Dal 2026 entrano in vigore nuove misure per i lavoratori con invalidità civile al 74%: più permessi retribuiti, tutele sul lavoro e procedure semplificate. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Nel 2026 non sono previste riforme strutturali sull’invalidità civile, poiché la riforma complessiva è stata rinviata al 2027. Tuttavia, le leggi approvate nel 2025 inizieranno a produrre effetti concreti, soprattutto per chi ha una percentuale di invalidità pari o superiore al 74%. Le nuove regole riguardano in particolare il mondo del lavoro, con più garanzie per i dipendenti e nuove tutele per gli autonomi. Rimangono inoltre in vigore pensioni, indennità e agevolazioni fiscali già previste, aggiornate annualmente in base all’inflazione.
Più permessi e congedi per i lavoratori
Dal 2026 i lavoratori dipendenti con invalidità civile pari o superiore al 74% avranno diritto a 10 ore di permesso retribuito l’anno per visite mediche e cure, con copertura contributiva garantita. Questa novità si affianca alla possibilità di usufruire di congedi non retribuiti fino a 24 mesi, mantenendo il posto di lavoro.
Per i lavoratori autonomi è prevista la possibilità di sospendere l’attività fino a 300 giorni l’anno senza perdere i propri diritti previdenziali. Un passo importante che mira a conciliare la vita lavorativa con la gestione di patologie croniche o invalidanti.
Pensioni e agevolazioni fiscali confermate
Chi ha un’invalidità civile al 74% continua ad avere diritto alla pensione di invalidità civile, erogata dall’INPS a condizione di rispettare i limiti reddituali stabiliti ogni anno. L’importo viene aggiornato con l’adeguamento al costo della vita.
Restano valide le principali agevolazioni fiscali, tra cui:
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esenzione dal ticket sanitario,
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esenzione dall’imposta di bollo per documenti ufficiali,
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detrazioni per spese mediche, assistenza e acquisto di dispositivi sanitari.
Dal 2025 è stata introdotta una procedura semplificata per richiedere queste agevolazioni, che continuerà anche nel 2026, riducendo tempi e burocrazia.
Servizi sociali e inclusione
Oltre agli aspetti economici, gli invalidi civili possono accedere a una rete di servizi sociali e assistenziali, che variano a seconda della regione ma comprendono assistenza domiciliare, riabilitazione, supporto psicologico e fisioterapia.
Anche l’inclusione lavorativa resta al centro delle politiche pubbliche: incentivi per le aziende che assumono persone con disabilità, corsi di formazione gratuiti e tirocini retribuiti sono misure pensate per favorire la partecipazione attiva alla vita lavorativa.
Riforma rinviata al 2027, ma con più semplificazioni
La riforma generale della disabilità, che avrebbe dovuto ridefinire l’intero sistema, è stata rinviata al 2027. Nel frattempo, l’INPS ha assunto un ruolo più centrale nelle procedure di certificazione, integrando i processi di invalidità civile con quelli della Legge 104/1992. Questo significa maggiore semplificazione e un unico punto di riferimento per i cittadini.
Perché è importante restare aggiornati
Le persone con invalidità civile al 74% devono rimanere costantemente informate, non solo sulle novità legislative, ma anche sulle opportunità offerte a livello locale. Associazioni di categoria, patronati e reti di supporto rappresentano canali fondamentali per ottenere aggiornamenti, presentare domande e accedere ai benefici.
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