Assunzioni imprese in crescita a settembre 2025: numeri previsti



Le imprese italiane si preparano a una stagione di nuove assunzioni: a partire dal mese di settembre 2025 e nell’intero trimestre il numero complessivo dei contratti potrebbe superare 1,4 milioni.


Lo rileva il Bollettino mensile del Sistema Informativo Excelsior, curato da Unioncamere e Ministero del Lavoro, nell’ambito di un programma sostenuto anche dall’Unione Europea.

Le assunzioni nelle imprese previste a partire dal mese di settembre 2025

Crescono soprattutto le opportunità in agricoltura, turismo e manifatturiero, ma quasi la metà dei posti resta difficile da coprire. 

Come anticipato, secondo le ultime previsioni del Sistema Informativo Excelsior, elaborate da Unioncamere e Ministero del Lavoro, già dal mese di agosto sono arrivate oltre 335mila nuove opportunità di lavoro, mentre tra settembre e ottobre il numero complessivo dei contratti in ingresso potrebbe superare quota 1,4 milioni.

Il quadro, nel confronto con agosto 2024, mostra tuttavia un leggero rallentamento: circa 12mila assunzioni in meno, pari a un -3,6%. Se si osserva invece l’intero trimestre, le stime restano sostanzialmente allineate ai livelli dell’anno precedente, a conferma di un mercato che tiene, pur in un contesto caratterizzato da forti squilibri tra domanda e offerta di competenze.

I settori che trainano le assunzioni

Il comparto agricolo e primario apre la lista con oltre 36mila nuovi contratti solo ad agosto, che diventano più di 126mila nel trimestre. Le coltivazioni arboree fanno la parte del leone, con quasi 17mila posti nel mese e 55mila in tre mesi, seguite dalle coltivazioni a campo aperto (10mila nel mese e circa 38mila nel trimestre).

L’industria nel suo complesso programma 76mila ingressi nel mese e oltre 365mila entro ottobre. Al suo interno spicca il manifatturiero, che da solo vale circa 49mila contratti in agosto e 228mila nel trimestre. Tre i poli principali:

  • Alimentare, bevande e tabacco: circa 17mila contratti nel mese e quasi 52mila nel trimestre;

  • Meccatronica: quasi 10mila nel mese e oltre 50mila nel periodo considerato;

  • Metallurgia e prodotti in metallo: circa 8mila ad agosto e 40mila nell’arco dei tre mesi.

Il settore delle costruzioni aggiunge altri 27mila ingressi nel mese, che diventano quasi 137mila nel trimestre, riflettendo la tenuta di un comparto che continua a essere sostenuto dagli investimenti infrastrutturali e da alcuni bonus ancora attivi.

I servizi restano il vero cuore pulsante dell’occupazione italiana: poco meno di 223mila assunzioni programmate nel mese di agosto e oltre 935mila nei tre mesi successivi. In testa il turismo, con oltre 78mila posti solo nel mese e circa 260mila nel trimestre, seguito dal commercio (45mila e più di 190mila) e dai servizi alla persona (37mila e 196mila).

Tipologie contrattuali e composizione della forza lavoro

La forma contrattuale più proposta rimane il tempo determinato, che copre due terzi delle nuove assunzioni (circa 225mila unità, pari al 67% del totale). Seguono i contratti a tempo indeterminato (42mila, 12,7%) e quelli di somministrazione tramite agenzie (30mila, 9,1%).

Per coprire il fabbisogno di manodopera, le imprese guardano anche ai lavoratori stranieri: ad agosto quasi un’assunzione su quattro (22,3%, pari a circa 75mila ingressi) dovrebbe riguardare personale immigrato. I comparti più interessati sono agricoltura (42,6%), servizi di supporto a imprese e famiglie (36,6%), logistica e trasporti (25,6%) e industria alimentare (23,7%).

Un nodo strutturale: la difficoltà nel trovare personale

Il problema non è tanto la scarsità di posti, quanto l’impossibilità di coprirli. Quasi la metà delle posizioni programmate (46%) rischia di rimanere scoperta. Le imprese segnalano come motivazione principale la mancanza di candidati (33% dei casi), seguita da una preparazione considerata insufficiente (11,6%). La carenza si fa sentire soprattutto in alcuni comparti chiave della manifattura e nei mestieri tecnici specializzati, ma anche nei servizi a forte stagionalità come turismo e ristorazione.

Alcuni settori mostrano livelli di criticità particolarmente elevati: nell’industria metallurgica e dei metalli, oltre sei assunzioni su dieci risultano di difficile reperimento; seguono il legno-arredo (55,8%), l’edilizia (55,7%), la meccatronica (55%) e la filiera tessile, abbigliamento e calzature (54,8%). Anche tra le professioni ad alta specializzazione si segnalano difficoltà: per gli ingegneri la quota di posizioni difficili da coprire sale al 57,7%, per i tecnici della salute al 62,9%, per i docenti di scuola primaria e dell’infanzia al 46,6%.

Differenze territoriali: Sud in crescita, rallenta il Nord-Ovest

Infine non tutta l’Italia si muove allo stesso ritmo. Cresce la domanda di lavoro al Sud e nelle Isole (+3mila ingressi ad agosto e +25mila nel trimestre) e nel Nord-Est (+2mila e +6mila), mentre calano le previsioni per Nord-Ovest (-12mila e -28mila) e Centro (-5mila e -3mila).

Questi dati suggeriscono una riorganizzazione lenta ma percepibile delle dinamiche territoriali, con un Mezzogiorno che, seppur con numeri ancora inferiori rispetto al Nord, mostra segnali di vitalità in alcuni comparti, soprattutto nel turismo e nei servizi stagionali.

I dati del Bollettino del Sistema Informativo Excelsior

Qui il documento completo.



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