edilizia e servizi alla persona trainano la ripresa


L’autunno 2025 dell’artigianato friulano si apre con segnali incoraggianti per alcuni comparti, in particolare l’edilizia e i servizi alla persona. È quanto emerge dall’analisi dei presidenti di Confartigianato Udine, Pordenone, Gorizia e Trieste, che tracciano le prospettive per l’ultimo scorcio dell’anno e raccolgono i primi sentiment per il 2026.

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“L’avvio dell’ultima parte dell’anno – spiega il presidente di Confartigianato FVG e di Confartigianato Udine, Graziano Tilatti – si presenta con indicazioni positive per alcuni settori, mentre l’effetto dei dazi sulle grandi imprese porta qualche incertezza anche nella manifattura e nel trasporto artigiano. Se i trend delle ultime settimane verranno confermati, il sentiment per il futuro sarà moderatamente positivo”.

Le variabili esterne

Tilatti evidenzia come gli imprenditori artigiani del Friuli Venezia Giulia siano chiamati a confrontarsi con una molteplicità di variabili legate al contesto nazionale, europeo e internazionale. Nonostante ciò, alcuni fattori depongono a favore della tenuta economica regionale: le battute finali del Pnrr e le risorse messe a disposizione dalla Regione attraverso i bandi per l’edilizia. “Si è confermata – sottolinea – la validità di una scelta che punta alla rigenerazione urbana, all’efficientamento abitativo e al sostegno di un comparto colpito dal ridimensionamento dei bonus”.

Servizi alla persona e manifattura

Il mondo artigiano mantiene la propria forza anche nei servizi alla persona, che continuano ad avere riscontro pur dovendo fare i conti con il potere di spesa delle famiglie. Più complessa invece la situazione delle attività manifatturiere. “Da un lato – osserva Tilatti – la subfornitura legata all’automotive e al settore del bianco risente del rallentamento delle grandi imprese; dall’altro, gli altri comparti devono fronteggiare la crescente difficoltà nel reperire manodopera qualificata, elemento decisivo per garantire la qualità dei prodotti e la continuità delle imprese anche nei momenti più difficili”.

Le altre province 

Nel panorama artigiano del Friuli Venezia Giulia emergono dinamiche differenti a seconda dei territori. A Trieste, come spiega il presidente di Confartigianato Lino Calcina, il settore legato ai servizi mantiene stabilità in termini di aziende e dipendenti, restando in parte al riparo dalle crisi della produzione, pur dovendo fronteggiare tre criticità: l’alto costo del denaro e dell’energia e la mancanza di personale qualificato. A Pordenone, secondo Silvano Pascolo, il semestre si presenta in chiaroscuro: da un lato crescono edilizia e servizi alla persona, dall’altro resta ferma la manifattura, in particolare automotive e settore del bianco, con imprese costrette a diversificare e a convivere con il peso di una progettualità ridotta e di costi energetici spropositati. Più fiducioso lo sguardo da Gorizia, dove Ariano Medeot evidenzia la vitalità dei servizi alla persona e della nautica da diporto, il rinnovato interesse per l’edilizia grazie al calo dei tassi e ai bandi regionali, e la nascita di processi di aggregazione nella meccanica, considerati segnali di imprese pronte a competere su mercati più ampi.

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