“Oggi Genova mi ha detto sì in modo unitario alla possibilità di un forno elettrico all’acciaeria ex Ilva di Cornigliano” – così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al termine di una serie di incontri avuti questa mattina alla Prefettura di Genova, non solo con gli enti locali, ma anche con sindacati, imprese e comitati
Il ministro ha dichiarato inoltre che “in un confronto trasparente e responsabile con la città, con la Regione, con le rappresentanze sindacali e di impresa, con le associazioni dei cittadini, abbiamo registrato un ampio consenso affinché ci sia un rilancio della siderurgia nel polo di Cornigliano e negli stabilimenti collegati di Novi Ligure e Racconigi, attraverso l’utilizzo di un forno elettrico, come previsto nel nostro piano di piena decarbonizzazione”
“Questo piano prevede – ha proseguito Urso – che, ove ci fosse l’interesse del player industriale, di realizzare anche un forno elettrico nella città di Genova, per l’area nord. E’ una opportunità che può essere data agli investitori, a fronte del fatto che a Taranto sono previsti al massimo tre forni elettrici, per una capacità complessiva che non può superare i sei milioni di tonnellate all’anno.
Al momento è difficile fissare le tempistiche per l’installazione dell’impianto, il ministro aggiunge infatti che “dipende molto dalle scelte del Comune di Taranto. Se tutto andrà come speriamo si potranno assegnare gli impianti dell’ex Ilva ai nuovi investitori privati nella prima parte del prossimo anno”.
“Le manifestazioni di interesse devono essere espresse entro il 15 settembre – ha spiegato il ministro -. Con le manifestazioni di interesse avremo le prospettive industriali dei singoli piani. I commissari cominiceranno il lavoro di negoziato coi vari attori. Prevedo che questa seconda fase si possa concludere entro fine novembre”
“Poi inizierà una terza fase, che è quella delle procedure per l’antitruist europeo e per l’esercizio del golden power nazionale – ha concluso Urso -. Queste procedure impiegheranno almeno tre mesi. A quel punto potremo passare alla fase degli accordi di programma con l’investitore (o gli investitori), gli enti locali e le organizzazioni sindacali”
Soddisfatto il presidente della Regione, Marco Bucci, presente all’incontro: “C’è un sostanziale consenso da parte di Comune di Genova e Regione Liguria per andare avanti con l’impianto del forno elettrico a Cornigliano per arrivare alla produzione di latta e zincato”
L’investimento, spiega Bucci: “Sarebbe di circa un miliardo e trecento milioni, con centinaia di posti di lavoro Inoltre si libererebbero 300 mila metri quadrati di aree, utilizzabili per altre attività industriali. Il consenso mi fa molto piacere, perché vuol dire che Genova punta a essere uno dei player principali per l’industrializzazione e per l’acciaio”.
La sindaca di Genova Silvia Salis, presente in Prefettura: “C’è una grande crisi dell’acciaio in Europa, è un errore perdere la filiera in Italia, non solo per la ricaduta occupazionale, ma un Paese che perde industria perde anche potere e posizione internazionale abbiamo approfondito il tema della ricaduta ambientale, ci sono 34 forni elettrici in 26 città d’Italia, alcuni anche vicini a luoghi densamente popolati. È una riflessione che abbiamo fatto e che ci ha portati a rendere disponibile il sito per eventuali approfondimenti. La paura più grande è che la gara vada deserta, che non ci sia interesse per Genova. In un momento così complesso su scala internazionale, perdere la filiera dell’acciaio esporrebbe l’Italia a grossi rischi. Penso che sia una soluzione da vedere in scala locale ma anche su scala nazionale”.
La sindaca ha ascoltato le ragioni dei comitati contrari al forno elettrico, e risponde a loro “Come istituzione, devo raccogliere il loro dissenso e capisco la loro rabbia, ma sono passati decenni, la tecnologia è cambiata, abbiamo rassicurazioni sulla ricaduta ambientale con basi scientifiche molto solide. Come istituzione mi devo occupare delle ricadute ambientali ma anche di quelle occupazionali. Ho espresso al ministro la questione delle compensazioni per trovare nei fondi governativi quelle possibilità di dare spazi per la cittadinanza, per lo sport, per i bambini – ha concluso Salis – una serie di risarcimenti per un quartiere che ha pagato moltissimo per lo sviluppo della città e del Paese”.
Per restare sempre aggiornati sulle principali notizie sulla Liguria seguiteci sul canale Telenord, su Whatsapp, su Instagram, su Youtube e su Facebook.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link