c’è il decreto. Tutto quello che bisogna sapere


Contributi fino a 11mila euro per i privati e 20mila per le microimprese. Requisiti, veicoli ammessi, tempistiche e come richiederli

C’è il decreto: gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche sono una realtà, dopo mesi di attesa è arrivata la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Si tratta di contributi fino a 11mila euro per le persone fisiche e 20mila euro per le microimprese, per rilanciare il mercato elettrico in Italia. La novità rispetto alle passate edizioni degli incentivi riguarda la modalità di accesso. Non saranno più le concessionarie ad occuparsi della pratica, ma stavolta il primo passo tocca direttamente al cittadino o all’imprenditore, che dovranno registrarsi su una piattaforma e da lì partirà l’intero processo, fino all’erogazione del contributo sotto forma di sconto diretto sul prezzo d’acquisto.

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Chi può richiedere il bonus per l’acquisto di veicoli elettrici

Non tutti i cittadini potranno beneficiare di questa misura, ma ci sono dei requisiti chiari. Se a richiedere il contributo sono persone fisiche è vincolante la residenza, che deve essere all’interno di una cosiddetta area urbana funzionale, le Fua. Sono, per definizione Istat, aggregati di Comuni che ruotano intorno a una città e alla sua zona di pendolarismo. E sono oltre 80 in Italia, comprese le maggiori città come Milano, Roma, Napoli, Torino, Palermo, Firenze, Bologna, Bari… Il contributo è riservato a chi ha un Isee non superiore ai 40 mila euro ed è vincolato alla rottamazione di un veicolo a combustione fino a Euro 5, intestato da almeno sei mesi al richiedente il contributo. C’è anche la possibilità che il beneficio non venga usato direttamente dal titolare della domanda ma da un altro componente maggiorenne dello stesso nucleo familiare. Per le microimprese (meno di 10 dipendenti e un fatturato annuo o un bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro) la logica è simile, ma i vincoli riguardano il settore commerciale. Anche qui la sede legale deve trovarsi in una Fua e il bonus scatta solo con la rottamazione di un veicolo commerciale, di categoria N1 o N2, sempre fino a Euro 5 e intestato al titolare da almeno sei mesi. A differenza dei privati, che possono ottenere un solo incentivo, le microimprese hanno la possibilità di accedere a due contributi per comprare due veicoli elettrici.

Quanto vale l’incentivo auto elettriche 2025 e quali veicoli si possono comprare

L’importo del contributo varia in base al profilo dell’acquirente. Per i cittadini si tratta di 11 mila euro per chi ha un Isee fino a 30 mila euro, 9 mila per chi supera quella soglia ma resta entro i 40 mila. Per le imprese, invece, il bonus non è fisso ma proporzionale: potrà coprire fino al 30% del prezzo del mezzo, con un tetto massimo di 20 mila euro. Sia per le persone fisiche sia per le microimprese l’erogazione avverrà sotto forma di sconto diretto sul prezzo fatto dal concessionario, che poi sarà rimborsato dal Ministero dell’Ambiente. E attenzione, il contributo non è cumulabile con altri incentivi nazionali, regionali o europei. Cosa si può comprare? Esclusivamente veicoli elettrici. I privati potranno acquistare un’autovettura di categoria M1, con prezzo massimo fissato a 35 mila euro più Iva ed eventuali optional, per un totale di 42.700 euro chiavi in mano. Il vincolo ulteriore è quello della proprietà: la macchina dovrà restare intestata al beneficiario per almeno ventiquattro mesi. Per le microimprese, invece, si possono comprare veicoli commerciali elettrici, categorie N1 e N2, sempre nuovi e sempre vincolati al mantenimento della proprietà per due anni.

Come si ottiene il contributo per l’acquisto di auto elettriche

Per accedere agli incentivi l’iter è tutto digitale. Il primo passo è la registrazione sulla piattaforma Sogei. Sarà qui che i cittadini e le imprese dovranno caricare i dati necessari: autocertificazione della residenza in una Fua, Isee, targa del veicolo da rottamare per i privati; requisiti societari, fiscali e targa del mezzo commerciale per le imprese. Una volta completata la procedura, il sistema genererà un voucher elettronico che andrà poi portato in concessionaria, dove il venditore lo validerà al momento della firma del contratto d’acquisto, inserendo sulla piattaforma tutti i dati dell’operazione. È importante rispettare i tempi: il voucher ha una validità di 30 giorni e, se non viene confermato entro quel termine, decade e l’importo torna al fondo generale. La rottamazione del vecchio veicolo dovrà avvenire contestualmente alla consegna della nuova auto elettrica, con obbligo per il concessionario di dimostrare l’avvenuta demolizione entro trenta giorni.

Quando partono e con quali fondi gli incentivi veicoli elettrici

Resta ora da attendere che la piattaforma venga messa online dal Ministero dell’Ambiente, probabilmente entro la fine di settembre. Da quel momento scatterà la corsa ai contributi, che si chiuderà in ogni caso il 30 giugno 2026, ultimo giorno utile per completare la registrazione e firmare il contratto d’acquisto. Sul piatto ci sono quasi 600 milioni di euro, risorse provenienti dal Pnrr e inizialmente destinate alla realizzazione di infrastrutture di ricarica che non sono state utilizzate. Secondo le stime l’incentivo permetterà l’acquisto di circa 39 mila veicoli elettrici.

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