“Il terremoto rifarà”, ma oggi felici per ricostruzione e Basilica San Benedetto | Intervista video al sindaco di Norcia


E’ confermato: il 30 ottobre la Basilica di San Benedetto di Norcia riaprirà con un rito alle ore 17,00 e ulteriori eventi e concerti che proseguiranno nei giorni successivi fino al 2 novembre. Verrà collocata un’installazione nella piazza e all’inaugurazione saranno presenti l’abate superiore di Cassino, i quattro parlamentari europei umbri, altri parlamentari italiani, il Presidente della Regione, il Presidente della Provincia e i sindaci della Diocesi. Il sindaco di Norcia Giuliano Boccanera conferma: “Siamo in un momento felice della nostra comunità perché è partita la ricostruzione sia pubblica che privata. Nel 2025 inaugureremo il Palazzo comunale, il teatro e la Basilica di San Benedetto. Quest’ultima il 30 ottobre con un evento importantissimo, il simbolo del terremoto del 2016 con il suo crollo (rimasta in piedi solo la facciata) verrà ridato alla comunità, ci fa felici”.

Finanziamenti della Basilica

Il primo lotto per il finanziamento della Basilica è stato dato della Comunità Europea, il secondo lotto da fondi statali. In più questo lotto è stato assegnato all’Eni che ha garantito la parte economica che mancava per finire la ricostruzione della Basilica. “Ci sono voluti 3 anni per il recupero di tutte le pietre, rinumerarle, oggi i lavori ristrutturali sono finiti ci sono i restauratori all’interno per quei pochi altari che si sono lesionati ma comunque salvati. Il 30 ottobre verrà inaugurata e questo sarà importante per l’Umbria. La basilica di San Benedetto patrono principale d’Europa è anche un segnale europeo tant’è che ci saranno anche istituzioni della Comunità Europea. Qualcosa è andato distrutto certo, qualche pietra è stata reinserita ma tutto è certificato dalla soprintendenza” spiega il sindaco.

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Accelerazione della ricostruzione

Nella piazza di Norcia accanto alla statua di San Benedetto il cantiere della Basilica lavora giorno e notte per la riapertura tra un mese e mezzo. In effetti l’accelerazione della ricostruzione nel Centro Italia sia nel pubblico che nel privato c’è stata. Nei primi cinque mesi del 2025 la ricostruzione privata segna un +22% rispetto allo stesso periodo del 2024 e, al 31 maggio 2025, le liquidazioni per i contributi concessi hanno raggiunto 6,1 miliardi di euro: un +37,41% rispetto all’anno precedente. Sul fronte della ricostruzione pubblica, su un totale di 3.542 interventi programmati, sono stati avviati 1.200 nuovi cantieri nell’anno in corso, di cui oltre 400 già avviati nei primi 4 mesi dell’anno. Inoltre, più del 33,8% degli interventi ha un progetto approvato o ha già avviato le procedure per affidamento dei lavori. 1.340 sono i nuclei familiari rientrati nelle loro abitazioni nel corso dell’ultimo anno anche se nei 138 Comuni del cratere ci sono ancora 10mila nuclei familiari, poco più di 20mila persone, in attesa di sistemazione definitiva. Un trend in positivo confermato dal sindaco di Norcia Giuliano Boccanera:

“Per la ricostruzione privata siamo oltre il 50% della ricostruzione, anche se abbiamo delle criticità soprattutto nelle frazioni in cui ci sono stati danni per oltre l’80% del patrimonio immobiliare e siamo stati obbligati a fare un piano regolatore che porta via del tempo. Ora ci sono oltre 500 cantieri tra Norcia e le frazioni, sono stati emessi circa il 60% dei decreti, di questi il 30% sono terminati altri sono in fase di ultimazione e ogni giorno escono decreti. Ancora c’è tanto lavoro da fare”.

