Settembre rimette in moto le agevolazioni in stand by come il bonus elettrodomestici e la carta spesa, ma si riparte anche dai buoni propositi per la Manovra 2026 come flat tax e rottamazione, non mancano novità e scivoloni
Dopo una lunga attesa, settembre porta buone notizie per l’attuazione della Legge di Bilancio 2025, è il caso del bonus elettrodomestici e della carta spesa, ma riporta in vita anche vecchi buoni propositi per la nuova Manovra, come la rottamazione delle cartelle e la flat tax.
Nel frattempo ripartono i controlli fiscali, si avvia la riforma delle professioni e non mancano gli incidenti di percorso, come lo scivolone sulla privacy del portale per l’imprenditoria femminile gestito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e da Invitalia.
Le principali notizie dal mondo del Fisco e del Lavoro dal 1° al 7 settembre.
Dal bonus elettrodomestici alla carta spesa, si riparte dalle agevolazioni della Legge di Bilancio
Ormai è consuetudine: per vedere concretizzate le novità delle Leggi di Bilancio ci vogliono mesi, in alcuni casi anni, come dimostra il monitoraggio condotto sulla base dei dati del Dipartimento per il Programma di Governo.
Al 3 settembre, considerando le ultime tre Manovre, risultavano in stand by quasi 100 provvedimenti attuativi.
Sulla lentezza burocratica, infatti, il pacchetto di misure previsto dalla L. n. 207 del 2024 alla fine dello scorso anno non fa eccezione. E lo dimostra il ritardo sul bonus elettrodomestici, l’agevolazione che consentirà di accedere a uno sconto del 30 per cento, con limite massimo pari a 100 euro per tutti e fino a 200 euro per le famiglie con ISEE non superiore a 25.000 euro.
Il decreto attuativo che sblocca l’accesso alle risorse è comparso solo il 4 settembre sul sito del Dipartimento per il programma di Governo e non scioglie neanche tutti i nodi. Tempi di domanda e altri dettagli saranno messi nero su bianco con decreti direttoriali del Ministero dell’Imprese e del Made in Italy.
Lo conferma la tabella di marcia per l’assegnazione della carta spesa del 2025: nonostante sia alla sua terza annualità, la social card da utilizzare per i beni alimentari arriverà a fine ottobre, con un’attesa più lunga di tutti gli altri anni.
Quando arriva la carta dedicata a te 2025? | I tempi | Date effettive |
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L’INPS prepara per i Comuni le liste di famiglie beneficiarie della carta dedicata a te | Entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto | 11 settembre |
I Comuni confermano o correggono e integrano le liste INPS | Entro 30 giorni, anziché 20 come in passato | 11 ottobre |
L’INPS rende definitivi gli elenchi e trasmette i dati per il pagamento delle somme tramite Poste Italiane | Entro 10 giorni | 21 ottobre |
I Comuni inviano le lettere di assegnazione alle famiglie e pubblicano gli elenchi | Dopo il consolidamento delle liste | Dopo il passaggio precedente |
E l’attesa non è finita, ad esempio, per le istruzioni sul bonus mamme o per il contributo da erogare alle famiglie in difficoltà per le mense scolastiche.
Flat tax e rottamazione nella discussione sulla prossima Manovra
Ma nel frattempo si guarda già alla prossima Manovra e la lista di buoni propositi per il futuro si allunga sempre di più.
In cima alle priorità dell’autunno c’è il taglio IRPEF per il ceto medio, già rimandato lo scorso anno. Ma già prima della pausa estiva si è parlato anche di inserire nella prossima Legge di Bilancio con qualche modifica per restringerne il raggio d’azione la nuova rottamazione proposta dalla Lega.
E in campo in questa settimana è rientrata anche flat tax con la proposta di portare la soglia per l’applicazione del regime forfettario a 100.000 euro.
Ma l’ipotesi non sembra percorribile: oltre ad andare contro la richiesta di abolizione arrivata dal Fondo Monetario Internazionale, è bloccata dalle regole comunitarie che non permettono nuove estensioni.
A settembre ripartono invii e scadenze dei controlli fiscali
Tornando al presente, con l’arrivo di settembre è ripartito anche l’invio di comunicazioni di irregolarità e lettere di compliance ai contribuenti da parte dell’Agenzia delle Entrate, che sono rimaste nel cassetto per tutto il mese di agosto per effetto della tregua estiva.
Riparte a pieno regime anche la giustizia tributaria: tornano, infatti, a decorrere le scadenze previste nell’ambito del contenzioso tributario, come ad esempio i 60 giorni per impugnare gli atti.
E ancora riprende il suo corso anche la clessidra dei termini relativi ai contenziosi rimasti sospesi per tutto il mese di agosto, così come dal 5 settembre è partito di nuovo il conto alla rovescia del tempo a disposizione per pagare le somme richieste dall’Agenzia delle Entrate.
Stessa tabella di marcia è prevista anche per la trasmissione dei documenti e delle informazioni richieste ai contribuenti dall’Agenzia delle Entrate o da altri enti impositori, fatta eccezione di quelli relativi a richieste effettuate nel corso delle attività di accesso, ispezione e verifica, nonché delle procedure di rimborso IVA, non soggetti a interruzione.
La riforma degli ordini professionali muove i primi passi
Anche il Consiglio dei Ministri è tornato a riunirsi in questa settimana e il 4 settembre ha discusso ha approvato nuovi disegni di legge delega per la riforma della disciplina degli ordinamenti professionali, dell’ordinamento forense e delle professioni sanitarie.
Partenza in salita, invece, per la revisione della disciplina della professione di dottore commercialista e di esperto contabile che è stata avviata con un nulla di fatto nella riunione del Governo.
Sono tre, quindi, i provvedimenti approvati che avviano il processo di riforma che porterà a una serie di novità per chi opera nei settori interessati.
MIMIT e Invitalia scivolano sulla privacy del portale dedicato all’imprenditoria femminile
In questa settimana di ripartenza, infine, non sono mancati gli incidenti di percorso: sul portale dedicato all’imprenditoria femminile, curato da Invitalia per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e della Presidenza del Consiglio (Dipartimento per le Pari Opportunità), appariva disponibile una pagina con i nomi, i cognomi e le email di tutte le donne, circa 170, che hanno richiesto di beneficiare di un percorso formativo.
Oltre all’imbarazzo, il paradosso: l’obiettivo dell’offerta formativa consiste nel potenziamento delle “disruptive skills ossia quelle soft skill fondamentali in momenti critici nella vita di un’impresa ovvero collegate all’innovazione, alla sostenibilità, alle nuove tendenze globali e al mondo della tecnologia”.
Dopo le segnalazioni della redazione di Informazione Fiscale, il contenuto è stato rimosso. Ma lo scivolone sulla privacy, commesso da un team istituzionale e autorevole, resta.
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