Settembre 2025 segna un punto di svolta per la retribuzione dei dipendenti che operano nel settore privato. Le variazioni, influenzate sia dal rinnovo dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro sia da interventi normativi di carattere fiscale e contributivo, coinvolgono ampie fasce di lavoratori. Gli aggiornamenti incidono su aumenti e riduzioni salariali, sulla struttura dei benefit aziendali e sui meccanismi di tassazione, variando a seconda del settore di appartenenza, della posizione lavorativa e delle scelte contrattuali adottate dalle aziende.
Di quanto cambiano gli stipendi di settembre 2025: rinnovi CCNL e nuove regole fiscali
Un aspetto centrale che incide sugli importi degli stipendi di settembre 2025 riguarda i rinnovi dei CCNL: diversi comparti hanno concluso la trattativa di rinnovo della contrattazione collettiva nel corso dell’anno precedente o nei primi mesi del 2025, portando a incrementi che si riflettono sulle voci retributive di questo mese.
Gli accordi più recenti prevedono incrementi sui minimi tabellari, in particolare nei comparti in cui era presente una forte attesa per il rinnovo, come il settore calzaturiero, che ha visto un aumento suddiviso in tranche con una quota specifica spettante a partire proprio da settembre. L’impatto si differenzia tra lavoratori con anzianità significativa e coloro appena entrati, data la diversa struttura degli scatti di anzianità riconosciuti nei nuovi CCNL.
Accanto agli aumenti dovuti ai rinnovi contrattuali, si deve considerare il taglio del cuneo fiscale riconosciuto su base reddituale. I lavoratori con retribuzioni fino a 20.000 euro ricevono ora un bonus calcolato percentualmente (7,1% fino a 8.500 euro, 5,3% tra 8.500 e 15.000 euro, 4,8% tra 15.000 e 20.000 euro). P
er chi percepisce un reddito annuo compreso tra 20.000 e 40.000 euro, è stata istituita una detrazione fissa di 1.000 euro che si riduce progressivamente fino ad azzerarsi sopra i 40.000 euro. Le variazioni per le fasce medio-basse di reddito possono risultare più articolate, con incrementi reali per chi si colloca nella fascia tra 35.000 e 40.000 euro.
Bonus Giorgetti: a chi spetta e come funziona
A settembre viene riconosciuto in busta paga ai lavoratori dipendenti anche il cosiddetto Bonus Giorgetti: destinato ai lavoratori dipendenti che maturano, entro il 31 dicembre 2025, il diritto alla pensione anticipata flessibile o alla pensione anticipata e scelgono di proseguire l’attività lavorativa dipendente, la misura riconosce aumenti in busta paga a fronte della decontribuzione di contributi previdenziali relativi all’assicurazione generale per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti (Ivs) o a forme sostitutive ed esclusive della stessa.
Possono usufruire del bonus Giorgetti tutti i lavoratori che maturano il diritto alla pensione anticipata ordinaria con 42 anni e 10 mesi di contributi gli uomini, un anno in meno per le donne, indipendentemente dal requisito anagrafico, o i requisiti richiesti per l’uscita anticipata con la Quota 103, vale a dire 62 anni di età e 41 di contributi.
Precisiamo che le somme corrisposte a titolo di decontribuzione non sono imponibili ai fini fiscali.
Calcolo dell’IRPEF e delle addizionali locali in busta paga a settembre 2025
Ad incidere sugli stipendi di settembre 2025 dei dipendenti privati ci sono anche l’Irpef nazionale e le addizionali locali, vale a dire Irpef regionale e comunale. Il sistema di tassazione per i lavoratori dipendenti privati nel settembre 2025 si caratterizza per la conferma delle aliquote IRPEF già in vigore nella precedente annualità:
- 23% per i redditi fino a 28.000 euro
- 35% per i redditi tra 28.000 e 50.000 euro
- 43% per i redditi superiori a 50mila euro.
Oltre alla tassazione ordinaria, la retribuzione subisce l’applicazione delle addizionali regionali e comunali. L’aliquota regionale di base si aggira attorno all’1,23%, ma può essere modulata dalle Regioni fino a raggiungere livelli più elevati in base al proprio statuto.
Le addizionali comunali, invece, oscillano tra lo 0,2% e lo 0,8% (fino allo 0,9% in comuni come Roma) e sono definite dall’ente locale di residenza. Entrambe le addizionali sono trattenute dal datore di lavoro nella qualità di sostituto d’imposta, con meccanismi di saldo per l’anno precedente e acconto per quello in corso, che di norma portano a una diminuzione del netto mensile a partire da marzo.
Nel prospetto retributivo, le detrazioni per lavoro dipendente restano a 1.955 euro annui, ampliando la no tax area a 8.500 euro, agevolando soprattutto i redditi più bassi. Per redditi superiori a 75.000 euro la normativa prevede invece un tetto alle detrazioni, modulato in relazione al numero di figli a carico del contribuente. Le spese sanitarie e i mutui stipulati fino al 31 dicembre 2024 rimangono deducibili, anche se esclusi dal computo del nuovo tetto alle detrazioni.
Rimborsi del 730/2025: profili dei beneficiari e impatto sugli stipendi di settembre
Nell’ambito delle operazioni di conguaglio fiscale, settembre rappresenta tipicamente il mese in cui vengono erogati i rimborsi derivanti dalla dichiarazione dei redditi 730/2025, incrementando temporaneamente le buste paga di una quota significativa di dipendenti. I beneficiari di questi rimborsi sono coloro che, attraverso il modello 730, dimostrano di aver versato più imposta rispetto al dovuto, risultando creditori nei confronti dell’Erario.
I profili tipici includono lavoratori che hanno sostenuto spese detraibili (ad esempio sanitarie, scolastiche, mutui) o che beneficiano di detrazioni familiari superiori a quanto anticipato dal sostituto d’imposta. Il rimborso si visualizza direttamente nel cedolino paga, spesso con importi che possono superare anche i 1.000 euro per chi ha sostenuto numerose spese deducibili o ha figli fiscalmente a carico.
Esempi pratici: come cambiano le buste paga di settembre 2025 per diverse categorie di lavoratori
Alla luce delle novità descritte, è possibile delineare alcune simulazioni per evidenziare come le buste paga di settembre 2025 possano variare in funzione del profilo del lavoratore. Di seguito una tabella di sintesi:
Categoria | Variazione rispetto al 2024 | Motivo principale |
Dipendente CCNL Calzaturiero, IV livello | +51 euro/mese | Tranche aumento da rinnovo CCNL agosto 2025 |
Impiegato settore terziario con reddito 37.000 euro | +1.000 euro/anno | Estensione benefici taglio cuneo fiscale e detrazioni |
Lavoratore con redditi sotto 9.000 euro | -100 euro/mese | Cessazione decontribuzione e rimodulazione bonus fiscale |
Neossunto trasferito (reddito fino a 35.000 euro) | + max 5.000 euro una tantum | Bonus Giorgetti per cambio residenza e rimborso affitto |
Nel caso dei lavoratori con familiari a carico o spese importanti documentabili, il flusso aggiuntivo dovuto ai rimborsi del 730 può riequilibrare parzialmente o totalmente eventuali riduzioni.
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