“La Svem gestita in modo padronale”


È la grande accusatrice. Alessia Morani, ex sottosegretaria del Pd, guida la battaglia contro la Svem, la società controllata dalla Regione che si occupa di fondi comunitari alle imprese. Nei giorni scorsi aveva annunciato di avere depositato un esposto contro la gestione del presidente Andrea Santori. Detto e fatto. Ed ecco cosa c’è nel documento indirizzato alla procuratrice di Ancona, Monica Garulli. Morani denuncia condotte che ritiene “contrarie alla legge” e chiede che si valuti la sussistenza di eventuali profili penali o danni erariali. Secondo l’esposto, Santori avrebbe trasformato la Svem da società in house della Regione a feudo personale. “La Svem sono io”, sintetizza Morani, citando la gestione “padronale” del presidente, accusato di cumulare ruoli incompatibili. “Il cda da lui presieduto – si legge – adotta gli atti di indirizzo ai quali dà seguito Santori stesso con determine presidenziali”.

Una concentrazione di poteri che, a detta di Morani, ha aperto la strada ad affidamenti diretti senza rotazione, incarichi milionari e consulenze di dubbia utilità. Le cifre, snocciolate una dopo l’altra, sono da capogiro: 1,4 milioni di euro di consulenze legali in poco più di un anno, oltre 833mila euro di spese per la comunicazione, 750mila euro di lavori straordinari nella sede di Ancona. E ancora: incarichi affidati a professionisti già avvocati delle aziende private di Santori, come la Santori Pellami e la Nuvolari, o consulenze esterne per attività che, denuncia Morani, avrebbero dovuto svolgere gli stessi dipendenti della società. Il tutto condito dall’uso “familiare” di un’Audi Q3 intestata alla Svem, utilizzata, secondo quanto si legge nell’esposto, anche dal figlio di Santori. Non meno spinoso il capitolo delle società satellite: l’ex deputata ricostruisce i rapporti tra l’Its Smart Academy, di cui Santori è presidente, e le società Isbc e Geg Consulting, riconducibili, secondo l’accusa, direttamente o tramite fiduciari, alla stessa cerchia. Risultato? Oltre 400mila euro di contratti in pochi anni, accompagnati, secondo l’esposto, da benefit di lusso come una Land Rover Defender e persino una Porsche 911. Morani parla di “un palese e gigantesco conflitto d’interessi” e di una gestione che avrebbe snaturato la missione originaria della Svem.

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E rincara la dose anche sui social: “Invito il presidente della Svem e dell’Its Smart Academy Andrea Santori a un confronto pubblico su ciò che definisce ’fango e bugie’. Con gli atti in mio possesso, che ho depositato con l’esposto in Procura, sarò in grado di dimostrare ogni singola affermazione fatta su consulenze, utilizzo di automobili e tutto il resto. Fissi Santori giorno e ora, se vuole può portare anche il presidente uscente Acquaroli, così magari ci dice in diretta che cosa pensa circa il modo in cui sono spesi dal suo uomo di fiducia montagne di soldi pubblici. Credo che il posto migliore sia la sede della Svem in via Raffaello, ad Ancona, così potremo apprezzare anche i lavori di manutenzione fatti. Attendo notizie da Santori”.

a. m.



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