale, qualità urbana e funzionalità del trasporto pubblico. In coerenza con tale visione, non verrà dato seguito al progetto trasportistico Skymetro previsto per la Val Bisagno, ritenendo prioritario, invece, promuovere soluzioni alternative basate su un sistema di trasporto su ferro efficiente, sostenibile e integrato, privo di impatti ambientali rilevanti e in grado di rispondere efficacemente alle esigenze del tessuto urbano, scolastico e sociale del territorio. Per analoghe ragioni sarà totalmente esclusa la prosecuzione del progetto relativo alla realizzazione della funivia a sorvolo del quartiere del Lagaccio. In alternativa l’Amministrazione si impegna a elaborare e condividere con la cittadinanza una diversa proposta, finalizzata a valorizzare in modo concreto e sostenibile le potenzialità ambientali, ricreative e sportive offerte dal sistema dei Forti e dalle alture genovesi. Per le grandi opere infrastrutturali già avviate o in fase di progettazione (come il Terzo Valico e il Nodo ferroviario di Genova), si procederà al rafforzamento degli strumenti di monitoraggio e confronto con i territori, al fine di gestire gli impatti delle cantierizzazioni, in particolare nei casi di sovrapposizione tra più interventi, limitandone le ricadute sulla cittadinanza. L’Amministrazione comunale si impegna a rafforzare le proprie competenze tecniche interne per affrontare con maggiore efficacia i processi di pianificazione, valutazione e gestione delle grandi infrastrutture.
GENOVA PULITA E CHE RESPIRA Genova oggi sconta gravi criticità ambientali (poco verde, aria scadente, consumo di suolo, raccolta differenziata bassa). Serve una svolta strutturale che intrecci mitigazione e adattamento climatico, tutela della biodiversità, qualità dell’aria e dell’acqua, gestione responsabile delle risorse e nuova cultura civica diffusa, con particolare attenzione a vallate, aree collinari e periferie. Azioni chiave: piano di manutenzione ambientale su rivi, boschi, sentieri e verde periferico; sostegno all’agricoltura quale presidio del territorio; patti di collaborazione per orti e giardini condivisi e agricoltura sociale; progetti di forestazione e rigenerazione nelle vallate. Assi strategici: (1) Pianificazione e suolo: nuovo PUC a “consumo di suolo zero”, rinaturalizzazioni e deurbanizzazioni, rigenerazione del costruito, coordinato con un nuovo Piano del Verde; mappatura di permeabilità, vulnerabilità e “isole di calore”, con standard minimi di suolo libero e drenante sovraordinati agli indici edificatori. (2) Economia circolare: rafforzare progetti con imprese, terzo settore e ricerca, per creare lavoro e modernizzare il sistema produttivo. (3) Acque marine e fascia costiera: protezione sistemica, gestione ottimale di spiagge, ripascimenti e difesa costiera; collaborazione con IREN per qualità delle acque e potenziamento dei depuratori. (4) Risorsa idrica: ridurre perdite di rete, promuovere efficienza, riuso e sensibilizzazione di cittadini, scuole e imprese. (5) Verde urbano e spazio pubblico: Piano del Verde condiviso con associazioni e Municipi; strumenti innovativi di monitoraggio e aggiornamento dei regolamenti per garantire qualità, sicurezza e fruibilità. (6) Rischio idrogeologico: escludere nuove edificazioni in aree a rischio e destinarle a parchi e spazi verdi; politiche anti-dissesto anche per l’edilizia privata. (7) Transizione energetica: piano di efficientamento del patrimonio pubblico; supporto alle Comunità Energetiche Rinnovabili; sinergie con IREN, Università e imprese per localizzare attività innovative della transizione. (8) Portualità: accelerare l’elettrificazione delle banchine. (9) Qualità dell’aria: ridurre traffico ed emissioni con nuove aree pedonali e ZTL condivise con i Municipi. (10) Rifiuti e AMIU: nuovo ciclo basato su riduzione, riciclo e recupero energetico; crescita della differenziata e TARI sostenibile con tariffa puntuale; rilancio industriale di AMIU con impianti per il recupero di materia, polo logistico adeguato, più isole ecologiche e contratti di servizio rinegoziati per efficienza e sostenibilità.
GENOVA CITTÀ DELLA PARTECIPAZIONE, DELLA DEMOCRAZIA E DEI DIRITTI Genova ha visto calare la partecipazione civica ed elettorale: per invertire la tendenza occorrono istituzioni vicine, trasparenti e inclusive. Obiettivo: rimettere Municipi e partecipazione al centro, facendo del Comune il luogo in cui tutte le istanze trovano ascolto e rappresentanza. Riforma dei Municipi: più poteri decisionali su ambiti di prossimità, risorse in conto capitale e corrente per manutenzioni e cura territoriale, rafforzamento degli organici con nuovo piano assunzionale, coinvolgimento strutturato nella programmazione comunale (strategie, risorse, personale, obiettivi), nuovi poteri in politiche sociali, partecipazione, sviluppo socio-economico e presidi socio-sanitari-educativi. Partecipazione dei cittadini: aggiornare i regolamenti su partecipazione, amministrazione condivisa, beni comuni e decentramento; ampliare accesso a dati e documenti; attivare percorsi partecipati sui progetti territoriali; promuovere democrazia digitale con piattaforme per segnalazioni e proposte; rilanciare l’Ufficio Statistico per dati aperti tempestivi; rafforzare integrazione con Città Metropolitana e Comuni dell’area metropolitana. Pari opportunità e diritti: introdurre il Bilancio di Genere per misurare le politiche; intitolare spazi pubblici a figure femminili e rappresentanti della comunità LGBTQIA+; dedicare una specifica delega assessorile ai diritti e inserire principi di Inclusività, Accoglienza e Non Discriminazione nello Statuto e nei regolamenti; ricostruire un dialogo stabile con associazioni e movimenti. Azioni: ritorno nella rete Re.A.D.Y.; Tavolo Permanente sui Diritti (donne, LGBTQIA+); formazione della Polizia Locale su violenza di genere e discriminazioni; revisione del Regolamento Comunale e del Registro delle Famiglie per riconoscere tutte le forme familiari; tutela e agevolazioni per affidamenti; corsi prematrimoniali laici; apertura di una Casa Rifugio per giovani LGBTQIA+ e potenziamento dei centri antiviolenza inclusivi. Trasparenza e legalità: piena digitalizzazione del patrimonio immobiliare comunale, accessibile ai cittadini; contrasto a criminalità organizzata e corruzione; più visibilità e rete sul riuso sociale dei beni confiscati, con aumento delle riunioni dell’Osservatorio e possibile Commissione Comunale sul fenomeno mafioso; azioni di divulgazione, informazione e formazione alla legalità. Appalti pubblici improntati alla qualità (non massimo ribasso); codice etico vincolante per la Giunta con divieto di pantouflage e incompatibilità con incarichi privati in potenziale conflitto di interessi.
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