Zangrillo: ‘Adeguare gli stipendi degli enti locali a quelli dei ministeri, chiesti i fondi’ – Notizie


Un fondo nella prossima legge di Bilancio per ridurre lo “spread” tra i salari dei ministeri centrali e quelli degli enti locali. È la proposta che il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo ha messo sul tavolo del titolare dell’Economia Giancarlo Giorgetti, con cui ha discusso prima della pausa estiva. Zangrillo chiarisce di aver riscontrato “disponibilità” ad accogliere la sua richiesta da parte di Giorgetti che, del resto, “è stato anche sindaco e sa quanto sia importante una gestione adeguata”.

Il fondo servirà a “accelerare il percorso di perequazione tra le retribuzioni dei ministeri centrali e quelle degli enti territoriali”, spiega Zangrillo in un’intervista video all’ANSA a margine del Forum di Cernobbio. La necessità di uno strumento dedicato agli enti locali deriva dalla distanza tra le retribuzioni delle realtà centrali e territoriali che “negli ultimi vent’anni si è allargata”, sottolinea il ministro. Non si tratta solo di una questione tecnica, ma di un riconoscimento necessario nei confronti di quella parte della Pa “più operativa, più vicina al sistema delle imprese e ai cittadini”, che è “quella degli enti territoriali”.

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Il nodo risorse resta centrale anche sul fronte dei rinnovi contrattuali. Nelle due ultime manovre, ricorda Zangrillo, il governo ha stanziato complessivamente 20 miliardi, permettendo di avviare subito il percorso. “Stiamo chiudendo la tornata 2022-2024: mancano istruzione ed enti locali. Con Cgil e Uil ci sono state resistenze, anche se con la Uil il dialogo si è riaperto in modo costruttivo”.

Il ministro si incontrerà con i sindacati “nei prossimi dieci giorni” sia per il rinnovo del contratto degli enti locali che per quello dell’istruzione e secondo il ministro per la Pa, le possibilità di chiudere “in tempi stretti” sono concrete. Zangrillo ha infatti “buone sensazioni sulla possibilità di chiudere questi contratti”, visto “il dialogo che abbiamo avviato nell’ultimo mese e mezzo con il sindacato”.

Per Zangrillo bisogna “accelerare”, avviare “un cambio di passo” e chiudere la tornata 2022-2024 per poter “aprire immediatamente la tornata successiva 2025-2027” e realizzare quello che, evidenzia il ministro, “non è mai successo nella storia repubblicana” ovvero registrare “continuità nei rinnovi contrattuali dei dipendenti pubblici, ma soprattutto chiudere questi contratti nella tornata corretta”. 

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