Le perdite rischiano di costare 400 milioni, La vicepresidente del Lazio, Roberta Angelilli: ««Un po’ di preoccupazione c’è, ma c’è anche la determinazione di imprese, associazioni e istituzioni»
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A Washington si combatte a colpi di carte bollate sui dazi calibrati al 15% da Trump con Bruxelles, e nel Lazio di lavora sugli strumenti per reggerne l’urto qualora diventassero davvero realtà. «Un po’ di preoccupazione c’è, è chiaro. Ma c’è anche la determinazione di imprese, associazioni e istituzioni che, facendo squadra, possono superare la sfida. Come? Con la qualità», dice la vicepresidente del Lazio, Roberta Angelilli, commentando la prima riunione della cabina di regia sull’internazionalizzazione istituita in Regione, un tavolo tecnico che ha, sì, la funzione di osservatorio sulle dinamiche del mercato internazionale, ma anche di «sportello» per le imprese che vogliono aprire nuove rotte commerciali o, magari, rafforzare la propria competitività partecipando a bandi europei. Non solo dazi, insomma.
Perdite stimate per quasi 400 milioni, 180 solo a Roma
Anche se quelli, in caso di conferma, andrebbero ad incidere in maniera determinante sul rapporto con gli Usa, partner economico strategico per la regione che lì esporta massicciamente «food», farmaci e prodotti dell’industria aerospaziale. Secondo dati della Camera di Commercio di Roma, infatti, i dazi potrebbero portare perdite fino quasi a 400 milioni per l’economia del Lazio: il settore più penalizzato quello dei medicinali (meno 216 milioni nel caso peggiore), seguito da aerospazio e difesa (meno 28 milioni), chimico ( meno 14 milioni) e l’agroalimentare (meno 14 milioni). Solo la provincia di Roma, la più colpita di tutte dagli eventuali dazi americani, avrebbe un danno compreso tra i 120 e i 181 milioni (250 secondo Confartigianato). Numeri che danno i brividi, ma che al momento sono solo teoria, mentre la pratica potrebbe raccontare uno scenario del tutto diverso, con i prodotti d’eccellenza del Lazio in grado di reggere l’urto di nuove tariffe sia nel rapporto diretto con gli Usa sia grazie alla compensazione determinata dalla ricerca di nuovi partner commerciali, soprattutto in Oriente.
Tavolo «occasione di ascolto e suggerimento»
«Nel Lazio abbiamo prodotti molto competitivi, per cui l’impatto di eventuali dazi è ancora tutto da valutare — spiega Angelilli che è pure assessore a sviluppo economico, commercio, artigianato, industria e internazionalizzazione —. La nostra economia può mettere in campo alta qualità, eccellenze, come pure alta tecnologia e innovazione: il Lazio è pronto ad affrontare questa prova, lo dicono i risultati importanti conseguiti tra l’anno scorso e quest’anno». E il tavolo, che sarà ratificato dal governatore Francesco Rocca entro settembre, ha lo scopo di riunire tutti gli attori dell’economia regionale non solo per costruire gli anticorpi necessari a fronteggiare i dazi, ma anche per cogliere nuove opportunità generate da un mercato globale in continuo cambiamento. «Farà monitoraggio e controllo, ma sarà anche occasione di ascolto e di suggerimento per gli investimenti delle imprese, anche piccole e artigiane».
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Cisl: «Soddisfatti, ma anche preoccupati per le tempistiche»
«Sul piano generale delle proposte esprimiamo la nostra soddisfazione, ma siamo fortemente preoccupati per le tempistiche che riteniamo non essere in linea con le sfide che il mondo politico ed economico stanno rappresentando», commenta il segretario generale Cisl-Lazio, Enrico Coppotelli.
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