Toyota Material Handling “chiarisca la strategia industriale del gruppo e quali modelli saranno assegnati agli stabilimenti in Emilia-Romagna”. Da fine agosto è “diminuita del venti per cento la produzione dei carrelli elevatori nelle fabbriche di Bologna, Casalecchio e Ferrara, con una riduzione occupazionale di 140 operai su duemila e il ricorso alla cassa integrazione a San Giovanni di Ostellato”, spiegano Fiom, Uilm e Usb che hanno proclamato due ore di sciopero durante il vertice del Comitato Aziendale Europeo in corso a Bologna.
Toyota promette investimenti per 150 milioni di euro, coperti in parte da un accordo di sviluppo col ministero delle Imprese e del Made in Italy, e la ripresa entro il prossimo anno. Un tempo giudicato troppo lungo dai sindacati metalmeccanici, preoccupati dall’assenza di risposte efficaci alla concorrenza dei costruttori cinesi.
“Siamo dentro una guerra commerciale tra Cina ed Europa che Toyota deve contrastare con l’innovazione tecnologica, sulla quale è in colpevole ritardo”.
Nel servizio di Giorgio Maria Leone, montato da Matteo Corti, le interviste a Domenico Conte, componente dell’esecutivo Usb Lavoro privato Bologna, Stefano Lombardi, segretario generale Uilm-Uil Bologna e Mario Garagnani, Fiom-Cgil Bologna
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