Più della metà degli italiani vive grazie a prestiti, finanziamenti e mutui. Quanto sono indebitati e pagano di rate al mese


Negli ultimi anni, il ricorso a finanziamenti ha assunto un’importanza crescente nel tessuto sociale ed economico italiano. Secondo le ultime analisi sulle abitudini finanziarie delle famiglie, circa il 60% degli italiani vive pagando le rate per sostenere acquisti, investimenti immobiliari o esigenze personali. L’accesso al credito non si limita solamente alle fasce economicamente più deboli, ma riguarda trasversalmente le diverse classi sociali, facendo dei prestiti un elemento strutturale nell’organizzazione dei bilanci familiari.

L’evoluzione del mercato creditizio, supportata dall’ampliamento dell’offerta e dalla personalizzazione delle condizioni contrattuali, ha permesso a una parte consistente della popolazione di affrontare spese rilevanti diluendone l’impatto nel tempo. L’aumento delle richieste di prestito e l’elevata incidenza delle rate mensili rappresentano un indicatore della trasformazione dei modelli di consumo e della crescente fiducia nei sistemi di finanziamento. Tuttavia, questa tendenza pone interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine dell’indebitamento, sul suo impatto socio-economico e sulla necessità di un approccio consapevole alla gestione delle proprie risorse finanziarie.

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Composizione del debito: mutui, prestiti personali e prestiti finalizzati

La struttura del debito delle famiglie italiane si distribuisce in maniera articolata tra diverse forme di finanziamento, con una netta prevalenza dei prestiti finalizzati, seguiti da prestiti personali e mutui per l’acquisto di immobili. I prestiti finalizzati, che rappresentano il 47,1% del totale delle esposizioni, sono destinati principalmente all’acquisto di beni e servizi come automobili, mezzi di trasporto, prodotti di elettronica, elettrodomestici e viaggi.

All’interno di questa categoria, spiccano le richieste per la casa (34,9%), per i mezzi di trasporto (30,2%) e per l’elettronica o elettrodomestici (20%). I prestiti personali, che costituiscono il 29,3% delle forme di indebitamento, rispondono a esigenze trasversali, dalla liquidità per investimenti alla copertura di spese impreviste. I mutui immobiliari, seppur rappresentando una quota inferiore (23,6%), svolgono un ruolo rilevante per il sostegno all’acquisto e alla ristrutturazione della prima casa. L’accesso a queste differenti forme di credito avviene attraverso valutazioni di merito creditizio, che riflettono la capacità di rimborso e la situazione patrimoniale del richiedente.

L’eterogeneità delle motivazioni alla base delle richieste di credito testimonia la centralità dei finanziamenti nel supportare i progetti personali e familiari, adattando la soluzione finanziaria alle peculiarità di ciascun richiedente attraverso durate, importi e tassi variabili. I numeri rivelano che:

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Tipologia

% sul totale


  • Prestiti finalizzati: Acquisto casa, veicoli, elettronica


47,1%

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  • Prestiti personali: Liquidità, spese impreviste


29,3%

    Dilazione debiti

    Saldo e stralcio

     


  • Mutui immobiliari: Acquisto/ristrutturazione abitazioni


23,6%

L’ampiezza degli importi richiesti e la durata dei piani di ammortamento variano sensibilmente in funzione del prodotto scelto, riflettendo le differenti esigenze finanziarie degli italiani.

Distribuzione territoriale dell’indebitamento in Italia

L’analisi della distribuzione geografica dell’indebitamento rivela marcate differenze tra le varie regioni italiane, evidenziando come le abitudini finanziarie siano influenzate da fattori economici e culturali locali. I livelli più elevati di penetrazione del credito si osservano in Toscana (67,8% della popolazione con almeno un rapporto di credito attivo), seguita da Valle d’Aosta (67,2%) e Lazio (66,4%). Tali valori riflettono una maggiore propensione alla pianificazione finanziaria e un’offerta più diffusa di strumenti creditizi.

Al contrario, regioni come Trentino-Alto Adige (32,5%), Basilicata (47,8%) e Campania (52,7%) registrano percentuali nettamente inferiori, segnalando una minore diffusione di prodotti finanziari strutturati o una diversa percezione del debito nella gestione delle spese. In pratica:


  • Toscana: 67,8%

  • Valle d’Aosta: 67,2%
  • Cessione crediti fiscali

    procedure celeri

     


  • Lazio: 66,4%

  • Trentino-Alto Adige: 32,5%

  • Basilicata: 47,8%

  • Campania: 52,7%

Questi dati suggeriscono la presenza di un’Italia a doppia velocità, in cui al Nord e al Centro il ricorso al credito rappresenta una prassi consolidata e funzionale a sostenere investimenti nel lungo periodo, mentre in alcune aree del Sud prevalgono una maggiore prudenza e un approccio più conservativo nelle scelte finanziarie.

