BOLZANO. L’hub dell’innovazione dell’Alto Adige si arricchisce di nuove realtà interessanti all’insegna dell’innovazione, della ricerca, dello sviluppo e della sostenibilità. Siamo al Noi Tech Park di Bolzano, che vede aumentare di anno in anno la presenza di nuove imprese: sono infatti otto le start-up ad alto potenziale innovativo che sono state recentemente ammesse allo Start-up Incubator.
C’è chi trasforma i sottoprodotti della lavorazione alimentare in dolcificante, chi aumenta la sicurezza negli spazi pubblici, chi punta ad automatizzare i processi nell’agricoltura, e chi migliora i materiali con la nanotecnologia. Insomma visioni diverse e idee diverse per realtà imprenditoriali che hanno scelto il Noi per insediarsi e per crescere.
“La richiesta è elevata: nelle ultime due selezioni quasi 50 start-up hanno presentato domanda per essere ammesse al nostro incubatore. Ne abbiamo accettate diciannove: undici lo scorso autunno e otto poche settimane fa – dichiara Helga Thaler Ausserhofer, presidente del NOI e membro della commissione di ammissione – Siamo molto felici che il Noi si stia affermando come polo attrattivo anche per le start- up che non hanno sede in Alto Adige e che qui trovano l’ambiente ideale per far crescere i propri progetti imprenditoriali”.
È d’esempio la start-up biotech Looops, il cui team arriva da diverse città italiane e nordeuropee. Due membri del team si sono trasferiti appositamente a Bolzano per seguire lo sviluppo della start-up al Noi. Utilizzando il riso spezzato, un sottoprodotto finora poco sfruttato dall’industria alimentare, tramite un processo di fermentazione, la start-up produce il dolcificante naturale Biteloop, con proprietà funzionali e micronutrienti salutari. “Il Noi Techpark è il luogo ideale per far crescere la nostra idea, grazie alle competenze di ricerca riconosciute a livello internazionale nel campo della fermentazione – commenta Ylenia Ciuffera, Chief Marketing Officer di Looops– Siamo entusiaste anche delle opportunità che il Noi mette a disposizione in termini di networking, partecipazione a eventi di settore e contatto con mentori e stakeholder rilevanti”.
Anche la milanese BioTitan Nanotechnology ha scelto l’Alto Adige come sede della sua azienda. L’impresa, fondata nel 2021 da padre e figlia, sviluppa nanorivestimenti a base acquosa per vetro, marmo, ceramica e metallo che rendono le superfici antibatteriche, antivirali, antiscivolo, resistenti alla corrosione e autopulenti. Tra le start up, anche Kaigos, che sta sviluppando una piattaforma robotica modulare che consente alle pmi di automatizzare i processi di produzione, come la saldatura e la pallettizzazione, in modo flessibile e con il supporto dell’Ia. Vi è poi Beyond Security che punta sull’Ia basata sull’edge computing per aumentare la sicurezza negli spazi pubblici, nei musei e nei parchi.
Con l’ingresso di queste nuove realtà il distretto dell’innovazione altoatesino conta ora 132 tra aziende consolidate e start-up.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link