Buoni pasto 10 euro esentasse: cosa cambia


La prossima Legge di Bilancio potrebbe introdurre una novità attesa da molti lavoratori: l’aumento della soglia dei buoni pasto esentasse a 10 euro. Una misura che si inserisce nel pacchetto di agevolazioni fiscali e che, secondo le prime stime, potrebbe portare fino a 500 euro in più all’anno nelle tasche dei dipendenti.

L’obiettivo è rafforzare il potere d’acquisto, sostenere il ceto medio e rendere più conveniente l’utilizzo di questo strumento ormai centrale nel welfare aziendale.

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Buoni pasto 10 euro esentasse: la novità della manovra

Oggi i limiti di esenzione fiscale sono fissati a 4 euro per i buoni cartacei e a 8 euro per quelli elettronici. Con la nuova riforma si arriverebbe a una soglia unica di 10 euro, consentendo di detassare integralmente l’importo fino a questa cifra. Per i lavoratori, il beneficio non riguarda soltanto la possibilità di risparmiare sulla spesa quotidiana o sul pranzo, ma anche un incremento del reddito disponibile, stimato in circa 500 euro annui.

Impatto per aziende e lavoratori

Il provvedimento non si limita a favorire i dipendenti, ma offre vantaggi anche alle imprese. Le aziende, infatti, potrebbero dedurre interamente il costo dei buoni pasto dalla base imponibile, con un abbattimento delle imposte e un incentivo a potenziare le politiche di welfare interno. La bozza di manovra prevede inoltre l’innalzamento del tetto complessivo dei fringe benefit, che arriverebbe a 1000 euro per tutti i lavoratori e a 2000 euro per chi ha figli a carico.

Effetti sul potere d’acquisto

Secondo le stime dell’Associazione Italiana Società Esercenti Buoni Pasto, l’aumento della soglia esentasse genererebbe un impatto positivo per circa 80 milioni di euro sui conti pubblici, senza pesare eccessivamente sul bilancio dello Stato.

Per i dipendenti, invece, si tradurrebbe in un vantaggio diretto e tangibile, anche se con differenze territoriali. In alcune aree metropolitane 10 euro potrebbero non coprire interamente il costo di un pasto, mentre in altre zone il buono manterrebbe un potere d’acquisto superiore, aumentando la reale convenienza della misura.

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