Il settore agricolo sta vivendo un momento cruciale: la sfida dell’innovazione tecnologica si affianca all’urgenza di sostenibilità, resilienza, e competitività. In questo scenario, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA) gioca un ruolo chiave, con il suo Fondo Innovazione che negli ultimi mesi ha visto una serie di aggiornamenti importanti.
Sul sito di ISMEA è stato recentemente pubblicato l’elenco delle domande pervenute al Fondo Innovazione, accompagnato dallo stato del procedimento PMI. Si tratta di un passaggio importante, che garantisce maggiore trasparenza e consente agli agricoltori di verificare la posizione della propria richiesta.
Il Fondo Innovazione, originariamente finanziato con 100 milioni di euro a fondo perduto nel 2024, è stato ulteriormente potenziato. Nel marzo 2025, il Ministero ha autorizzato l’utilizzo di 75 milioni in più, portando lo stanziamento complessivo a 175 milioni. Questo aumento ha permesso di accogliere molte più imprese in graduatoria, riducendo il rischio di esclusioni ingiuste.
Nel frattempo, per il 2025 ISMEA ha già ottenuto un rifinanziamento di 47 milioni, da aggiungersi ai 75 milioni previsti dalla Legge di Bilancio 2023, portando la dotazione totale disponibile a 122 milioni.
La risposta delle imprese è stata immediata: oltre 6.500 domande convalidate nella fase del Click Day. Purtroppo, però, solo circa 2.000 domande potranno essere accolte con le risorse attualmente disponibili. Questo squilibrio rischia di bloccare la spinta alla meccanizzazione agricola e compromettere gli investimenti.
Il Fondo sostiene progetti orientati all’innovazione tecnologica nei campi dell’agricoltura, pesca e acquacoltura. Le imprese possono richiedere contributi a fondo perduto (dal 30% fino al 95% dei costi ammissibili) e garanzie gratuite ISMEA per coprire la quota restante
Sono abilitati investimenti in:
- Attrezzature agricole avanzate, macchine per zootecnia e pesca;
- Sensoristica, piattaforme 4.0, soluzioni robotiche;
- Trattrici con motore Stage V (obbligo di rottamazione);
- Macchine mobili non stradali con motore elettrico;
- Solo beni nuovi di fabbrica, con spese comprese fra 70.000 e 500.000 euro (10.000 per la pesca)
L’espansione del Fondo Innovazione rappresenta una leva concreta per modernizzare il settore primario italiano. Tuttavia, il gap tra domande presentate e risorse disponibili rischia di trasformare questa opportunità in una frustrazione per molte aziende. Serve un’accelerazione nella valutazione delle istanze e, se possibile, un’ulteriore spinta finanziaria.
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