Tajani: “Si può pensare alla detassazione della tredicesima” – alanews


Milano, 8 settembre 2025 – Durante il ‘Forum della competitività’ organizzato da Assolombarda a Milano, Antonio Tajani, Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri, ha espresso alcune idee innovative riguardo alla prossima manovra economica del governo italiano. Tajani ha infatti sottolineato che la manovra non sarà “correttiva come dice Giorgetti, ma per la crescita” e ha introdotto la possibilità di una misura fiscale particolare: la detassazione della tredicesima.

Tajani, ha lanciato anche un forte monito riguardo alla dinamica del cambio tra dollaro e euro, sottolineando come un “superdollaro” possa risultare più dannoso dei tradizionali dazi commerciali per l’export europeo verso gli Usa.

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La proposta di Tajani di detassazione della tredicesima

Nel corso dell’evento, Tajani ha dichiarato: Si può pensare a una proposta un po’ azzardata, però perché no? Cioè la detassazione della tredicesima. Questa misura rappresenterebbe un intervento volto a ridurre la pressione fiscale sui lavoratori, aumentando il potere di acquisto e stimolando così i consumi interni. Il Ministro ha inoltre ribadito che la ricetta principale per rilanciare l’economia resta la riduzione della pressione fiscale complessiva, auspicando di vedere quali soluzioni potranno essere concretamente adottate nella manovra.

Taglio dell’Irpef e ampliamento della base imponibile

Il piano prevede un abbattimento dell’Irpef dal 35 al 33% con un allargamento della base imponibile fino a 60 mila euro. Tajani ha evidenziato come questa misura sia funzionale a garantire stipendi più elevati, in particolare per i lavoratori con redditi bassi, evitando che il ceto medio scivoli verso la povertà. Inoltre, è prevista una revisione dell’Ires premiale per incentivare le imprese che reinvestono i propri profitti, ritenendo tale strategia fondamentale per la crescita economica.

Detassazione degli straordinari e prospettiva sulla tredicesima

In un’ottica di miglioramento delle condizioni salariali, Tajani ha ribadito che la vera soluzione non risiede né nel reddito di cittadinanza né nel salario minimo per legge, ma nella detassazione degli straordinari, delle giornate festive, dei premi di produzione. Ha inoltre aperto alla possibilità futura di estendere la detassazione anche alla tredicesima mensilità, definendola una prospettiva da valutare attentamente. Questo approccio si inserisce nel quadro delle proposte di Forza Italia per un “salario ricco”, costruito sulla contrattazione collettiva e sul sostegno diretto al lavoro produttivo.

Il leader azzurro ha inoltre indicato la via delle liberalizzazioni e delle privatizzazioni, in particolare di municipalizzate e porti, come fonti di copertura finanziaria per le misure annunciate. Tajani ha ribadito l’obiettivo di portare le pensioni minime a 1000 euro al mese entro la fine della legislatura, confermando l’impegno del partito nel sostenere non solo i lavoratori in attività ma anche i pensionati più vulnerabili.

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Il rischio del superdollaro per le esportazioni italiane

Durante il Forum della competitività, Tajani ha evidenziato che se il cambio euro-dollaro dovesse arrivare a quota 1,25, esportare negli USA diventerebbe estremamente difficile. Tale scenario, secondo il ministro, potrebbe avere un impatto negativo maggiore rispetto all’imposizione dei dazi doganali, che attualmente si attestano intorno al 15%. In questo contesto, Tajani ha indicato come interventi da parte della Banca Centrale Europea siano necessari per evitare un euro troppo forte: La Bce deve ricominciare a ridurre il costo del denaro e, se necessario, attuare politiche di acquisto di titoli di Stato come il Quantitative Easing adottato durante la pandemia. Questa strategia sarebbe fondamentale per tutelare la competitività delle imprese italiane sui mercati internazionali.

Tajani spinge per una politica monetaria espansiva della Bce

In linea con questo pensiero, il ministro ha ribadito la necessità di una politica monetaria più coraggiosa da parte della Bce, sottolineando come una ulteriore riduzione dei tassi di interesse e il ritorno al Quantitative Easing siano cruciali per sostenere la crescita economica europea e proteggere le esportazioni italiane. Queste misure servirebbero a contrastare l’apprezzamento dell’euro che penalizza le vendite all’estero, in particolare verso gli USA.

Antonio Tajani ha inoltre toccato il tema dei dazi, affermando che, in un contesto internazionale complesso e con altri Paesi che applicano tariffe ancora più elevate, un dazio al 15% potrebbe comunque consentire all’Italia di occupare spazi merceologici strategici nei mercati esteri.





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