Gasperini (country manager in Italia di Amazon Web Services): abbiamo già investito 3 miliardi con un nuovo piano da 1,2 miliardi e tremila nuovi posti
«Oltre il 30% delle imprese italiane ha già iniziato a sperimentare applicazioni di intelligenza artificiale, una quota superiore alla media europea del 26%. È il segnale che, pur tra ritardi strutturali, il Paese mostra una vitalità tecnologica inattesa, sottolinea Mariangela Gasparini, country manager di Amazon Web Services Italia (AWS). «Il nostro obiettivo è fornire la capacità computazionale necessaria per affrontare la sfida dell’AI. Non solo per le grandi aziende, ma soprattutto per le Pmi, che grazie al cloud possono accedere alle stesse tecnologie pagando in base al consumo», afferma a Cernobbio, dove partecipa al Forum Teha..
Gli investimenti
AWS ha già investito in Italia oltre 3 miliardi di euro, con un nuovo piano da 1,2 miliardi annunciato lo scorso novembre e più di 3.000 posti di lavoro previsti entro il 2029. «Il cloud ha democratizzato l’accesso alla tecnologia – aggiunge Gasparini –: consente anche a una piccola azienda di competere con i grandi player globali».
L’intelligenza artificiale
La fotografia dell’intelligenza artificiale nel tessuto imprenditoriale resta però a più velocità. «Sette aziende su dieci – spiega – si fermano a usi embrionali, come i chatbot. Una quota più ristretta, circa il 20%, ha iniziato ad automatizzare processi ripetitivi, mentre meno del 10% ha già sviluppato nuovi servizi per i clienti».
Le competenze
Il nodo cruciale resta quello delle competenze: mancano 2,5 milioni di figure professionali adeguatamente formate. «Il problema non è solo tecnologico, riguarda tutti i settori: dalla finanza alla comunicazione. Non possiamo più permetterci lavoratori che siano solo utenti passivi». Per colmare il divario, AWS ha avviato programmi di upskilling e reskilling, come Restart e Women Innovation, che aiutano giovani e donne over 37 a rientrare nel mondo del lavoro.
La concorrenza
La concorrenza con Microsoft e Google? «Il mercato del cloud è così ampio che c’è spazio per tutti. La nostra forza sta nella prossimità: investiamo in persone sul territorio e in oltre 300 partner locali che seguono le aziende italiane passo dopo passo», afferma la top manager.
Il futuro
Il futuro non riguarda solo infrastrutture e data center. «Accompagniamo i clienti a livello strategico, aiutandoli a far capire ai board che l’AI non è speculazione ma leva di crescita. Senza fiducia non c’è adozione e senza adozione non c’è innovazione».
Il profilo
Gasparini, laureata in giurisprudenza e con una lunga carriera nell’IT, rivendica il suo percorso «da umanista prestata alla tecnologia». E conclude con una nota di ottimismo: «La creatività è il vero motore. Nel Paese del Made in Italy, dove il genio creativo è parte dell’identità, l’AI può essere un acceleratore formidabile».
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