Record di iscrizioni, fondi in crescita e corsi all’avanguardia: le università siciliane corrono al passo delle nuove sfide, scalando i ranking internazionali QS.
Dall’intelligenza artificiale alla robotica, dalla biodiversità alle food sciences, l’Ateneo di Palermo si reinventa da quest’anno anche con medicina veterinaria (200 iscritti al semestre filtro per 50 posti): un’offerta formativa di oltre 160 corsi, 20 in lingua inglese che attraggono studenti da 90 paesi.
Radici nel territorio e forte attenzione al mercato del lavoro e alle nuove tecnologie, l’università di Catania sale a quota 114 percorsi formativi investendo, tra le novità, su sostenibilità ed export, viticoltura enologia ed enomarketing, mentre continua il boom a ingegneria elettronica. Corsi trasversali con un’offerta in inglese sempre più competitiva anche per l’università di Messina che punta sul modello campus.
A sostenere questa rivoluzione universitaria arrivano dal ministero finanziamenti per 556 milioni di euro, con un incremento quest’anno del 2,1%. Palermo guida con quasi 225 milioni, seguita da Catania e Messina.
Le interviste a:
Fabio Mazzola – Prorettore alla Didattica e alla Internazionalizzazione Università di Palermo
Francesco Priolo – rettore Università di Catania
Giovanna Spatari – rettore Università di Messina
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