“Il Verdicchio senza confini, ambasciatore delle Marche nel mondo”


“Il Verdicchio non è soltanto un vino, ma un simbolo identitario delle Marche, capace di raccontare
tradizione, innovazione e sostenibilità. Ora la sfida è renderlo un brand riconoscibile a livello
globale”. Con queste parole Mirella Battistoni, Consigliere regionale uscente e candidata alle
elezioni del 28-29 settembre con Fratelli d’Italia, è intervenuta al convegno “Verdicchio senza
confini: strategie di marketing e internazionalizzazione del vino” a Cupramontana, nel cuore
della Vallesina.

Responsabile regionale del Dipartimento Imprese di Fratelli d’Italia e titolare dello studio EuroProject, Battistoni da oltre 30 anni si occupa di fondi europei a sostegno delle imprese, tra cui quelle vitivinicole e agroalimentari.
Nel suo intervento, ha ricordato i numeri del Verdicchio dei Castelli di Jesi e di Matelica – con oltre 13 milioni di bottiglie prodotte nel 2024 – e le recenti novità normative, come:
1) l’obbligo di vinificazione e imbottigliamento all’interno delle aree di produzione (G.U. agosto 2025)
2) e la proposta dell’IMT di anteporre il nome del territorio alla denominazione DOC:
“Matelica DOC Verdicchio”
“Castelli di Jesi DOC Verdicchio”
Sul fronte dell’export, Battistoni ha sottolineato come per la prima volta nel 2024 le vendite estere abbiano superato quelle interne (51,2%), con mercati di riferimento in Europa, Giappone e Nord America. Tuttavia, l’introduzione dei Dazi Usa da parte dell’amministrazione Trump – passati dal 2,9% al 15% – rappresenta oggi una criticità per i vini marchigiani, spesso collocati in una fascia di prezzo medio.

Opportunità uniche acquisto in asta

 ribassi fino al 70%

 

Tra le strategie proposte:
contenimento dell’offerta attraverso lo stoccaggio,
alleanze con importatori e distributori statunitensi,
apertura a nuovi mercati come Canada, Corea, Giappone e Thailandia,
rafforzamento dei rapporti in Europa, in particolare con Germania, Olanda e Regno Unito.

“Per vincere la sfida dell’internazionalizzazione – ha spiegato Battistoni – serve un forte investimento su branding, digitalizzazione, turismo enogastronomico e sostenibilità. Il
Verdicchio deve presentarsi con un’identità visiva riconoscibile, uno storytelling condiviso e la certificazione della qualità. Accanto ai produttori, le istituzioni devono fare la loro parte con fondi europei, bandi dedicati e infrastrutture moderne, sostenendo anche strategie di rete e di filiera e la formazione delle nuove generazioni di imprenditori”.
Battistoni ha ricordato il ruolo dei bandi OCM Vino, PSR, PNRR, Enoturismo, Agriturismo, Oleoturismo, i bandi per i Borghi e le opportunità offerte da SIMEST, MIPAAF e CCIAA. Inoltre, ha ricordato il progetto “Generazione Impresa” da lei stessa promosso: un corso di formazione a Fabriano con l’Università Politecnica delle Marche per la formazione in marketing e management.
In chiusura, l’appello: “Verdicchio senza confini non è solo uno slogan, ma una visione: fare del nostro vino un ambasciatore delle Marche nel mondo. Per riuscirci occorre fare squadra: produttori, istituzioni, operatori turistici e cittadini. Il Verdicchio lo merita, Cupramontana lo merita, le Marche lo meritano”.



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