Il blocco del covid e del Superbonus 110

Di tempo ne è passato molto, 9 anni “ed è tantissimo ma fino al 2019 non è stata caricata nessuna pratica di ricostruzione sia per la burocrazia sia per il forte sciame sismico che ci ha accompagnato fino al 2019”. Ad aggravare e rallentare i lavori di ricostruzione è arrivato il covid e il Superbonus 110. Per quanto rigurda quest’ultimo è stato difficile per i sindaci del cratere trovare imprese che venissero a lavorare sul posto perché come spiegato dal sindaco “con il 110 le aziende lavoravano in casa per esempio a Perugia, avevano il lavoro a casa e non si trasferivano in altri posti. Oggi non c’è più questo problema e abbiamo imprese dell’Emilia Romagna, della Basilicata, di Napoli. Oggi appena esce un decreto c’è l’impresa che lavora prima no”. A Norcia ci sono più di 1500 persone attualmente che lavorano per il terremoto di Norcia.

La ricostruzione di Castelluccio

Castelluccio e Campi Alto procedono con progetto di ingegneria di alta qualità. La ricostruzione complessiva del primo borgo vale 68 milioni di euro, come riporta il sito del Commissario Straordinario Ricostruzione Sisma 2016 del governo. Si legge che l’intento è quello di isolarlo sismicamente grazie a delle piastre che sosterranno l’abitato, dotate di 300 isolatori sismici, il tutto senza perdere la “forma urbis” di uno dei luoghi più simbolici dei Monti Sibillini. E a febbraio di quest’anno la Cabina di coordinamento del sisma ha approvato l’ordinanza con cui vengono aumentate le risorse: oltre 710 mila euro di fondi per l’affidamento dei servizi di progettazione esecutiva e un incremento di 450 mila euro per l’intervento sulla viabilità di accesso “Strada Cavalle”, per un nuovo contributo totale di 4 milioni di euro.

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“Su Castelluccio, raso completamente al suolo, è stato fatto un progetto antisismico eccezionale: verranno messe delle piastre d’acciaio con isolatori dove poi verranno ricostruite le case. Il cantiere è partito da un anno, a primavera parte il cantiere delle piastre e dal prossimo anno si inizieranno a vedere le case”. Lavori di ingegneria innovativa e di alta qualità anche sul palazzo comunale del 1300 con isolatori sismici “per far sì che il prossimo terremoto che ci sarà a Norcia non ci costringerà a uscire dalle strutture comunali e andare nelle tende o nei container. Ormai c’è una consapevolezza che Norcia è uno dei luoghi più sismici d’Italia e quindi quando si costruisce lo si deve fare a regola d’arte”.

Criticità

Le criticità non sono mancate e tutt’ora sono presenti, a parte i ritardi del covid e del superbonus 110, un tipico problema riscontrato dalle imprese è l’uso civico delle abitazioni: “avevi costruito una casa su un terreno dove c’era un uso civico e una volta demolita non potevi ricostruirla. Abbiamo dovuto fare un’ordinanza speciale da parte del Commissario insieme al Comune di Norcia per far sì che l’affrancazione dell’uso civico avvenisse entro la fine dei lavori. Ora possono uscire i decreti”. Altra criticità sono gli aggregati: “ci sono più proprietà di uno stesso palazzo, spesso non sono state fatte le successioni e non si ritrova il titolare” in questo caso lo Stato quando da i soldi deve sapere a chi li da e finché non si risolve il problema della proprietà, il decreto non può uscire e i lavori non possono partire.

Norcia ha gli anticorpi

“Sappiamo che il terremoto rifarà” questa è la considerazione del sindaco e di persone che abitano da tempo un territorio ad alto rischio sismico. “Noi siamo una terra sismica e c’è la cultura nei nursini che quando fa il terremoto bisogna ricostruire e lo si fa subito. È venuta mesi fa, una delegazione di ingegneri delle Filippine del Ministero delle Infrastrutture per capire che interventi avevamo fatto, un ingegnere del Comune ha fatto vedere Amatrice, Arquata, Accumoli prima e dopo il terremoto, la differenza è che le altre erano completamente crollate e il corso di Norcia invece era tutto in piedi”. Questo perché nel corso del tempo (sisma del ’79, del ’97) sono stati fatti vari interventi di adeguamento sismico che hanno permesso alla città di avere meno danni ma in realtà “noi abbiamo avuto l’80% del patrimonio immobiliare lesionato, vedi tutto in piedi però l’intervento va fatto. Nella piazza abbiamo i cantieri ma sono in fase di ultimazione, il corso è tutto ricostruito, ed è importante anche dal punto di vista turistico. Il 95% dei negozi e aziende che abbiamo delocalizzato dalla piazza al corso oggi sono tutte rientrate”.





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