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Il membro italiano del board al Parlamento europeo: norme entro giugno 2026. Poi all’Eurotower serviranno circa tre anni per la realizzazione
Accelerare sull’euro digitale, strumento in grado di rafforzare la resilienza dell’Unione europea. È questo, in estrema sintesi, il messaggio che la Banca centrale europea ha fatto recapitare alle istituzioni Ue, da cui si augura di ricevere la legislazione necessaria per portare a compimento il progetto entro la seconda metà del 2026. Portavoce di Francoforte è stato il membro del board Piero Cipollone che, nel corso di un’audizione alla Commissione per l’Economia del Parlamento europeo, ha sottolineato come in ballo ci siano la competitività e la sicurezza dell’Area.
L’euro digitale può rafforzare la resilienza Ue. E garantirà l’inclusione
“L’euro digitale può avere un impatto significativo. Non solo come innovazione tecnologica, ma come bene pubblico che rafforza la resilienza dell’Europa”, ha affermato il banchiere italiano. Facendo notare che il contante può essere difficile da reperire in caso di emergenza, soprattutto se le reti di distribuzione vengono interrotte. Per questo, ha incalzato, “dobbiamo integrarlo con una versione digitale”. Questa, infatti, “sosterrebbe la continuità operativa delle imprese nei momenti di crisi, fornendo ulteriori binari di pagamento oltre alle soluzioni private già esistenti”. “In altre parole, disponendo di opzioni di pagamento alternative, rafforzeremmo la resilienza garantendo che ci sia sempre capacità di riserva nel sistema”, ha spiegato.
Secondo Cipollone, la resilienza e l’inclusione, caratteristiche fondamentali del contante, rimarranno tali anche nell’era digitale. “La moneta a corso legale deve essere sempre accessibile a tutti nella nostra area monetaria. Mentre ci prepariamo a introdurre una moneta legale digitale, a complemento del contante fisico, è nostra responsabilità condivisa portare queste caratteristiche di fiducia del contante nell’era digitale. Questo manterrà la fiducia nella nostra valuta”, ha assicurato. La Bce, ha aggiunto, sostiene il lavoro in corso della Commissione europea e del Consiglio dell’Ue sulla resilienza e l’inclusione, “ma affinché l’euro digitale possa effettivamente rafforzare la resilienza dei pagamenti nell’Eurozona, deve prima diventare realtà”.
Norme entro giugno 2026, poi due-tre anni per la realizzazione
Di qui la necessità di fare presto, anche alla luce dell’accelerazione voluta dall’amministrazione Usa sulle stablecoin. Per Cipollone, infatti, dotarsi di un mezzo di pagamento “facile e a costi bassi” è ormai un imperativo, anche perché le banche si trovano già a dover fronteggiare la concorrenza di queste criptovalute, soprattutto nelle operazioni transfrontaliere. “Stiamo lavorando partendo dal presupposto che entro il secondo trimestre del 2026 vedremo la legislazione in vigore”, ha affermato, sottolineando come questa sia “la speranza, l’assunzione” della Bce.
La palla è infatti in mano alle istituzioni Ue. Il passo successivo sarà poi quello di “costruire l’infrastruttura” e di “andare a farla funzionare”. Il tutto, secondo l’ex Bankitalia, richiederà complessivamente tra due anni e mezzo e tre anni. “Lo scorso marzo i leader dell’Eurozona hanno esortato a far procedere più speditamente i lavori sull’euro digitale, in particolare per ‘sostenere un sistema europeo di pagamento competitivo e resiliente e contribuire alla sicurezza economica dell’Europa’”, ha ricordato. I progressi nell’iter legislativo, ha quindi concluso, consentiranno all’Eurotower di “avanzare in parallelo e di indicare ai cittadini europei tempi chiari e precisi entro i quali potersi attendere che l’euro digitale diventi realtà, assicurando facile accesso a un mezzo di pagamento resiliente, in grado di tutelare la sicurezza economica dell’Europa”.
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