L’incidenza delle rate mensili e l’esposizione residua secondo Mister Credit di Crif

L’elaborazione dei dati da parte della linea Mister Credit di CRIF permette di misurare con precisione la consistenza delle esposizioni finanziarie delle famiglie. La rata media mensile sostenuta dai cittadini italiani si mantiene stabile intorno ai 278 euro nella prima metà del 2025, segnalando una generale tenuta nella capacità di rimborso. In parallelo, l’esposizione residua – ovvero l’importo ancora da saldare sul totale dei contratti attivi – scende a 31.637 euro, con una riduzione del 10% rispetto all’anno precedente.

Questa inversione di tendenza è particolarmente rilevante e testimonia una maggiore attenzione nella gestione delle scadenze e un utilizzo più responsabile delle diverse forme di credito disponibili. E dunque:

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Tipologia

Rata media mensile

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Esposizione residua

Mutui

<600 euro

Oltre 97.000 euro

Prestiti personali

254 euro

~16.200 euro

Prestiti finalizzati

135 euro

~5.500 euro

L’analisi per categorie mette in evidenza come la rata media dei mutui rimanga pressoché invariata, mentre quella dei prestiti finalizzati tenda ad aumentare leggermente. La contrazione dell’esposizione residua su tutte le forme di finanziamento costituisce un elemento positivo per la sostenibilità dei bilanci domestici e rafforza la fiducia nella capacità di restituzione del debito.

Tassi di interesse sui nuovi prestiti e mutui

Nel corso del 2025 si osserva un lieve incremento dei tassi di interesse sui nuovi prestiti per l’acquisto di abitazioni da parte delle famiglie, con il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) stabilizzato al 3,61%. Parallelamente, il tasso medio applicato alle nuove erogazioni di credito al consumo si attesta al 10,27%, in aumento rispetto al periodo precedente. Per i prestiti personali, i valori di TAEG si collocano generalmente tra il 6,96% e il 8,69%, in relazione all’importo richiesto e alla durata dell’operazione. La recente politica monetaria della Banca Centrale Europea ha favorito un contenimento della dinamica dei tassi, pur mantenendo condizioni di finanziamento più onerose rispetto agli standard storici:


  • Mutui abitativi: TAEG medio 3,61%

  • Credito al consumo: TAEG medio 10,27%

  • Prestiti personali: TAEG tra 6,96% e 8,69%

Questa situazione impone un’attenta valutazione dei costi totali associati ai finanziamenti e una pianificazione accurata dei propri impegni finanziari, evidenziando l’importanza di una scelta consapevole tra le diverse opzioni disponibili sul mercato.

Dinamiche e tendenze del mercato del credito al consumo

Il mercato del credito al consumo in Italia mostra segnali di crescita, con un aumento dell’importo medio richiesto e una stabilità nel numero complessivo delle domande. La riduzione dei tassi di interesse registrata nell’ultimo periodo ha incentivato le famiglie a privilegiare finanziamenti di maggiore entità e con piani di rimborso più dilatati nel tempo. Più della metà dei prestiti personali stipulati prevede durate superiori ai 60 mesi, mentre i prestiti finalizzati vengono generalmente chiusi tra i 18 e i 36 mesi. Le principali categorie di finanziamento includono progetti di acquisto casa, mezzi di trasporto, formazione e spese mediche. A livello demografico, i soggetti più attivi nel ricorso al credito hanno un’età compresa tra i 25 e i 54 anni.

Il ricorso sempre più frequente a prodotti flessibili, come prestiti con rate modulabili, conferma una crescente attenzione verso la gestione equilibrata dell’indebitamento e il mantenimento della sostenibilità finanziaria individuale e familiare.

L’espansione dei finanziamenti alle famiglie si riflette in modo significativo sia sulla sfera sociale sia su quella economica. La crescita dell’indebitamento ha permesso a molti nuclei di accedere a beni e servizi che diversamente non sarebbero stati alla portata, favorendo la mobilità sociale e l’investimento nel capitale abitativo e formativo. Tuttavia, la pressione esercitata dalle rate mensili può generare vulnerabilità, soprattutto in presenza di incertezze legate al mercato del lavoro e alla dinamica inflazionistica.

Secondo gli ultimi rapporti, il 60 degli italiani vive pagando le rate e oltre il 4% dei titolari di mutuo segnala difficoltà nel rispetto delle scadenze. L’abbassamento dell’esposizione residua e la diminuzione delle famiglie a rischio insolvenza rappresentano segnali incoraggianti per la solidità del sistema nel suo complesso. Sul fronte dell’abitazione, il crescente utilizzo di strumenti come il credito agevolato per studenti evidenzia nuovi bisogni e approcci innovativi nella pianificazione finanziaria.

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