Le imprese ferraresi e ravennati che impiegano lavoratori under 30 crescono di più: il 38% ha aumento del fatturato (contro il 35% delle altre), il 38% ha aumentato l’export (contro 30%) e il 21% ha visto maggiori occupati (contro 18%). A mostrarlo sono le analisi di Unioncamere-Centro studi Tagliacarne.
Le imprese con alta presenza di giovani sono più innovative e proattive; investono maggiormente nelle tecnologie 4.0 (44% contro 35%) e sono più produttive (la produttività del lavoro è superiore del 2,5% rispetto alle altre imprese, e diventa del 7,2% quando adottano anche strategie per trattenere e attrarre talenti).
Stando alle previsioni del Sistema Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, nel quinquennio 2025-2029 ci sarà più offerta che domanda di lavoro per i giovani con un’istruzione di livello terziario: per i percorsi a indirizzo ingegneristico potranno mancare tra i 7mila e 10mila giovani in uscita dalle Università; per i percorsi scientifici (scienze matematiche, fisiche e informatiche) si prevede che mancheranno tra i 3mila e 5mila laureati; per i percorsi economico-statistico potranno mancare tra i 12mila e 17mila; per i percorsi medico-sanitario 7-8mila.
Malgrado i miglioramenti sul fronte occupazionale, c’è ancora un alto numero di Neet (giovani che non lavorano né seguono un percorso scolastico o formativo), che pone l’Italia al secondo posto in Europa, dopo la Romania. Così come persiste un problema di ricambio generazionale, che investe direttamente anche le imprese: i dati del Registro delle Camere di commercio, al primo trimestre 2025, indicano che l’11% dei titolari di impresa ha 70 o più anni (320 mila in valore assoluto). Tra il 2025 e il 2029, si stima un fabbisogno da parte dei settori privati di circa 617mila lavoratori stranieri, corrispondente a oltre un quinto della domanda totale di lavoro (21,1%), con una forte concentrazione nelle regioni del Nord e del Centro.
“Anche per questo – ha sottolineato Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di Ferrara Ravenna – siamo al lavoro per la creazione di un’apposita misura che supporti, attraverso incentivi, giovani che trasferiscano la propria residenza in provincia di Ferrara o Ravenna e abbiano ottenuto un nuovo contratto di lavoro con un’impresa del territorio. Per la Camera di commercio, infatti, la scelta residenziale è strettamente legata alle opportunità lavorative e alla qualità della vita, un ulteriore modo per creare un circolo virtuoso a favore anche delle imprese. Misura, che fa parte di un pacchetto di strumenti che la Camera di commercio, attraverso il Piano straordinario per le giovani generazioni, ha messo a fuoco per la creazione di filiere intelligenti, la costruzione di un ecosistema per l’innovazione, le startup, la sostenibilità, l’attrattività, l’investimento nelle infrastrutture strategiche e il settore dei trasporti, il capitale umano e la formazione.
“Ravenna, ad esempio, è arrivata al vertice delle province italiane con più giovani laureati d’Italia con oltre il 40 per cento. In particolare, è prima in Italia per incremento di laureati dal 2018 ed è tra le prime in Italia per numero di laureati under 40 (dati Istat elaborati da Openpolis). Assume ancor di più un grande rilievo l’azione della nostra Camera per far arrivare e trattenere giovani nei territori di Ferrara e Ravenna. La sfida – ha concluso il presidente della Camera di commercio – è di cruciale importanza per accrescere la competitività dei territori: i giovani sono la carta vincente per vincere le sfide di oggi”, conclude.
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