Il Tribunale di Milano, con la sentenza del 6 maggio 2025, affronta la tematica della devoluzione in sede arbitrale delle controversie tra soci e società e dei limiti dell’arbitrabilità dei diritti nascenti da quelle norme poste a tutela dell’interesse collettivo dei soci. Il giudice meneghino si interroga poi sull’esistenza in capo alla società di un vero e proprio “diritto di esistere” o di un dovere di accertamento della sussistenza delle condizioni del proprio scioglimento, affrontando il tema del ruolo della volontà dei soci e e della disponibilità o meno in capo ai soci stessi della decisione sullo scioglimento.
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