La startup space tech italiana Astradyne ha chiuso un round di investimento seed da 2 milioni di euro, che è stato guidato da Primo Capital sgr, tramite il fondo Primo Space. Il round ha visto anche la partecipazione di Galaxia, il Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico per l’Aerospazio, nato su iniziativa del Fondo Technology Transfer di CDP Venture Capital sgr, insieme a Obloo Ventures; il fondo Eureka! Fund I – Technology Transfer e il fondo di co-investimento Puglia, entrambi gestiti da Eureka! Venture sgr (si veda qui il comunicato stampa).
Fondata nel 2021 da tre studenti di dottorato presso il Politecnico di Bari, Alessandro Buscicchio, Vittorio Netti e Davide Vittori, Astradyne ha poi completato il proprio percorso di incubazione in I3P, l’Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, e nel programma ESA BIC Turin, gestito da I3P in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), il Politecnico di Torino e la Fondazione LINKS. Nel dicembre 2023 Galaxia, insieme a BINP-Boosting Innovation in Poliba, l’incubatore promosso da Politecnico di Bari, partecipato da PoliBA, ANCE Bari-BAT e Confindustria Bari-BAT, hanno sottoscritto un primo round da 435 mila euro per supportare lo sviluppo di un Proof of Concept di Astradyne (si veda qui il comunicato stampa di allora), premiata poco prima come miglior startup dell’anno all’Italian Tech Week 2023 (si veda qui il comunicato stampa di allora). Infine nell’agosto 2024 la startup è stata ammessa al programma di accelerazione UniCredit Start Lab (si veda altro articolo di BeBeez)
Astradyne sviluppa soluzioni fotovoltaiche di nuova generazione pensate per la New Space Economy, con l’obiettivo di rendere i sistemi di generazione di energia a bordo satellite più leggeri, compatti ed efficienti, riducendo significativamente i costi di lancio e aumentando le performance in orbita. Le nuove risorse raccolte con questo round serviranno ad accelerare lo sviluppo di Solar-Z, il pannello solare innovativo ultraleggero progettato per applicazioni spaziali.
Davide Vittori, ceo di Astradyne, ha commentato: “Il nostro obiettivo è fornire sistemi di generazione di energia nello spazio più leggeri, più economici e più rapidi da ottenere, risolvendo i principali colli di bottiglia delle tecnologie fotovoltaiche attualmente utilizzate in orbita. Grazie a questo round possiamo accelerare verso la qualificazione in orbita e consolidare la nostra roadmap tecnologica. In parallelo, stiamo esplorando percorsi selettivi di trasferimento tecnologico a terra, in settori dove leggerezza e trasportabilità di soluzioni fotovoltaiche sono fondamentali.”
Con questo investimento, Astradyne punta a raggiungere il Technology Readiness Level (TRL) 9 per Solar-Z, completare i test in orbita a bordo di satelliti cosiddetti Low Earth Orbit (ossia che orbitano intorno alla Terra a un’altitudine relativamente bassa, generalmente tra 200 e 2000 chilometri) e stringere accordi con integratori e produttori satellitari. In parallelo, l’azienda sta sviluppando una linea di prodotto complementare, Solar-Y, per applicazioni terrestri avanzate – dall’edilizia all’agricoltura, fino ai sistemi energetici mobili – adattando soluzioni concepite per l’ambiente spaziale a nuove esigenze sulla Terra, con l’obiettivo di ripensare il modo in cui produciamo energia in contesti dinamici.
Matteo Cascinari, General Partner di Primo Space Fund, ha aggiunto: “Abbiamo deciso di guidare questo investimento perché riteniamo Astradyne una realtà estremamente promettente; spinta da un team dotato di capacità ingegneristiche di eccellenza e una chiara visione di prodotto e mercato” ha affermato “Astradyne, il nostro diciassettesimo investimento, va ad arricchire un portafoglio di società diversificato in quasi tutti i campi della Space Economy in Italia ed in Europa”.
Claudia Pingue, Responsabile del Fondo Tech Transfer di CDP Venture Capital sgr, ha continuato: “Siamo orgogliosi di rinnovare la nostra fiducia in Astradyne, con l’obiettivo di contribuire a rendere le prestazioni satellitari sempre più efficienti, sostenibili e accessibili. Con Galaxia, puntiamo a potenziare le soluzioni spaziali upstream, certi che l’eccellenza tecnologica e la visione del team di Astradyne siano elementi chiave per raggiungere questo obiettivo”.
E Massimo Gentili, Partner di Eureka! Fund, ha concluso: “L’investimento in Astradyne si inquadra perfettamente nella strategia del fondo Eureka! Fund I – Technology Transfer che traguarda l’estrazione di valore dalle applicazioni abilitate dai materiali innovativi. Nel settore della componentistica per le applicazioni spaziali la capacità di contenere peso e spazio, senza sacrificare la prestazione delle componenti è cruciale. La scelta di Astradyne nell’impiegare nuove tipologie di materiali flessibili e movimentabili in funzione della specifica esigenza del satellite presenta un indubbio vantaggio competitivo rispetto alle soluzioni attualmente presenti sul mercato”.
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