nuove regole per lavori su parti comuni in condominio — idealista/news


Le detrazioni fiscali legate agli interventi edilizi restano un tema centrale anche nel 2025, visto che rappresentano un’opportunità importante per risparmiare su certe spese spesso rilevanti. Le detrazioni 2025 sono valide anche per lavori su parti comuni in condominio, con precise modalità di ripartizione dei costi e documenti da conservare.

Non mancano i casi particolari: dalle detrazioni per le parti comuni anche senza condominio formalmente costituito, fino ai lavori pagati da un solo condomino. Ecco come orientarsi tra norme, adempimenti e opportunità per non perdere i vantaggi fiscali.

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Chi può detrarre il bonus ristrutturazione 2025?

Anche per il 2025 è stato confermato il bonus ristrutturazione, che prevede una detrazione fiscale del 50% per gli interventi sulle abitazioni principali, mentre l’aliquota si riduce al 36% per le seconde case o altre unità non adibite ad abitazione principale. 

Possono detrarre il bonus ristrutturazione 2025 tutti i soggetti che sostengono le spese e che sono titolari di un diritto reale sull’immobile: 

  • i proprietari o i nudi proprietari;
  • gli usufruttuari, gli inquilini e i comodatari;
  • i familiari conviventi del possessore o detentore dell’immobile, purché abbiano sostenuto le spese;
  • i soci di cooperative, gli imprenditori individuali, le società semplici e le imprese familiari, se l’immobile non rientra tra i beni strumentali;
  • il promissario acquirente.

Le detrazioni nel 2025 sono riconosciute anche per lavori su parti comuni in un condominio e in questo caso spettano a ciascun condomino in base alla quota millesimale di spesa a lui attribuita. Per beneficiare della detrazione è necessario che il singolo condomino abbia effettivamente versato la sua quota al condominio entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi.

Le detrazioni fiscali 2025 per le parti comuni condominiali

L’ultima legge finanziaria ha rivisto la normativa relativa al bonus ristrutturazione e agli altri bonus edilizi 2025, con diversi sconti per ristrutturare casa, generando un po’ di confusione per via dell’assenza di indicazioni precise in merito alle detrazioni fiscali riconosciute per le parti comuni condominiali. 

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L’Agenzia delle Entrate ha fatto chiarezza sulle detrazioni delle spese condominiali con la circolare n. 8/E del 19 giugno 2025, nella quale sono illustrate e spiegate le novità in tema di detrazioni per interventi di recupero del patrimonio edilizio. Nel documento si legge che le aliquote definite per il 2025 relativamente alla ristrutturazione, si applicano anche agli interventi realizzati sulle parti comuni condominiali. 

Nel dettaglio, la detrazione sarà pari al 50% per le spese sostenute dai titolari del diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento, per interventi sull’unità immobiliare adibita ad abitazione principale, salvo il rispetto di due condizioni essenziali: la titolarità dell’immobile all’inizio dei lavori e la destinazione ad abitazione principale effettiva alla fine degli interventi. 

Per gli altri soggetti, ossia per coloro che non hanno un diritto reale di godimento o che non hanno destinato l’immobile ad abitazione principale, sarà possibile beneficiare delle detrazioni per le parti comuni in condominio, ma in questo caso l’aliquota sarà più bassa, pari al 36%

Detrazioni per le parti comuni: si può senza condominio?

L’accesso alle detrazioni fiscali per i lavori sulle parti comuni di un immobile residenziale è possibile anche in assenza di un condominio formale. Un esempio tipico è quello del condominio minimo, ossia di un edificio composto da un numero di condomini non superiore a 8. 

In questo caso, anche quando non è stato nominato un amministratore e i condomini non hanno un codice fiscale, si possono ugualmente avere le detrazioni per i lavori sulle parti comuni. Questa indicazione, già chiarita nel 2016 da una circolare dell’Agenzia delle Entrate, è stata più recentemente ribadita dalla Cassazione. 

Quest’ultima, con la sentenza n. 19472 del 2024, ha chiarito che si possono detrarre le spese legate a interventi sulle parti comuni, anche quando non c’è un condominio in senso tecnico, a patto che i pagamenti, la ripartizione delle spese, e la documentazione siano ben tracciati e corrispondenti alla quota effettivamente sostenuta da ciascun soggetto.

Lavori parti comuni pagati da un solo condomino: come fare?

A volte può capitare, specie in un condominio minimo, che non sia raggiunto un accordo sui lavori da realizzare nelle parti comuni. In situazioni come questa, un singolo condomino può decidere comunque di procedere e di accollarsi l’intera spesa, usufruendo della detrazione fiscale. 

Per fare ciò sarà necessario in primis che gli altri condomini verbalizzino il loro consenso a un’operazione di questo tipo. In secondo luogo bisognerà pagare le spese con un bonifico parlante che includa una causale chiara, il codice fiscale del beneficiario, i dati dell’impresa e la quota di spesa imputata. 

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Quando, invece, la spesa è condivisa, ma a pagare è solo uno dei condomini, come può accadere nel caso di un condominio minimo che non ha un amministratore, allora bisognerà indicare la percentuale spettante a ciascun condomino nelle fatture o in documenti giustificativi. 

Scadenza invio detrazioni fiscali 2025 per i condomini

Al fine di beneficiare degli aiuti previsti dallo Stato, è necessario rispettare alcune norme e in particolare delle scadenze, con particolare riferimento alla comunicazione delle detrazioni fiscali del condominio.

Gli amministratori devono comunicare all’anagrafe tributaria entro il 16 marzo, i dati relativi alle spese sostenute l’anno precedente per interventi sulle parti comuni. L’invio entro la suddetta data è obbligatorio per consentire ai condomini di ottenere correttamente la detrazione nella dichiarazione precompilata.

La dichiarazione dell’amministratore di condominio

L’amministratore di condominio deve occuparsi non solo della comunicazione all’Agenzia delle Entrate dei dati relativi alle detrazioni fiscali per i lavori realizzati su parti comuni. 

Il suo compito, infatti, è anche quello di compilare una dichiarazione per la richiesta da parte dei condomini, della detrazione fiscale per le spese condominiali da loro sostenute. L’amministratore fornisce un’attestazione che indica, tra gli altri dati, l’importo delle spese effettuate nell’anno di competenza e la quota millesimale attribuita al singolo condomino.



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