Il Nasdaq ha proposto una nuova serie di adeguamenti ai suoi standard di quotazione iniziale e continuativa, rafforzando il suo impegno di lunga data nella formazione di capitale, garantendo al contempo la tutela degli investitori e l’integrità del mercato.
Questi aggiornamenti proposti – si legge in una nota – introducono requisiti più stringenti per il flottante minimo delle società e per il capitale raccolto durante le offerte pubbliche iniziali, oltre a procedure più severe di sospensione e delisting per le società che non soddisfano gli standard di quotazione continuativa del Nasdaq.
La stretta del Nasdaq contro le aziende cinesi
Le restrizioni proposte dall’indice arrivano a seguito di diversi casi cosiddetti “dump and pump“, ovvero si alza artificialmente il prezzo di un’azione a bassa capitalizzazione con l’obiettivo finale di vendere titoli azionari acquistati a buon mercato ad un prezzo superiore. Questa frode, confermata anche da un’indagine dell’Fbi, ha implicato diverse aziende, operanti in Cina, a bassa capitalizzazione. Per questo motivo, l’indice, d’ora in poi, chiederà come che l’Ipo sia almeno di 25 milioni di dollari, qualora la quotazione venisse richiesta da una società che opera principalmente in Cina.
Secondo il Nasdaq, lo scorso anno un numero record di aziende cinesi ha presentato domanda di quotazione negli Stati Uniti. In passato, il Public Company Accounting Oversight Board, l’organismo di controllo statunitense in materia di revisione contabile, ha incontrato difficoltà nell’ispezionare alcune società di revisione contabile cinesi che effettuano la revisione contabile delle società quotate al Nasdaq.
Maxi-perdite per gli investitori
Sette titoli azionari cinesi a microcapitalizzazione quotati al Nasdaq hanno perso oltre l’80% in poche sedute di borsa a luglio, perdendo un valore di mercato complessivo di 3,7 miliardi di dollari. I titoli erano stati promossi agli investitori su gruppi WhatsApp e siti di social media.
Il caso Ostin Technology
L’Ostin Technlogy Group rappresenta forse il caso più eclatante di questo fenomeno. L’azienda produce schermi per pc, ma non è finita agli onori delle cronache per la qualità dei suoi prodotti: la società è stata infatti protagonista di una truffa che ha coinvolto almeno 200 risparmiatori di tutto il mondo (tra cui alcuni italiani) che hanno perso, complessivamente, 13 milioni di dollari.
Il titolo Ost – riporta Repubblica – è stato gonfiato per settimane da acquisti massicci per essere più appetibile ai risparmiatori che nel frattempo venivano attirati con le inserzioni sulle piattaforme Meta e persuasi a investire massicciamente. Tuttavia, in un batter d’occhio, il 26 giugno il titolo è colato a picco, facendo perdere praticamente tutto il capitale investito. Sulla vicenda sono state aperte indagini dall’Fbi e la Sec, l’agenzia governativa statunitense che regola i mercati finanziari.
Le parole di Zecca, vicepresidente esecutivo del Nasdaq
“La tutela degli investitori e l’integrità del mercato sono al centro della missione del Nasdaq”, ha affermato John Zecca, Vicepresidente Esecutivo e Responsabile Legale, Rischi e Regolamentari a livello globale. “Questi miglioramenti riflettono il nostro costante impegno a far evolvere i nostri standard al passo con le realtà del mercato e a dare il buon esempio nella promozione di mercati equi e ordinati”.
“Innalzando i nostri standard per il flottante minimo e l’aumento dell’offerta pubblica di alcune nuove quotazioni – prosegue Zecca – offriamo un profilo di liquidità più sano per gli investitori pubblici, pur continuando a rendere le società emergenti accessibili agli investitori attraverso la nostra borsa. Questi nuovi standard di quotazione rappresentano un passo avanti in un necessario sforzo a livello di settore, insieme alle autorità di regolamentazione, alle borse statunitensi e agli operatori di mercato, per esaminare attentamente i comportamenti di negoziazione dei titoli delle piccole società, con l’obiettivo di salvaguardare l’integrità del mercato e migliorare la tutela degli investitori”.
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