Ad agosto 2025 i prezzi dei carburanti in Italia hanno toccato i livelli più bassi degli ultimi quattro anni, scendendo a valori che non si vedevano dall’estate 2021. Parallelamente, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) ha incaricato la Guardia di Finanza di monitorare costantemente i distributori, così da garantire trasparenza e correttezza dei listini es evitare speculazioni.
Di quanto sono scesi i prezzi di benzina e diesel
Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio prezzi carburanti del Mimit, nella seconda metà di agosto 2025 la benzina si è attestata a 1,70 euro al litro, mentre il gasolio (diesel) ha toccato 1,63 euro al litro. Si tratta di valori significativamente più bassi rispetto all’inizio dell’anno: il 23 gennaio, infatti, la benzina era a quota 1,83 euro e il gasolio a 1,74, con un ribasso nel corso di otto mesi rispettivamente di 13 e 11,3 centesimi al litro.
Il trend discendente ha caratterizzato tutto il 2025, con l’unica eccezione di giugno, quando le tensioni geopolitiche in Medio Oriente hanno momentaneamente interrotto la discesa dei prezzi. Tuttavia, già a luglio e agosto il calo è ripreso con costanza, fino a portare i listini ai minimi dal 2021, ossia prima dell’invasione russa dell’Ucraina e delle successive turbolenze energetiche globali.
Il confronto con gli anni passati
Per capire la portata di questo abbassamento, è utile guardare ai dati storici pubblicati dal Mimit:
- agosto 2024, la benzina costava in media 11,5 centesimi in più al litro, il gasolio 6 centesimi in più;
- agosto 2023, il divario si allarga ulteriormente, con la benzina a 23,4 centesimi in più e il gasolio a 19,2 centesimi;
- agosto 2022, il confronto è ancora più marcato. Al netto del taglio delle accise allora in vigore, la benzina risultava più cara di 37,9 centesimi e il gasolio addirittura di 45,5 centesimi.
In soli tre anni, dunque, i consumatori si trovano oggi a pagare un pieno con un risparmio che può arrivare a 20 euro per un serbatoio da 50 litri, rispetto ai picchi del 2022.
Perché i prezzi dei carburanti scendono
Il calo non è frutto di un intervento diretto sulle accise o di nuove misure fiscali, bensì è legato soprattutto all’andamento internazionale dei mercati energetici. La discesa del petrolio e dei prodotti raffinati ha avuto un effetto immediato sui listini italiani. L’abbondanza di offerta, l’attenuazione delle tensioni geopolitiche e una domanda meno forte del previsto in alcuni mercati emergenti hanno spinto al ribasso le quotazioni.
Un altro fattore da non sottovalutare è la competitività tra distributori, soprattutto nelle aree urbane e lungo le principali arterie autostradali, dove il monitoraggio costante dei prezzi da parte dei consumatori (grazie ad app e portali ufficiali) incentiva gli operatori a mantenere i listini allineati.
I controlli della Guardia di Finanza
Nonostante il calo, l’attenzione delle autorità resta alta. Il Mimit ha confermato che continuerà a trasmettere settimanalmente alla Guardia di Finanza i dati raccolti dall’Osservaprezzi, il portale ufficiale che rende pubblici i prezzi aggiornati di tutti i punti vendita, così da permettere agli agendi di svolgere verifiche a campione e indagini mirate per individuare eventuali anomalie, come prezzi gonfiati rispetto alla media nazionale o pratiche scorrette di concorrenza.
In passato non sono mancati casi di distributori sanzionati per avere approfittato delle vacanze estive e degli esodi per alzare artificiosamente i prezzi. L’obiettivo è quello di tutelare i consumatori e garantire una concorrenza leale tra gli operatori, evitando che pochi soggetti possano manipolare il mercato a scapito della collettività.
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