Fondo anti-spaccate, la titolare del locale storico Roberta Trentini: «Vincoli assurdi, da me tre furti e ora un’altra ondata»


di
Matteo Sannicolò

Trento, la proprietaria del Bar Groff critica il bando per accedere ai contributi: «Ritengo di non dover sottostare a nessun vincolo dato che chi doveva proteggerci non è stato in grado di farlo»

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«I fondi anti-spaccate del Comune? Mi fa ridere che le istituzioni, come sempre, arrivino mesi dopo, quando ormai sta arrivando la seconda tornata di furti». Non è soddisfatta Roberta Trentini, titolare del Bar Groff a Trento sud, per quanto riguarda la manovra promossa dall’assessore comunale Alberto Pedrotti. Dal prossimo 15 ottobre, infatti, le imprese e i negozi che nel corso del 2025 sono stati danneggiati da furti e vandalismi potranno fare domanda per ricevere un contributo a fondo perduto per un massimo di 5mila euro. Insomma, un primo sostegno da parte del Comune di Trento agli esercizi costretti a sostenere diverse spese per il ripristino dei danni in seguito a spaccate e furti.

Le spaccate al Bar Groff

Uno di questi è proprio il Bar Groff di Roberta Trentini. Che probabilmente rappresenta l’emblema della città, considerando che la scorsa primavera aveva subito addirittura tre spaccate in poco meno di un mese. Due di queste a distanza di ventiquattro ore l’una dall’altra. La prima volta i malviventi avevano sottratto sigarette per un totale di 2mila euro, causando inoltre importanti danni alle vetrate, distrutte durante la notte per entrare nel locale. La seconda volta, invece, i ladri avevano rubato solo un registratore di cassa, fortunatamente vuoto, per poi darsi alla fuga prima dell’arrivo delle forze dell’ordine.




















































La questione del bando

Episodi che Trentini ancora fatica a dimenticare. E, in questo senso, i contributi messi a disposizione dal Comune non sembrano convincere la titolare del Bar Groff. «Come sempre le istituzioni arrivano mesi dopo — sottolinea —. Proprio ora che sta arrivando la seconda tornata di furti». Nel mirino di Trentini soprattutto le modalità con le quali sarà istituito il bando, che prevede un limite di due domande per ciascun locale. In altre parole, il fondo sarà in grado di coprire, ai negozi che faranno richiesta, solamente un massimo di due distinti episodi di danno subiti nel corso del 2025. «Io di spaccate ne ho avute tre — rimarca Trentini — e ritengo di non dover sottostare a nessun vincolo, dato che chi doveva proteggerci non è stato in grado di farlo». Il riferimento, in questo caso, è per entrambe le amministrazioni, sia quella comunale sia quella provinciale: «Noi dobbiamo avere vincoli per avere ciò che è dovuto, mentre questa Provincia non è stata in grado di prevenire i furti».

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Il titolare del ristorante Ca dei Gobj

Si dice positivo invece Federico Rigotti, titolare del ristorante Ca dei Gobj, situato in pieno centro storico a Trento. Il locale in questione non ha mai subìto alcun tentativo di furto, ma lo scorso febbraio Rigotti è stato vittima di un’aggressione da parte di due malviventi che, per rubargli il cellulare, gli hanno spruzzato addosso lo spray al peperoncino. In questo senso, il titolare della Ca dei Gobj accoglie con ottimismo il contributo messo a disposizione da parte dell’amministrazione comunale: «Ci fa piacere che il Comune di Trento per la prima volta abbia capito che ci sono delle situazioni a cui bisogna porre rimedio, perché la città a livello di sicurezza ha bisogno di una mano da parte di tutti gli attori». Si tratta a tutti gli effetti di un «primo passo», quindi, in risposta alle critiche avanzate da Roberta Trentini, il titolare della Ca dei Gobj ritiene che «per il momento il Comune ha istituito questa misura, poi andando avanti valuterà se è il caso di modificare i vincoli del bando». «In questo momento — prosegue Rigotti — l’idea era di dare un segnale: è come se fosse la data “zero”, bisogna un attimo capire le dinamiche che verranno a crearsi».

L’appello

Inoltre, il ristoratore lancia un appello a tutti i suoi colleghi: «Anche noi dobbiamo un po’ cambiare: la società non è più la stessa, per cui non possiamo sempre tenere il fondo cassa all’interno dell’attività. Dobbiamo prevenire questo tipo di situazioni». Prevenire soprattutto dotandosi di telecamere di videosorveglianza, fondamentali sia per identificare eventuali individui, sia per fare da deterrente agli stessi. Da questo punto di vista, il fondo anti-spaccate promosso dal Comune va inevitabilmente a legarsi con il terzo bando «Qualità» della Provincia di Trento, finalizzato per incentivare le imprese e i negozi a fare uso di misure preventive proprio come le videocamere di videosorveglianza. «Stiamo aspettando che la Provincia dia delle delucidazioni in merito al contributo, che ovviamente è molto più imponente, per l’installazione di sistemi di allarme . Una volta avute quelle, avremo finalmente un quadro completo». Da questo punto di vista, Rigotti apprezza il fatto che gli aiuti promossi dal Comune non vadano in conflitto con il bando provinciale che sta per uscire. «Ci fa piacere — conclude il titolare della Ca dei Gobj — che un contributo non escluda l’altro».

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