Vladivostok, 5 settembre 2025 – Nel corso della sessione plenaria dell’Eastern Economic Forum (EEF), tenutosi oggi a Vladivostok, nel lontano oriente russo, il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, ha espresso una posizione netta riguardo alla possibile presenza di truppe occidentali in Ucraina. Le sue dichiarazioni arrivano in un momento di alta tensione nel conflitto tra Russia e Ucraina, che prosegue ormai dal febbraio 2022.
Il presidente russo Putin ha anche affrontato il tema della presenza delle imprese straniere nel mercato russo, in particolare di quelle provenienti da Paesi definiti “ostili“.
Putin: truppe occidentali in Ucraina “obiettivi legittimi”
Durante il forum economico, Putin ha affermato che qualora delle truppe occidentali dovessero dispiegarsi in Ucraina, soprattutto nel corso degli attuali combattimenti, esse sarebbero considerate obiettivi legittimi dalle forze russe. Il presidente ha sottolineato che la presenza di una forza occidentale sul territorio ucraino non contribuirebbe a una pace duratura.
Questa presa di posizione si inserisce nel contesto di una guerra che dura da oltre tre anni, iniziata il 24 febbraio 2022 con l’invasione russa dell’Ucraina. Nonostante le sanzioni internazionali e i tentativi diplomatici, il conflitto continua a rappresentare una delle crisi più gravi in Europa dall’epoca della Seconda Guerra Mondiale, con un impatto significativo anche sul piano umanitario e geopolitico.
La posizione di Putin sulla pace in Ucraina
Durante il suo discorso al forum economico, Putin ha dichiarato: “Se si raggiungessero decisioni che portassero alla pace, a una pace a lungo termine, allora semplicemente non vedo il motivo della loro presenza sul territorio ucraino“. Il presidente russo ha inoltre assicurato che, in caso di accordi, la Russia li rispetterebbe pienamente, sottolineando così la disponibilità a un cessate il fuoco basato su un’intesa condivisa.
Le imprese straniere nel mercato russo: la posizione di Putin
Secondo Putin, molte aziende provenienti da Paesi che presentano difficoltà politiche con la Russia non hanno abbandonato il mercato interno, anzi intendono ampliarne la cooperazione con Mosca. Il presidente ha sottolineato che “le aziende di alcuni Paesi, con i quali politicamente sussistono problemi lavorativi, non sono andate da nessuna parte. E continuano a voler ampliare la cooperazione”. Questo messaggio giunge in un momento di tensione geopolitica, dove le relazioni con Occidente e altri blocchi internazionali sono caratterizzate da sanzioni e restrizioni reciproche.
Putin ha inoltre definito l’Estremo Oriente russo, affacciato sull’oceano Pacifico e confinante con la Cina, come un “nuovo potenziale motore dell’economia russa”. In tale contesto, ha ricordato che la Banca centrale di Mosca sta lottando per contenere l’inflazione, con l’obiettivo di riportarla al 4%, segnalando un’attenzione particolare alla stabilità economica interna.
La visione geopolitica: non solo oriente e occidente
Rispondendo a una domanda durante il forum, Putin ha evocato l’immagine dell’“aquila bicipite russa”, simbolo storico della Russia, spiegando che il suo sguardo non si limita solo a ovest e a est, ma è rivolto anche a sud, indicando una strategia geopolitica multilaterale e vasta.
Parallelamente, il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha ribadito l’intransigenza russa sulla questione della presenza militare della NATO vicino ai confini nazionali. Peskov ha affermato che la Russia non può accettare lo schieramento di truppe NATO in Ucraina e che Mosca farà tutto il necessario per garantire la propria sicurezza, definendo tale situazione una minaccia diretta.
Queste dichiarazioni si inseriscono nel quadro più ampio delle tensioni internazionali attuali e dell’intento della leadership russa di consolidare la propria posizione economica e strategica, soprattutto in un periodo segnato da sanzioni e rivalità geopolitiche.
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