Intervista a Giuseppe Redaelli, presidente dell’Autodromo Nazionale Monza.
Formula 1 ma non solo: in questa intervista il presidente dell’Autodromo Nazionale Monza, Giuseppe Redaelli, racconta il mondo che ruota intorno al ‘tempio della velocità’.
A Monza c’è uno dei più importanti autodromi del mondo. Come si protegge un’eccellenza simile?
Monza è storia e tradizione ma ha nel Dna anche lo spirito di innovazione. Siamo il più antico autodromo europeo (il secondo al mondo) ancora in attività ma con lo sguardo rivolto al futuro: soltanto un anno fa abbiamo rifatto completamente la pista, realizzato un nuovo sottopasso, ampliato quelli esistenti per migliorare la mobilità interna e soprattutto aumentare la sicurezza, in particolare dei pedoni separandone i percorsi da quelli veicolari.
Altri importanti lavori sono previsti nei prossimi mesi per migliorare i servizi e alcune aree di ospitalità: un nuovo Media Centre, il rinnovo della palazzina dei box con la copertura permanente della terrazza, creando un più fruibile spazio polifunzionale. Il nostro mantra è rendere l’autodromo un luogo dove trascorrere giornate dedicate alla passione per il motorsport, ma anche dove svolgere eventi di natura non solo sportiva.
Con chi collabora l’autodromo per il GP di Formula 1?
L’autodromo ha una squadra di circa 35 persone: c’è chi si occupa della logistica e della manutenzione, chi dell’amministrazione, chi segue la parte sportiva e commerciale, i team comunicazione e marketing, biglietteria, ospitalità e acquisti.
Facendo parte del più grande parco cintato d’Europa, poniamo grande attenzione al tema della sostenibilità: su questo esiste un coordinamento trasversale tra le varie unità. Per il Gp lavoriamo con l’Aci, che è il vero organizzatore e titolare dell’evento.
È una macchina complessa, ma ben rodata, aperta alla collaborazione con diversi soggetti. L’organizzazione parte quando, finito il Gran Premio, viene indetta la riunione di debriefing dove si fa un bilancio e si gettano le basi per quella successiva. Nei mesi seguenti l’attività coinvolge la Formula 1 stessa, con cui facciamo riunioni periodiche, la Fia e naturalmente tutte le Autorità locali.
Mobilità e sicurezza vengono gestite attraverso un tavolo coordinato dalla Prefettura (il Cosp), cui partecipano tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine, dei Vigili del Fuoco, del Comune, della Provincia, e di Monza Mobilità. Poi c’è la Cpv, la commissione che valuta tutta la sicurezza dell’evento.
Cosa comporta l’allestimento del circuito?
Dopo aver analizzato l’andamento del Gp vengono evidenziate le possibili aree di miglioramento e si parte a progettare le nuove soluzioni per quella successiva. La biglietteria per l’anno successivo comincia addirittura a giugno per definire le politiche di vendita da mettere in atto da settembre e con questa prendono avvio anche i lavori per ospitalità, sicurezza, viabilità.
Spesso visitiamo altri circuiti europei per confrontarci e prendere spunti. Quest’anno abbiamo aggiunto una nuova tribuna ‘Ultimate Hospitality’ con area relax, belvedere e zona catering. Ogni anno curiamo anche il lato estetico con una nuova brandizzazione delle strutture.
E poi c’è tutta la parte tecnica: montaggio delle tribune, allestimento della Fan zone, servizi igienici. C’è anche la manutenzione dell’area boschiva che ci vede lavorare in stretto contatto con Regione Lombardia, Parco della Valle del Lambro e Consorzio della Villa Reale.
Si tratta di lavori che durano in alcuni casi mesi e che implicano l’impegno di un nutrito elenco di fornitori. In collaborazione con i Carabinieri Forestali a ogni edizione del Gp vengono piantati degli alberi uno per ciascuno pilota.
Quante persone lavorano nel weekend del GP?
Soltanto nel weekend del Gran Premio lavorano circa 10.000 persone, compreso lo staff di Formula 1. Ci sono commissari di gara, addetti alla sicurezza, medici, tecnici, staff di accoglienza e comunicazione.
La direzione di gara, insieme alla Fia, gestisce oltre 700 persone che si occupano direttamente della pista. Il servizio medico, in collaborazione con Areu, è fondamentale sia per i piloti che per il pubblico.
C’è anche lo staff che cura il Media Centre per i giornalisti e un team per la sostenibilità che si occupa dell’accoglienza dei diversamente abili, dell’erogazione dell’acqua, del coordinamento del recupero del cibo in eccesso, in collaborazione con Ats Brianza.
Quali sono i costi principali per organizzare un Gp? E le entrate da dove arrivano?
Ce ne sono parecchi: dall’allestimento delle strutture alla sicurezza, dal personale al marketing. Poi ci sono i servizi di pista, il noleggio di materiali, le infrastrutture tecnologiche (come la rete, i maxischermi, la fibra), la ristorazione (ci saranno 24 punti di distribuzione), l’intrattenimento (come la Fanzone) – compreso lo spettacolo prima della partenza – le attività di Esg, quelle di promozione dell’evento con i Fuori Gp, i servizi logistici (come ad esempio navette da e per il centro accrediti o quelle a disposizione dei fotografi).
A tutto ciò vanno aggiunti gli investimenti per le manutenzioni di impianti sofisticati, da tenere sempre aggiornati. Nel caso del GP, l’Autodromo è fornitore di servizi per Aci, che è l’organizzatore ufficiale.
Durante l’anno abbiamo tante altre fonti di ricavo: affittiamo la pista per giornate di prova, organizziamo eventi, gestiamo la ristorazione, vendiamo merchandising, facciamo tour per i turisti (ben 20 mila all’anno, di cui il 70% stranieri), noleggiamo spazi per shooting e video.
Una voce importante è anche il licensing: il marchio Monza è conosciuto in tutto il mondo, e l’immagine del circuito è un simbolo iconico.
E per Aci e il territorio, che ritorno c’è?
Il Gp ha un impatto notevole. Uno studio commissionato dal Comune di Monza ha stimato che l’evento genera un indotto economico di oltre 339 mln di euro. Circa 99 mln sono spesi direttamente dai partecipanti (biglietti, cibo, alloggi, shopping), 28 mln sono legati all’organizzazione stessa, quindi a fornitori locali e trasporti, 21 mln arrivano da nuovi posti di lavoro e spese collegate, e 31 mln derivano da benefici di lungo periodo per le imprese coinvolte. A tutto questo si aggiunge un valore stimato in 160 mln di euro in visibilità mediatica. Numeri che parlano da soli.
Ma i costi legati all’organizzazione dell’evento sono molto rilevanti. La fee annuale – ovvero quanto si deve a Formula 1 – per assicurarsi il Gran Premio, unita alle spese per le concessioni e la manutenzione dell’impianto, non sono interamente coperte dai ricavi generati. Fortunatamente, possiamo contare per il Gp sul supporto del Governo e della Regione Lombardia, che riconoscono l’enorme indotto economico e turistico che il Gp porta con sé.
Come Autodromo Nazionale Monza e Aci, siamo orgogliosi di contribuire ogni anno al mantenimento di una tradizione che va avanti da oltre un secolo. Lo facciamo non solo per la gioia dei milioni di appassionati che seguono la Formula 1, ma anche per il valore che questo evento rappresenta per lo sviluppo del nostro territorio.
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