(Teleborsa) – Le aziende italiane confermano un clima di cauto ottimismo per il mercato del lavoro nel quarto trimestre 2025, secondo quanto rilevato dal “ManpowerGroup Employment Outlook Survey (MEOS)“. La previsione netta di occupazione per il periodo ottobre-dicembre si attesta al +18%, in crescita di 3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 2 punti più basso rispetto allo stesso periodo del 2024. I settori che mostrano la maggiore propensione ad assumere sono energia & utilities (+29%), IT (+26%) e beni di consumo e servizi (+24%).
“Il mercato del lavoro italiano si conferma resiliente, ma le aziende sono chiamate a gestire le sfide poste dall’evoluzione tecnologica e dalla necessità di continuo aggiornamento delle competenze. L’automazione e la digitalizzazione sono ormai priorità strategiche, ma resta centrale il ruolo delle persone: fondamentale investire nell’attrarre nuove risorse, così come aggiornare in modo continuativo le competenze della popolazione aziendale attiva, per affrontare le transizioni in atto e garantire competitività alle imprese”, afferma Anna Gionfriddo, amministratrice delegata di ManpowerGroup Italia. “Oggi trattenere le persone è importante come programmare i nuovi inserimenti. Con Manpower offriamo il programma MyPath, dedicato a lavoratrici e lavoratori in somministrazione per offrire un supporto personalizzato attraverso la figura del Talent Agent, che li accompagna nello sviluppo della carriera e nella crescita delle competenze, anche con percorsi di upskilling”.
Le principali motivazioni che spingono le aziende ad assumere nel quarto trimestre 2025 sono l’espansione aziendale, indicata dal 36% delle imprese, la necessità di nuovi progetti o iniziative temporanee (25%) e l’innovazione tecnologica che porta alla creazione di nuovi ruoli (27%). Un ulteriore 24% delle aziende punta ad aumentare la diversità interna all’organico, mentre un’organizzazione su cinque (21%) ritiene che l’inserimento di nuovi talenti contribuisca a mantenere elevata la competitività, attraverso nuove competenze e visioni. Per chi prevede una riduzione degli organici, le principali motivazioni sono riorganizzazioni interne o incertezze economiche, entrambe indicate dal 28% delle organizzazioni intervistate.
Confronti settoriali: energia, IT e beni di consumo in testa
Si prevede che il comparto energia & utilities guiderà la crescita occupazionale con una previsione netta di +29%, in aumento di 12 punti rispetto al trimestre precedente. Il settore dell’information technology segue con un +26%, mentre per l’ambito beni di consumo & servizi si attesta a +24%, con un incremento di 7 punti rispetto al periodo luglio-settembre. Anche il settore finanziario e immobiliare mostra segnali positivi con un +23%, seguito da industrials & materials (+14%). Le telecomunicazioni si attestano a +11%, la sanità e life sciences a +12%. Il settore dei trasporti, logistica e automotive per gli ultimi mesi dell’anno prevede una stabilità occupazionale (+1%).
Confronti dimensionali: le piccole e medie imprese più propense ad assumere
Analizzando le previsioni per il quarto trimestre 2025 per dimensione aziendale, le microimprese (meno di 10 dipendenti) prevedono una crescita degli organici del +7%. Le piccole imprese (10-49) si attestano a +23%, le medie imprese (50-249) a +26%, le grandi imprese (250-999) a +21%. Per le organizzazioni da 1000 fino a 5mila collaboratori e collaboratrici si attestano a +14%, mentre quelle con organici sopra i 5mila rilevano un +11%.
Le sfide e le soluzioni delle aziende nell’acquisire e trattenere i talenti
In uno scenario di forte carenza di talenti, come segnala il 78% delle aziende italiane, le principali sfide nell’acquisizione di nuovi profili riguardano, per il 45% delle organizzazioni, attrarre talenti altamente qualificati, per il 33% ricoprire ruoli tecnici complessi, il 24% indica la necessità di migliorare l’esperienza di candidati e candidate, per esempio con risposte tempestive dopo i colloqui, e il 22% pone l’attenzione sull’apprendimento nell’uso di strumenti basati sull’intelligenza artificiale nei processi di selezione da parte dei recruiter.
In questo contesto, cresce la riflessione nelle organizzazioni sulle politiche di retention, rivolte alle persone già assunte. Emerge forte il tema della qualità della vita: per oltre un’impresa su tre (34%) sono l’equilibrio vita-lavoro, la flessibilità oraria e il carico di lavoro ad avere l’impatto più forte sulla volontà di collaboratori e collaboratrici di rimanere in azienda. Seguono al 33% il riconoscimento dell’impegno delle persone e al 27% obiettivi e mansioni stimolanti, mentre il 25% ritiene importante dare opportunità di formazione interna.
(Foto: Carrie Allen www.carrieallen.com on Unsplash)
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