200 milioni l’anno per far rinascere le terre alte. Il provvedimento investe su sanità, scuola, agricoltura, turismo e lavoro nei comuni montani
Il voto di approvazione in Senato della “Legge Montagna” è arrivato nella tarda serata del 10 settembre e segna un momento significativo per le terre alte, a distanza di decenni dai due precedenti interventi normativi in materia che sono stati nel 1952 e nel 1994. Il provvedimento è accompagnato dall’istituzione del Fosmit, Fondo per lo sviluppo della montagna italiana e potrà contare su 200 milioni di euro l’anno per il triennio 2025-2027. Si tratta di risorse che, secondo quanto previsto, saranno impiegate per rafforzare la sanità, la scuola come anche settori cruciali quali l’agricoltura, i servizi digitali, la mobilità e il turismo.
La rivalorizzazione della montagna
Le premesse ci sono tutte per non abbandonare i monti o, perché no? per decidere di andarci a vivere.
Sono 35 gli articoli che compongono la “legge Montagna” e diverse le iniziative previste.
Per sostenere il ripopolamento delle terre alte ci sono incentivi per i medici, il personale sanitario e i docenti che decidano di prestare servizio in un comune montano. Non mancano il sostegno economico e normativo alle scuole per l’infanzia e per i tribunali; l’adeguamento delle infrastrutture come strade e ferrovie; la tutela dei boschi, dei pascoli, dei bacini idrici, la gestione della fauna selvatica e l’attività venatoria; l’attenzione all’agricoltura; la banda larga.
Fondamentale per il futuro delle terre alte è l’occupazione e per questo vi sono le nuove professioni per la montagna, le misure fiscali per le imprese giovanili montane, le agevolazioni per il lavoro agile.
La Legge dispone anche agevolazioni per l’acquisto e la ristrutturazione di prime case in montagna. Nei prossimi mesi saranno adottati i decreti attuativi per la classificazione dei Comuni e per l’attivazione delle misure fiscali. Il Governo avrà inoltre a disposizione 12 mesi per armonizzare la normativa tributaria a favore delle aree montane.
Gli obiettivi della “Legge Montagna”
Il provvedimento, voluto dal Ministro degli Affari regionali Roberto Calderoli, coinvolge circa 4,176 Comuni, di cui 3.524 totalmente montani, che coprono quasi la metà del territorio italiano.
Il pacchetto di interventi prevede anche incentivi alle imprese che scelgono di investire e operare in questi territori, creando opportunità occupazionale e sviluppo economico locale.
E’ affrontata anche la questione della gestione delle risorse agro-silvo-pastorali e della cura dei sistemi forestali valorizzando le professioni legate alla montagna e puntando a ridare vita a terreni e immobili oggi abbandonati. Tra le novità per il Trentino in merito alla gestione dei grandi carnivori, il via libera all’estensione dell’utilizzo dello spray anti-orso anche alla Polizia Locale e alla Protezione Civile. Per quanto riguarda invece i lupi, sono stati declassati da “rigorosamente protetti” a “protetti”.
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