Impianto domotica, come funzionano le detrazioni — idealista/news


Per l’acquisto, l’installazione e la messa in opera di un impianto di domotica è possibile beneficiare di una detrazione fiscale pari al 65 per cento della spesa sostenuta, a patto che l’immobile sia detenuto o posseduto in base a un titolo idoneo. A ricordarlo è il Fisco rispondendo alla domanda presentata da una contribuente Ma vediamo nel dettaglio come funziona l’agevolazione. 

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Secondo quanto spiegato dall’Agenzia delle Entrate, per le spese sostenute dal 1° gennaio 2016 per l’acquisto, l’installazione e la messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti di riscaldamento o produzione di acqua calda o di climatizzazione delle unità abitative (cosiddetta Building automation), volti ad aumentare la consapevolezza dei consumi energetici da parte degli utenti e a garantire un funzionamento efficiente degli impianti, spetta una detrazione pari al 65 per cento delle spese stesse. 

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La detrazione pari al 65 per cento spetta per l’acquisto e l’installazione di dispositivi multimediali dotati di specifiche caratteristiche. In particolare, gli impianti devono: 

  • indicare, attraverso canali multimediali, i consumi energetici mediante la fornitura periodica dei dati;
  • mostrare le condizioni di funzionamento correnti e la temperatura di regolazione degli impianti;
  • consentire l’accensione, lo spegnimento e la programmazione settimanale degli impianti da remoto. 

È quindi possibile beneficiare dell’agevolazione fiscale per “la fornitura e posa in opera di tutte le apparecchiature elettriche, elettroniche e meccaniche, nonché delle opere elettriche e murarie necessarie per l’installazione e la messa in funzione a regola d’arte, all’interno degli edifici, di sistemi di Building automation degli impianti termici degli edifici. Sono altresì agevolabili le spese sostenute per le prestazioni professionali (produzione della documentazione tecnica necessaria, direzione dei lavori, ecc.)”. Non sono invece agevolabili le spese per “l’acquisto di dispositivi che permettono di interagire da remoto con le predette apparecchiature, quali telefoni cellulari, tablet e personal computer o dispositivi similari comunque denominati”. 

Quali sono i limiti di detrazione 

Sempre secondo quanto indicato dall’Agenzia delle Entrate, “la detrazione spetta nella misura del 65 per cento della spesa sostenuta. Per gli interventi con data di inizio di lavori antecedente al 6 ottobre 2020 non sussiste un limite massimo di detrazione ammissibile. Tali spese vanno indicate con il codice 7. Per gli interventi con data di inizio di lavori a partire dal 6 ottobre 2020, il limite massimo di detrazione ammissibile è pari a euro 15.000 per unità immobiliare. Tali spese vanno indicate con il codice 16”. 

La guida dell’Agenzia delle Entrate ha poi sottolineato che “l’installazione dei dispositivi multimediali, se effettuata in concomitanza con un altro intervento di riqualificazione energetica agevolabile (ad esempio, contestualmente alla sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione o con pompe di calore ad alta efficienza ovvero all’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda), è da ritenersi connessa a tale intervento e la relativa spesa concorre al limite massimo di detrazione per esso spettante”. E che “per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016, la detrazione compete anche nell’ipotesi in cui l’acquisto, l’installazione e la messa in opera dei dispositivi multimediali siano effettuati successivamente o anche in assenza di interventi di riqualificazione energetica”.

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