Auto elettriche, scattano i nuovi bonus: requisiti e novità nel decreto
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto dell’8 agosto 2025 riguardante gli incentivi destinati all’acquisto di veicoli elettrici, come stabilito dalla revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Il provvedimento, articolato in 17 articoli, prevede contributi a fondo perduto fino a 11.000 euro per i privati che acquistano un’auto elettrica, e fino a 20.000 euro per le microimprese che investono in veicoli commerciali.
Si è ora in attesa dell’attivazione della piattaforma gestita da Sogei, tramite la quale sarà possibile fare richiesta per accedere agli incentivi. Secondo quanto dichiarato nei giorni scorsi dal ministro Gilberto Pichetto Fratin, il lancio della misura è legato alla definizione dei principali tragitti casa-lavoro nelle grandi aree urbane, uno dei criteri fondamentali per l’assegnazione del beneficio.
Ecco tutti i bonus e i requisiti per ottenerli
Il bonus per cittadini e microimprese può arrivare fino a 11 mila euro e si ottiene acquistando, entro il 30 giugno 2026, un’auto elettrica e rottamando un veicolo a motore termico fino a Euro 5. La principale novità riguarda la procedura: sarà l’acquirente a doversi registrare sulla piattaforma, in fase di sviluppo da parte di Sogei, la società informatica del Ministero dell’Economia.
Il contributo verrà erogato sotto forma di sconto immediato al momento dell’acquisto. L’incentivo sarà di 11 mila euro per chi ha un Isee fino a 30 mila euro e di 9 mila euro per chi rientra tra i 30 e i 40 mila. Per le microimprese, invece, il bonus copre fino al 30% del costo del veicolo, con un limite massimo di 20 mila euro. Per accedere all’agevolazione è necessario rottamare un’auto fino a Euro 5 e acquistare un modello elettrico con prezzo massimo di 35 mila euro più Iva, pari a 42.700 euro complessivi.
Il requisito territoriale
Un ulteriore requisito riguarda il vincolo territoriale: possono accedere all’incentivo solo i residenti in una zona urbana funzionale; nel caso delle imprese, si guarderà la sede legale. Come definito dall’Istat, una zona urbana funzionale è costituita da una città e dalla relativa area di pendolarismo. Sul sito dell’Istat è disponibile l’elenco completo delle FUA (Functional Urban Areas), una consultazione necessaria per verificare se si rientra nei criteri di ammissibilità. Gli incentivi, in ogni caso, saranno attivabili solo dopo il lancio della piattaforma digitale, previsto entro la fine del mese.
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