Il futuro è un fascicolo sanitario innovativo, su base europea: dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale di fine giugno, sono stati definiti i contenuti del profilo sanitario sintetico, redatto da medici di base e pediatri. Raccoglie le informazioni essenziali sul paziente per garantirne la presa in carico e la continuità assistenziale. Tra i dati obbligatori figurano anagrafica, riferimenti del medico curante, patologie croniche e rilevanti, trapianti, disabilità motorie, allergie, terapie farmacologiche croniche e anamnesi familiare.
In Regione, i dati relativi alla digitalizzazione sanitaria sono lusinghieri: nel periodo 2019-2025 sono stati attivati tutti i fascicoli elettronici in rapporto alla popolazione, e il 53% è stato consultato, con la produzione di 287 milioni di documenti digitali. Nel sistema regionale si contano 49 milioni di referti di laboratorio e 191 milioni di ricette dematerializzate. Numeri che fanno del Friuli Venezia Giulia una delle regioni più innovative e al passo con i tempi: i medici specialisti abilitati alla consultazione sono il 96% contro il 72% su scala nazionale, mentre il consenso alla consultazione dei dati è all’86%, rispetto al 40% della media italiana. Questo rende la regione, assieme a Veneto e Valle d’Aosta, l’unica a raggiungere gli obiettivi del secondo quadrimestre 2025. Ma si può migliorare, anche sperimentando ulteriormente la telemedicina.
Intanto proseguono i collaudi nel nuovo ospedale di Pordenone: i primi pazienti in reparto potrebbero arrivare a cavallo tra ottobre e novembre. Ma l’assessore alla Salute Riccardi non si sbilancia.
Nel servizio le voci di Massimiliano Fedriga, presidente Regione Friuli Venezia Giulia, e Riccardo Riccardi, assessore alla Salute FVG.
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