“Un anno fa lanciai un allarme e mi guardaste in un certo modo quando dissi che stava crollando tutto in Europa perché dal primo gennaio scattano le supermulte, 17 miliardi di euro, impossibili da pagare per le imprese europee, salvo pagare i loro avversari acquistando le loro quote, le quote di Tesla o dei cinesi. Una follia! Dopodiché lo dissi in Europa quando in un meeting pochi giorni dopo c’era il direttore responsabile della competenza europea che diceva alle imprese europee, che tutto stava andando bene al punto tale che persino in Etiopia ormai vendono solo macchine elettriche”, così il Ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, al Forum di Cernobbio 2025.
“Passato appena un anno l’Europa ha accolto due delle nostre condizioni preliminari, rimuovere l’ostacolo delle supermulte, lo ha accolto spalmandole in tre anni e anticipando, assolutamente la revisione del regolamento del CO2 perché tra due anni saremmo stati già morti. Il dialogo strategico inizia tra pochi giorni. Ma ora siamo nel merito. E perché ho giudicato positivamente l’intervista di Filosa oggi? Perché finalmente anche Stellantis, in piena discontinuità con la precedente gestione, ha deciso di rimuovere il totem dell’elettrico e insieme alle altre imprese europee con ACEA, il cui Presidente ha firmato una lettera congiunta la scorsa settimana insieme al Presidente di CLEA, l’Associazione dei Costruttori Europei, in cui Stellantis è finalmente rientrata. CLEA e l’Associazione delle Imprese della Componentistica Europea hanno firmato una lettera congiunta che, se la leggete, dice esattamente quello che un anno fa chiesi e dissi in questa sede”.
“Tutte le imprese europee del settore automobilistico supportano le richieste fatte dall’Italia col suo non-paper, a cominciare dalla neutralità tecnologica, dal pragmatismo e dalla flessibilità che devono muovere l’Europa nell’affrontare questa tematica. Quindi oggi noi non interpretiamo soltanto quello che è il sentimento dell’impresa italiana, noi stiamo interpretando quello che è il sentimento dell’impresa europea e sono convinto che questo l’obiettivo sia possibile da raggiungere. Noi dobbiamo rimuovere l’elefante dalle stanze della Commissione Europea per riportarlo nella savana da cui arriva”.
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