La politica sarda riparte dai conti e dalle casse della Regione. Domani in Consiglio regionale riprendono i lavori delle commissioni, impegnate per i pareri sul Documento di Economia e Finanza Regionale per il triennio, testo approvato e presentato dalla giunta a inizio agosto. Ma l’attenzione è per l’incontro previsto per questo pomeriggio alle 15 a Roma tra il ministro delle Finanze Giancarlo Giorgetti e i rappresentanti delle cinque Regioni a Statuto Speciale.
La quota di Irpef riscossa in Sardegna
Per la Sardegna ci sarà l’assessore della Programmazione e vice presidente della Regione Giuseppe Meloni. Sul tavolo la vertenza entrate che pesa per tutte e cinque, con mancate compensazioni da parte dello Stato della quota di entrate fiscali per la copertura dei mancati introiti delle tasse. Alla Sardegna spettano sette decimi dell’Irpef riscossa nell’Isola. All’appello per il 2025 mancano circa 200 milioni, come ha chiarito l’assessore Meloni, ma le cifre esatte dipendono dal governo, perché sono legate all’andamento dell’economia nazionale.
Oggi con Giorgetti le Regioni Speciali (con la Sardegna, la Val d’Aosta, il Trentino-Alto Adige, la Sicilia e il Friuli Venezia Giulia) chiederanno che l’esecutivo Meloni rispetti gli impegni presi nell’ultima legge di bilancio, con l’avvio di un confronto per definire e liquidare a partire dal 2025 le compensazioni legate alle manovre fiscali.
Il ricorso in Tribunale contro il governo
Sulla partita delle entrate pende anche un ricorso giudiziario della Regione, prima udienza a dicembre, in particolare si tratta dei mancati trasferimenti delle quote di compartecipazione ai tributi erariali per 300 milioni l’anno, diventati nel tempo 1,7 miliardi. Resta poi il capitolo insularità e le compensazioni economiche per gli svantaggi, inserite in Costituzione ma mai applicate.
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