L’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) ha pubblicato la Guida alla lettura delle Linee guida NIS – Specifiche di base per supportare i soggetti essenziali e importanti nel percorso di adeguamento alla Direttiva NIS2.
Non si tratta di un documento burocratico da archiviare, ma di un testo operativo che aiuta aziende ed enti a capire come affrontare gli obblighi previsti dal decreto legislativo 138/2024, che ha recepito in Italia la direttiva europea NIS2.
La guida accompagna passo dopo passo nella lettura delle specifiche tecniche, chiarendo come interpretare misure di sicurezza e tipologie di incidenti da notificare. È uno strumento che porta concretezza e che spinge le organizzazioni a prendere consapevolezza dei tempi e delle responsabilità che le attendono.
Linee guida ACN NIS: perché sono importanti
Il decreto NIS chiede a tutti i soggetti “essenziali” e “importanti” di implementare misure di sicurezza adeguate e proporzionate ai rischi.
La guida di ACN spiega come farlo, partendo dall’approccio basato sul rischio: niente checklist generiche, ma misure calibrate sul contesto di ogni organizzazione.
L’aspetto rilevante è che non si parla solo di soluzioni tecnologiche, ma anche di processi, documentazione e responsabilità. Il board non può più restare spettatore: i piani di trattamento del rischio, di gestione delle crisi e di continuità operativa devono essere approvati dagli organi di amministrazione.
È un chiaro segnale di come la sicurezza diventi governance, non solo tecnologia.
Cosa prevedono le misure di sicurezza
Le misure di sicurezza elencate negli allegati tecnici sono organizzate in funzioni, categorie e requisiti.
Per i soggetti importanti sono previste 37 misure articolate in 87 requisiti, mentre per i soggetti essenziali le misure diventano 43 con ben 116 requisiti. Questa differenza non è casuale: riflette la maggiore esposizione al rischio e il ruolo critico che gli “essenziali” svolgono per la collettività.
Molti requisiti riguardano aspetti organizzativi, politiche, ruoli, piani, procedure, ma non mancano quelli tecnologici, come autenticazione multifattore, cifratura, monitoraggio continuo e gestione sicura della supply chain. Tutto è pensato in ottica risk-based: le misure devono essere applicate con priorità ai sistemi e ai servizi più critici.
Incidenti significativi e obblighi di notifica
La guida chiarisce anche cosa si intenda per “incidenti significativi”. Non parliamo di qualunque malfunzionamento, ma di eventi che impattano seriamente sui dati o sui servizi. Tre le tipologie individuate per i soggetti importanti e quattro per gli essenziali, che hanno un obbligo aggiuntivo legato agli abusi di privilegi interni.
Dal momento in cui un’organizzazione acquisisce evidenza oggettiva di un incidente, scatta il cronometro: 24 ore per inviare la pre-notifica e 72 ore per la notifica completa al CSIRT Italia. È un cambio culturale non banale: serve un monitoraggio costante, un help desk capace di intercettare segnali e processi interni pronti ad attivarsi senza esitazioni.
Le scadenze da segnare in agenda
La Guida è chiara anche sui tempi. Chi è stato incluso nell’elenco dei soggetti NIS deve rispettare precise deadline, che non lasciano spazio a rinvii.
Cosa devono fare aziende e PA
Non basta più avere qualche policy nel cassetto. La conformità NIS richiede un salto di qualità: bisogna documentare, implementare e soprattutto dimostrare l’efficacia delle misure.
Il primo passo è un’analisi dei rischi seria, che permetta di individuare i sistemi e i servizi realmente critici.
Da lì bisogna costruire una roadmap di adeguamento che includa formazione del personale, definizione dei processi di gestione incidenti, revisione della supply chain e predisposizione dei piani obbligatori da sottoporre al board.
Rafforzare governance e resilienza
Le linee guida dell’ACN non sono un semplice adempimento, ma un’occasione concreta per rafforzare governance e resilienza. Le scadenze sono vicine e le sanzioni non trascurabili: muoversi subito non è solo questione di compliance, ma di sostenibilità e di competitività.
Le aziende e le PA che inizieranno ora il percorso di adeguamento avranno un vantaggio reale, non solo sul piano normativo ma anche sul piano della fiducia di clienti, partner e cittadini.
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