Incentivi auto 2025 paralizzati dal pasticcio pendolari: disastro vendite bloccate


Gli incentivi auto elettriche 2025 sono paralizzati dal pasticcio pendolari: manca la definizione corretta sul “pendolare” cui assegnare il bonus, a conferma delle fake di siti molti importanti che parlavano di sconti statali a inizio settembre. Forse a ottobre 2025 se ne riparla per avere finalmente gli incentivi. Così, nessuno compra adesso le macchine: disastro vendite bloccate in Italia in un mercato che già da solo andava a picco.

Incentivi auto 2025 paralizzati dal pasticcio pendolari: parla il ministro

Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente, è chiaro: l’Istat sta rivedendo la definizione dei percorsi di pendolarismo delle grandi aree, che è uno dei criteri ai quali l’agevolazione è legata. Due strade: o il governo procede con le attuali mappe, che risalgono a una decina di anni fa, oppure attende le nuove elaborazioni Istat. “Stiamo valutando – ha detto il ministro a margine del Forum Teha di Cernobbio -. Noi siamo praticamente pronti e se le modifiche sono poche, potremmo decidere di procedere in base alle aree già definite”. Se si fa in fretta, si va contro la verità. Se si va piano, si va contro il mercato.

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Mille paletti: burocrazia soffocante

Il beneficio verrà articolato in base all’ISEE e non si avrà nulla se supera i 40 mila euro. Ma poi c’è l’applicazione territoriale: sì solo nelle aree urbane funzionali. Si tratta di città con oltre 50 mila abitanti e alle aree di pendolarismo. E qui c’è il nodo Istat. Che ovviamente è “innocente”, non c’entra nulla con questo meccanismo infernale.

Per l’Istat, i dati relativi ai percorsi tra Comune di origine e Comune di destinazione sono calcolati ottimizzando i tempi di percorrenza, tenendo conto del traffico e della tipologia delle strade. “Di conseguenza, le distanze riportate si riferiscono al tragitto con la durata minima, che potrebbe non corrispondere al percorso più breve in termini di chilometri. L’algoritmo utilizzato calcola il percorso ottimizzando i tempi di percorrenza in base al traffico e alla tipologia delle strade. Per questo motivo, è possibile che scelga itinerari diversi per l’andata e il ritorno, al fine di massimizzare la velocità. Ciò può comportare variazioni significative nelle distanze percorse tra i due sensi, anche di diversi chilometri, mentre i tempi di percorrenza tendono a rimanere simili. Pertanto, è possibile riscontrare discrepanze nelle distanze tra andata e ritorno”.

Confusione epocale

Il ministro delle Imprese aveva detto che i bonus auto sono inutili. Il ministro dell’Ambiente (dello stesso governo) dice che i bonus colonnine PNRR per 507 milioni vanno usati per le auto. Perché? Il bando colonnine è andato deserto. Operatori in fuga dal settore. L’impressione è che le BEV erano, sono e saranno una nicchia: 5% di quota mercato italiana e 15% di quota europea solo grazie alle “droghe” dei bonus e delle multe UE di 16 miliardi di euro per la CO2.

Cosa fanno le Case

BYD critica il governo e fa da sé: incentivi propri con pochi paletti. Idem le altre Case. Ci si muove in ordine sparso per sopperire alla mancanza di soldi UE e statali a favore dell’auto pulita. L’effetto Cuba si propaga alla velocità della luce in tutto il Belpaese e nel Vecchio Continente: una marea di macchine vecchie diesel, comode e pratiche.

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