Dalla Calabria alla Silicon Valley: studenti a lezione d’impresa


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  01 settembre 2025 13:48

Si chiamano Marika De Marco, Simone Nazzareno Perri, Elisa Fristachi e Margherita Riga: sono i quattro studenti universitari calabresi che voleranno in California, per due settimane di full immersion nelle realtà più innovative della Silicon Valley. Sono i vincitori delle quattro borse di studio assegnate dall’associazione ‘L’orodicalabria’ a conclusione della summer school ‘Si può già fare’.

Quattro giorni di laboratori, workshop e talk serali per offrire ai giovani l’opportunità di trasformare le proprie idee in progetti reali. Ad aggiudicarsi il viaggio oltreoceano, messo a disposizione da Innovit, il team denominato “Careviva”: il suo progetto è quello di accompagnare le famiglie nel percorso che porta all’adozione dei bambini, aiutandole ad affrontare e superare tutte le difficoltà che spesso costringono ad abbandonare l’idea di diventare genitori. “Ma siete tutti vincitori, anche se senza biglietto aereo. Siete tutti un pezzo importante della nuova Calabria e collaboreremo”, ci ha tenuto a dire il direttore scientifico Francesco Verderami rivolgendosi agli altri 20 studenti universitari che hanno animato la seconda edizione dell’iniziativa, svoltasi anche quest’anno a Belvedere Marittimo (Cs). “Il futuro, anche il nostro, è nelle mani delle ragazze e dei ragazzi della Calabria, oggi c’è la consapevolezza di una capacità imprenditoriale, è quella che vogliamo mettere in campo”, ha sottolineato il presidente dell’associazione ‘L’orodicalabria’ Ernesto Magorno. 

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Suddivisi in sei gruppi di lavoro per quattro giorni gli studenti hanno elaborato altrettanti progetti in diversi campi e ora potranno essere inseriti tra le start up che l’incubatore dell’Università della Calabria accompagna nel loro percorso di crescita. 

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Proprio l’Unical è protagonista, assieme agli altri due atenei di Catanzaro e Reggio Calabria, di ‘L’orodicalabria’. “L’Università di Cosenza è oggi una realtà viva e pulsante, ha superato ogni aspettativa – ha spiegato il presidente della Fondazione Sapienza di Roma, Eugenio Gaudio -. La sua attività si è diffusa sul territorio”. Lo dimostrano i dati che il rettore Nicola Leone ha elencato. Negli ultimi sei anni le iscrizioni ad Arcavacata sono cresciute del 30%, i laureati che hanno trovato lavoro sono aumentati del 12%, sono stati avviati 14 corsi innovativi, ci sono 11 lauree internazionali in inglese, quest’anno debutta anche la facoltà di Medicina con 850 iscritti, e di recente l’Ue ha assegnato all’ateneo una sorta di “bollino di qualità” riconoscendo che è “un ambiente ideale per la ricerca”. Arrivano docenti da tutto il mondo. Fiore all’occhiello dell’Unical è però non solo la didattica ma anche la capacità di fare da ponte verso il mondo del lavoro: “Lavoriamo molto con la regione Calabria per attrarre investimenti, le aziende si rivolgono a noi perché abbiamo laureati di altissima qualità e collaborano con i nostri laboratori per fare ricerca”, rivendica con orgoglio Leone. Seconda in Italia per l’ecosistema innovativo, l’Unical ha ottenuto anche 120 milioni per assumere nuovi ricercatori, a novembre poi aprirà a Rende l’”Innovation palace” destinato alle pmi. “Studiare è un grande investimento ed è importante – ha detto ancora il rettore dell’Università cosentina – adeguare i corsi alle esigenze del mondo produttivo. In Calabria c’è un deficit di cultura imprenditoriale, esperienze come la summer school ‘Si può già fare’ sono dunque molto importanti, perché è fondamentale trasformare le idee in realtà”. 

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“La Calabria ha l’occasione per trasformarsi da periferia a frontiera”, la previsione del rappresentante di Innovit Pasquale Scaramuzzino, è stato lui ad offrire le borse di studio nella Silicon Valley: “Toccherete con mano quello che si può fare – ha spiegato ai 4 studenti vincitori – avrete interlocuzioni con i Ceo di grandi imprese, insomma da spettatori diventerete ‘spettatori’”.  Protagonisti, come i padri di GipStech, una start up calabrese che ha mosso i primi passi nel 2013 mettendo a punto un sistema di geolocalizzazione col quale è poi sbarcata addirittura in Giappone: qui, assieme a Ntt Data si è aggiudicata l’appalto di un aeroporto, al quale si è aggiunto quello di Malpensa in Italia oltre ad altri clienti del calibro di Autostrade, per citare un esempio. A loro è stata assegnata la prima edizione del “premio L’orodicalabria”, un ulivo calabrese in ferro e bronzo realizzato dal maestro Cosimo Allera, che l’associazione destina agli imprenditori che si distinguono per la loro attività. Appuntamento al prossimo anno.

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