Il momento delicato che stanno affrontando le imprese manifatturiere, con gli indici di produzione e ordinativi in sofferenza, impone loro una forte focalizzazione sulle soluzioni digitali, leva imprescindibile per mantenere elevato il loro livello competitivo, sia a livello nazionale che internazionale.
La ricerca di ottimizzazione e flessibilità parte nel rendere le fabbriche maggiormente intelligenti, smart. A concorrere all’evoluzione verso una smart factory entrano in gioco una serie di tecnologie, tra cui l’IoT, la robotica, la stampa 3D e l’augmented & virtual reality. Il tutto nel modo più integrato possibile tra loro.
Chiaramente tutto ciò non è sufficiente. Alla base di tutto è necessario che le aziende manifatturiere siano in grado di gestire al meglio e in modo sicuro tutte le informazioni che permettono loro di gestire in modo ottimizzato la pianificazione della domanda e la pianificazione della produzione stessa.
L’obiettivo principale dell’utilizzo delle tecnologie digitali per le imprese industriali deve quindi puntare a un miglioramento dell’efficienza dei processi produttivi, a una riduzione dei costi di produzione e a un miglioramento della qualità dei prodotti.
L’intelligenza artificiale può rappresentare un elemento di ulteriore competitività delle aziende. Malgrado oggi non siano ancora state colte a pieno le sue potenzialità, l’AI potrebbe ricoprire un ruolo rilevante nell’ottimizzare le previsioni della domanda, nelle fasi di evasione degli ordini e nel prevedere l’andamento dei costi e dei prezzi, oltre che ad essere fondamentale nell’ottimizzazione dei cicli operativi dei magazzini.
Control tower e digital twin rappresentano altri fattori di ottimizzazione dei processi delle aziende manifatturiere. Le control tower permettono infatti, attraverso una migliore visibilità lungo le filiere, di migliorare la pianificazione collaborativa, di meglio pianificare gli approvvigionamenti in base alla domanda e di pianificare in modo ottimizzato sia gli ordini di acquisto che quelli di trasporto.
Le soluzioni di Digital Twin permettono invece alle aziende di simulare scenari “what if” per rispondere ad eventuali imprevisti, di effettuare simulazioni a livello di singoli macchinari ed asset permettendo una migliore manutenzione e, in generale, di modellare e ottimizzare l’intera Supply Chain.
La difficile congiuntura, che nel periodo 2019-2024 ha visto una riduzione di imprese manifatturiere pari a 58.765 unità, si coniuga con un periodo molto lungo in cui la produzione delle imprese indica un andamento negativo.
Le principali sfide che stanno affrontando le aziende del settore manifatturiero vanno ricercate nel contrastare difficoltà di tipo economico come ad esempio l’aumento del costo delle materie prime, nella resilienza richiesta a fronteggiare le problematiche legate al cambiamento climatico che genera impatti non banali sulle supply chain delle aziende e nell’affrontare le criticità di tipo geopolitico che generano instabilità che, spesso, si ripercuotono sulle attività di tipo produttivo o commerciale.
L’introduzione di dazi da parte dell’amministrazione Usa stimola ulteriormente le aziende alla ricerca di efficienza ed efficacia. Elemento che, in alcuni casi, sta portando le imprese a valutare una ricollocazione negli Usa di alcune filiere strategiche o a riconfigurare dei flussi bilaterali e le catene di fornitura globali.
Lo scenario incerto richiede inoltre che le aziende manifatturiere implementino delle solide soluzioni per la gestione del rischio. Cerchino, cioè, di ottimizzare quei processi strategici e fondamentali per garantire la continuità operativa, la conformità normativa e la sostenibilità economica.
Relativamente alla conformità normativa le aziende manifatturiere sono chiamate al recepimento di una serie di direttive. Alcune di tipo orizzontale e richieste a tutte le aziende del comparto, altre specifiche a seconda della tipologia del business.
Tra queste si citano il controllo delle emissioni indirette di gas serra derivanti dalla produzione di energia elettrica, calore, vapore o raffreddamento acquistati da un’azienda per le proprie attività operative ma soprattutto le emissioni indirette che derivano dalle attività di un’azienda, quelle cioè che non sono sotto il suo diretto controllo.
Sono legate all’intera catena del valore, sia a monte (fornitori, produzione) che a valle (uso e smaltimento dei prodotti).
Inoltre, è importante citare le normative legate al recepimento del CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) e del EUDR (European Union Deforestation Regulation) oltre al recepimento della direttiva Nis2 che mira a rafforzare la cybersicurezza delle infrastrutture critiche e dei servizi essenziali.
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