Basta un click per rovinare una vacanza… o il bilancio di un ristorante. Nel mondo digitale, dove un piatto di pasta viene giudicato più velocemente di quanto si raffreddi, le recensioni online sono diventate l’ago della bilancia del turismo. Ma quando dietro a quel giudizio si nasconde qualcuno che non ha mai varcato la porta di un hotel o assaggiato una pizza, il divertimento finisce e iniziano i conti in rosso.
Un problema che pesa sul PIL del settore
Il turismo europeo vale circa il 10% del PIL complessivo dell’Unione, secondo i dati Eurostat 2024. In Italia, secondo l’Istat, la filiera turistica e ricettiva incide per il 6% sul prodotto interno lordo. All’interno di questo comparto, le recensioni online sono diventate un fattore determinante: il Centro studi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy stima che influenzino l’82% delle prenotazioni negli alloggi e il 70% delle scelte nei ristoranti. Una distorsione in questo ambito, come accade con le recensioni false, si traduce immediatamente in perdite di ricavi e minori investimenti.
Il costo delle recensioni fasulle
Secondo un’analisi condotta dall’European Consumer Organisation (BEUC, 2023), circa il 30% delle recensioni online nel settore turistico presenta elementi di inattendibilità o proviene da utenti che non hanno mai soggiornato nella struttura recensita.
Tradotto in termini economici, questo significa centinaia di milioni di euro di danni potenziali per gli esercenti europei: un ristorante che riceve anche solo 10 recensioni negative non autentiche può perdere fino al 20% delle prenotazioni mensili per Federalberghi.
Il caso Italia
In Italia, TheFork ha registrato nel 2025 925 mila recensioni lasciate dagli utenti, con una crescita del 32% rispetto al 2024. Una dinamica positiva che tuttavia amplifica anche l’impatto delle recensioni manipolate. L’associazione di categoria FIPE-Confcommercio stima che ogni recensione falsa negativa comporti una perdita media di 1.200 euro annui per singolo ristorante, tra mancate prenotazioni e sconti forzati per riconquistare la clientela.
Effetti a catena sugli investimenti
Il danno non si limita al singolo esercente. Secondo uno studio pubblicato dall’OCSE (2024), la riduzione di margini di profitto causata dalle recensioni fasulle incide anche sulla capacità di investimento delle piccole imprese turistiche, rallentando i processi di digitalizzazione e sostenibilità. Strutture con rating penalizzati ingiustamente riducono le spese in marketing del 15% e quelle in innovazione del 12%, generando un impatto macroeconomico sul settore stimato in oltre 2 miliardi di euro annui in Europa.
Il nuovo Codice di condotta UE
Per contrastare questo fenomeno, la Commissione europea ha varato il nuovo Codice di condotta sulle recensioni online, co-creato con piattaforme e operatori del settore. «Le recensioni online affidabili sono fondamentali per la fiducia nel turismo» ha dichiarato Apostolos Tzitzikostas, commissario UE per i Trasporti sostenibili e il turismo. L’obiettivo è distinguere chiaramente tra ospiti reali e falsi utenti, garantendo maggiore trasparenza e tutelando la competitività.
Verso un turismo più resiliente
Se correttamente implementato, il Codice potrebbe ridurre sensibilmente il peso delle recensioni fasulle. Secondo le proiezioni del World Travel & Tourism Council (WTTC, 2025), l’adozione diffusa di strumenti di autenticazione delle recensioni potrebbe restituire al settore europeo fino a 4,5 miliardi di euro di ricavi annui entro il 2030. Un risultato che rappresenterebbe non solo un beneficio economico per gli esercenti, ma anche un rafforzamento della fiducia dei consumatori e della resilienza dell’intera industria turistica.
FOTO: Shutterstock
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